Pozzo etrusco: differenze tra le versioni

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==Storia==
Il pozzo Etruscoetrusco è ubicato nelle immediate vicinanze del "colle del Sole" a 477 m sul s.l.m., il punto più elevato della città di Perugia, in corrispondenza dell'antica acropoli della città etrusca.
 
RiguardoSi allasuppone che la sua costruzione, databile alla seconda metà del III secolo a. C., si suppone resasirese necessaria per far fronte al fabbisogno idrico della popolazione<ref>Il pozzo etrusco non è l'unico esempio di struttura del genere in città: per sopperire al fabbisogno idrico si continuarono a scavare e a costruire per molti secoli, in tutta l’area urbana, numerosi pozzi e fontane sia pubblici che privati. Questo fu motivato, per un lungo lasso di tempo, dall’assenza di acquedotti cittadini: i primi lavori svolti al fine della creazione di un primo acquedotto che potesse servire la città di Perugia risalgono al XIII secolo. Vedi Simonetta Stopponi, ''Il Pozzo Sorbello. Una grande riserva idrica della Perugia etrusca'', in Gianfranco Binazzi (a cura di), ''Il Pozzo Etrusco alle origini dell’insediamento urbano di Perugia. Atti del convegno: Perugia, Palazzo Sorbello, 9 marzo 2017'', Bologna, Pendragon, 2018, p. 33</ref>. La struttura fu oggetto di vari rifacimenti nel corso dei secoli, i primi databili al XV secolo: questo fatto ha suggerito un ininterrotto utilizzo della riserva idrica da parte della comunità locale. Questa continuità sarebbe effettivamente confermata dalla realizzazione della vera, ubicata al centro nell'attuale Piazza Piccinino (già piazza dei Gigli), che indica il monumento a livello stradale.
 
La vera del pozzo, originariamente utilizzata dalla popolazione per estrarre acqua dalla cisterna sotterranea (probabile costruzione XIV-XV sec.) aperta tra l'ingresso di Palazzo Sorbello e la Chiesa della Compagnia della Morte, subì nel tempo ripetuti danneggiamenti, occorsi fino a tempi recenti. Fu più volte restaurata dal Comune, ma, inseguitoin seguito ad un più grave danneggiamento che fece precipitare nel fondo del Pozzo parte del parapetto, recuperato nella metà degli anni ’60, si provvide ad una sua migliore collocazione nel prato antistante il Tempio di Sant’Angelo, dove rimase fino al 1973, anno della sua ricollocazione<ref>Simonetta Stopponi, ''Il Pozzo Sorbello. Una grande riserva idrica della Perugia etrusca'', cit. p. 24</ref>.
[[File:Pozzo etrusco- Vera (prima del restauro).jpg|sinistra|miniatura|La vera del pozzo, situata in Piazza Piccinino, di fronte all'ingresso di [[Palazzo Sorbello]].]]
La storia del pozzo etrusco di Perugia è legata imprescindibilmente a quella di palazzo Sorbello e dei suoi proprietari che si susseguirono nel corso del tempo, i quali ebbero anche il possesso del pozzo (il cui accesso è dato da alcuni locali nei sotterranei dello stesso edificio). Palazzo Sorbello, originariamente fatto costruire da Niccolò Montemelini nel XVI secolo, ed eretto parzialmente su murature di origine etrusca, prese il posto di una torre e tre abitazioni di epoca medievale, le cui vestigia si possono ancora apprezzare nei sotteraneisotterranei. Nel 1629 il Palazzo fu acquistato da Diomede degli Oddi, per passare poi tra le proprietà dei conti Eugeni di Perugia. Nel 1780, il Marchese Uguccione III Bourbon di Sorbello acquisì il palazzo dal conte Antonio Eugeni<ref>Ruggero Ranieri, ''Memoria ed eredità di una famiglia di antica nobiltà attraverso l'età moderna'' in ''Casa Museo di Palazzo Sorbello a Perugia'', a cura di Stefano Papetti e Ruggero Ranieri, Perugia, Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation, 2010, p. 18</ref><ref>Claudia Pazzini, ''I marchesi Bourbon di Sorbello collezionisti d'arte nell'Umbria tra il XVII e il XIX secolo'', in ''Casa Museo di Palazzo Sorbello a Perugia'', cit., pp. 91-63</ref>, facendone la sua residenza principale e di conseguenza legando con esso la proprietà del pozzo etrusco alla sua famiglia. Malgrado il possesso effettivo del bene, Uguccione III stabilì che tutti i residenti nella piazza avessero la possibilità di disporre liberamente dell’acqua del Pozzopozzo, senza doversi recare alle fontane pubbliche presenti nel centro storico.
 
Nel 1960, su indicazione di [[Uguccione Ranieri di Sorbello|Uguccione V Ranieri Bourbon di Sorbello]], venne effettuato un primo primo sopralluogo, con il quale venne per la prima volta attribuita la costruzione dell’opera all'ingegneria idraulica etrusca. Un secondo sopralluogo, effettuato tramite immersione, permise al prof. Filippo Magi, allora docente di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana e di Etruscologia e Antichità italiche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia, di considerare il pozzo etrusco di Perugia come una delle maggiori opere frutto dell'ingegneria idraulica etrusca fino ad allora conosciute.