Tolomeo XII: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Elimino colonne dalla→‎Bibliografia: ,inserisco template ai→‎Collegamenti esterni: + modifiche varie
Etichetta: Annullato
Annullata la modifica 117163081 di Met71 (discussione); annullamento di modifica quasi vandalica
Etichetta: Annulla
Riga 1:
{{Proposta riconoscimento qualità|arg=biografie|arg2=storia}}
{{Monarca
|nome = Tolomeo XII<br />(Tolomeo Neo Dioniso)
|immagine = Ptolemy XII, called “Auletes” (the “Flute Player”), 1st century BC, discovered in Egypt, Louvre Museum (7462971734).jpg
|legenda = Testa di Tolomeo XII Aulete ([[Museo del Louvre]], [[Parigi]])
|titolo = [[Faraone|Signore d'Egitto]]
|stemma = Double crown.svg
|regno = [[80 a.C.|80]] - [[58 a.C.]]<br />[[55 a.C.|55]] - [[51 a.C.]]<br /><small>(dal [[52 a.C.]] con [[Cleopatra]])</small>
|predecessore = [[Tolomeo XI]] (I)<br />[[Berenice IV]] (II)
|successore = [[Cleopatra VI]] con [[Berenice IV]] (I)<br />[[Tolomeo XIII]] con [[Cleopatra]] (II)
|incoronazione = [[76 a.C.]], [[Menfi (Egitto)|Menfi]]
|nome completo = Πτολεμαῖος Θεὸς Φιλοπάτωρ καὶ Φιλάδελφος (''Ptolemàios Theòs Philopàtōr kài Philàdelphos'', prima del 64 a.C.)<br />Πτολεμαῖος Θεὸς Φιλοπάτωρ καὶ Φιλάδελφος Νέος Διόνυσος (''Ptolemàios Theòs Philopàtōr kài Philàdelphos Nèos Diònysos'', dopo il 64/63 a.C.)<br />ptwlmys (''ptolemys'')<br /><small>(per la titolatura egizia, vedi la [[#Titolatura|sezione dedicata]])</small>
|data di nascita = [[120 a.C.|120]]-[[103 a.C.]]
|data di morte = [[51 a.C.]]
Riga 17:
|madre = ''sconosciuta''
|consorte = [[Cleopatra VI]]
|figli = Da Cleopatra VI: [[Berenice IV]]<br />Illegittimi: [[Cleopatra]], [[Arsinoe IV]], [[Tolomeo XIII]], [[Tolomeo XIV]]
}}
{{Bio
Riga 29:
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[120 a.C.|120]]-[[103 a.C.]]
|NoteNascita = <ref name=Burstein89"Burstein.89">{{cita|Burstein 2007|p. 89}}.</ref>
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
Riga 37:
|Nazionalità = egizio
|Categorie = no
|FineIncipit = conosciuto dall'80 al 64 a.C. solamente come '''Tolomeo Teo Filopatore Filadelfo'''<ref>{{cita|Gouëssan 2013|p. 93, n. 107}}; {{cita|Tyldesley 2008|p. 11}}.</ref> e chiamato nella storiografia moderna '''Tolomeo XII''', è stato un [[faraone]] [[Antico Egitto|egizio]] appartenente al [[Egitto tolemaico|periodo tolemaico]], sovrano regnante dall'[[80 a.C.|80]] al [[58 a.C.]] e nuovamente dal [[55 a.C.]] alla sua morte
}}
 
Riga 64:
 
=== Giovinezza e ascesa al potere (120/103-80 a.C.) ===
Tolomeo nacque in una data imprecisata, probabilmente negli ultimi due decenni del II secolo a.C.<ref name=Burstein89"Burstein.89" /> Quando era ancora molto piccolo, nel 103 a.C., fu inviato da sua nonna [[Cleopatra III]] sull'isola di [[Coo|Cos]] insieme al fratello minore [[Tolomeo di Cipro|Tolomeo]] e al cugino [[Tolomeo XI|Tolomeo Alessandro]] (il futuro Tolomeo XI), per far rimanere gli eredi della dinastia lontani dalle guerre dinastiche.<ref>{{cita|Lampela 1998|p. 224}}; {{cita|Whitehorne 2002|p. 224}}.</ref> Tuttavia nell'88 a.C. il re del Ponto [[Mitridate VI del Ponto|Mitridate VI Eupatore]] conquistò l'isola e portò i due fratelli, i figli di Tolomeo IX, nella sua corte, mentre Tolomeo Alessandro andò a Roma sotto la protezione di [[Lucio Cornelio Silla]];<ref>{{cita|Green 1993|p. 553}}; {{cita|Whitehorne 2002|p. 224}}.</ref> Mitridate fece fidanzare i due giovani principi con due delle sue figlie, Mitridatide e Nisa, ma nell'80 a.C. la situazione in Egitto richiese il ritorno dei due Tolomei nella loro patria.<ref>{{cita|Appiano|XII ''guerre mitridatiche'', 111}}; {{cita|Whitehorne 2002|p. 224}}.</ref>
 
Nel marzo di quell'anno, infatti, il padre di Tolomeo XII, [[Tolomeo IX]], morì e gli succedette sul trono la sua unica figlia legittima, [[Berenice III|Cleopatra Berenice III]]; tuttavia la nuova regina fu costretta, anche a causa della pressione della [[Repubblica romana]], a sposare il cugino Tolomeo XI Alessandro, il protetto di Silla.<ref>{{cita|Bierbrier 2008|pp. 51-186}}; {{cita|Lightman 2008|p. 58}}.</ref> Berenice fu però assassinata pochi giorni dopo il matrimonio, avvenuto nel mese di giugno, dallo stesso marito, il quale fu a sua volta trucidato dagli alessandrini per vendetta.<ref>{{cita|Bierbrier 2008|pp. 51-187}}; {{cita|Lightman 2008|p. 58}}; {{cita|Whitehorne 2002|p. 208}}.</ref> In questo contesto, Tolomeo XII, unico erede rimasto della dinastia insieme al fratello minore, diventò [[faraone]] su esortazione degli stessi abitanti di [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]].<ref>{{cita|Bierbrier 2008|p. 187}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 222}}; {{cita|Whitehorne 2002|p. 208}}.</ref> Il nuovo re sposò, allo stesso tempo, la sorella [[Cleopatra VI|Cleopatra VI Trifena]].<ref>{{cita|Bierbrier 2008|p. 50}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 345}}.</ref>
 
[[File:Flickr - archer10 (Dennis) - Egypt-14A-024.jpg|thumbminiatura|left|upright=0.8|Statua egizia di Tolomeo XII ''Aulete'', proveniente dal [[al-Fayyum|Fayyum]] ([[Museo greco-romano di Alessandria d'Egitto|Museo greco-romano]], [[Alessandria d'Egitto]])]]
 
=== Primo regno (80-58 a.C.) ===
Tolomeo XII, quindi, diventò [[Faraone|re d'Egitto]] nell'[[80 a.C.]], mentre gli stessi alessandrini nominarono il fratello più giovane, [[Tolomeo di Cipro|Tolomeo]], re di Cipro, creando un [[Regno tolemaico di Cipro|regno indipendente]].<ref>{{cita|Burstein 2007|p. 90}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 345}}.</ref> Nel 76 a.C. Tolomeo nominò il quattordicenne [[Psenptah III]] [[gran sacerdote di Ptah]] e da lui si fece incoronare a [[Menfi (Egitto)|Menfi]], l'antica capitale egizia; subito dopo Psenptah viaggiò ad Alessandria e lì venne nominato "profeta del faraone".<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 223}}; {{cita|Tyldesley 2008|p. 11}}.</ref> Per creare ulteriori legami con la popolazione autoctona, Tolomeo decise di legarsi a una donna egizia, forse la madre dei suoi figli illegittimi, e quindi dal 69 a.C. Cleopatra VI, la sorella-moglie del re, venne messa da parte.<ref>{{cita|Hazzard 2000|p. 146}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 223}}.</ref> Questa vicinanza alla cultura e alla [[religione egizia]] fece sì che per sua iniziativa venisse completato il [[tempio di Edfu]], iniziato sotto [[Tolomeo III]] e ancora incompleto, e successivamente che si iniziasse la costruzione del [[tempio di Dendera]]; sappiamo infatti che egli fu molto devoto ai propri doveri religiosi per tutta la durata del proprio regno, durante il quale viaggiò spesso per il paese.<ref>{{cita|Grant 1972|p. 20}}; {{cita|Roller 2010|p. 27}}.</ref> Un importante avvenimento, che segnò una svolta positiva per la politica sia interna sia estera dell'Egitto tolemaico, fu la nomina dell'''[[epistratego]]s'' [[Callimaco (epistratego)|Callimaco]] a "soprintendente del [[Mar Rosso]] e dell'[[Oceano Indiano]]" nel 62 a.C., il quale permise e promosse uno sviluppo dei commerci con l'[[Africa orientale]] e l'[[India]]<ref>{{cita|Grant 1972|p. 20}}; {{cita|Hölbl 2011|p. 139}}; {{cita|Roller 2010|p. 27}}.</ref>
 
Pochi anni dopo la sua ascesa al trono, però, la legittimità di Tolomeo come re d'Egitto fu messa in discussione dalla [[Sovrani dell'impero seleucide|sovrana dell'impero seleucide]] [[Cleopatra Selene]], reggente per il figlio [[Antioco XIII]]: questa era la sorella di [[Tolomeo IX]] (per un periodo anche sua consorte) e si reputava l'ultima discendente legittima dei Tolomei; per questa ragione, reclamava per sé e i propri figli, Antioco XIII e un secondogenito (forse [[Seleuco VII]]), il regno egizio e mandò questi due a [[Roma (città antica)|Roma]] intorno 75 a.C. per chiedere il riconoscimento del titolo al [[Senato romano]]; le loro istanze vennero, tuttavia, respinte.<ref>{{cita|Cicerone, ''In Verrem''|II, 4.61}}; {{cita|Hoover 2007|p. 297}}; {{cita|Lightman 2008|p. 81}}; {{cita|Whitehorne 2002|p. 184}}.</ref>
[[File:Ritratto di pompeo magno, 20 a.C. circa.jpg|thumb|upright=0.8|Busto di [[Gneo Pompeo Magno]], generale e triumviro romano ai tempi di Tolomeo XII ([[Museo archeologico nazionale di Venezia]]]]
Nello stesso anno, o nel seguente 74 a.C., Roma stessa decise di acquisire definitivamente il territorio della [[Cirenaica]], appartenente ancora alla sfera d'influenza dell'Egitto, anche se donato alla Repubblica dall'ultimo re di Cirene [[Tolomeo Apione]] alla sua morte nel 96 a.C.; dalla morte di Apione la Cirenaica era organizzata infatti in città libere, ma la formazione della [[Provincia (storia romana)|provincia romana]] di [[Creta e Cirene|Cirenaica]] per opera del [[Questore (storia romana)|questore]] [[Publio Cornelio Lentulo Marcellino (questore 75 a.C.)|Publio Cornelio Lentulo Marcellino]] portò alla creazione di un confine comune tra la Repubblica, in forte espansione, e il regno egizio, in una profonda crisi di decadenza.<ref>{{cita|Livio, ''Periochae''|70, 5}}; {{cita|Sallustio, ''Historiae''|II, 43}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 210}}; {{cita|Siani-Davies 1997|pp. 310-311}}.</ref> Dopo la conquista di Cirene, l'attenzione della [[Repubblica romana]] si spostò sui territori tolemaici nello stesso Egitto: nel presunto testamento di [[Tolomeo X|Tolomeo X Alessandro]], zio di Tolomeo (o del figlio [[Tolomeo XI|Tolomeo XI Alessandro]]), infatti il regno d'Egitto veniva lasciato in eredità a Roma stessa.<ref>{{cita|Cicerone, ''De lege agraria''|I, 1}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 223}}; {{cita|Siani-Davies 1997|p. 312}}.</ref> Nel 65 a.C. il [[censore]] [[Marco Licinio Crasso]] propose di annettere l'Egitto alla Repubblica, ma questo disegno venne fermato dall'altro censore, [[Quinto Lutazio Catulo (console 78 a.C.)|Quinto Lutazio Catulo]].<ref>{{cita|Plutarco|''Crasso'', XIII, 2}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 223}}.</ref> Nel 63 a.C. Tolomeo rischiò di perdere nuovamente il trono a favore di Roma poiché il [[tribuno della plebe]] [[Publio Servilio Rullo]] presentò una legge agraria che, tra le altre cose, proponeva di acquisire il regno tolemaico; tuttavia la legge non passò anche per la forte obiezione del [[Console (storia romana)|console]] [[Marco Tullio Cicerone]].<ref>{{cita|Cicerone, ''De lege agraria''}}; {{cita|Burstein 2007|p. 12}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 224}}.</ref> In quello stesso anno, Tolomeo cercò di ingraziarsi il potente generale romano [[Gneo Pompeo Magno]] donandogli una corona d'oro e inviandogli una forza di 10 000 cavalieri per la conquista della Giudea.<ref>{{cita|Burstein 2007|pp. 12-13}}.</ref>
 
[[File:Ritratto di pompeo magno, 20 a.C. circa.jpg|thumbminiatura|upright=0.8|Busto di [[Gneo Pompeo Magno]], generale e triumviro romano ai tempi di Tolomeo XII ([[Museo archeologico nazionale di Venezia|Museo archeologico nazionale]], [[Venezia]])]]
Tolomeo riuscì a farsi riconoscere come legittimo re d'Egitto dai Romani solamente nel 59 a.C., dopo che lui stesso aveva pagato la somma di 6 000 [[Talento (peso)|talenti]] a [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] e Pompeo, i due uomini più potenti di Roma e firmatari del [[primo triumvirato]].<ref>{{cita|Svetonio|''Giulio Cesare'', LIV, 3}}; {{cita|Fischer-Bovet 2014|p. 111}}.</ref> Una delegazione di Egizi si recò a Roma nei mesi di febbraio e marzo e riuscì a far riconoscere a Tolomeo, attraverso la ''[[Leges Iuliae#Lex Iulia de rege alexandrino (59 a.C.)|Lex Iulia de rege Alexandrino]]'' e un decreto del Senato romano, lo stato di ''socius atque amicus populi Romani'' ("alleato e amico del popolo Romano") attraverso un ''[[Socii e foederati|foedus]]'' (trattato di alleanza).<ref>{{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 107}}; {{cita|Cicerone, ''Ad Atticum''|II, 16.2}}; {{cita|Cicerone, ''Pro Sestio''|57}}; {{cita|Burstein 2007|p. 13}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 226}}; {{cita|Westall 2009|pp. 85, 87}}.</ref> L'anno seguente, 58 a.C., Tolomeo dovette affrontare delle rivolte interne, poiché non era riuscito a impedire ai Romani di portare a termine la [[Conquista romana di Cipro|conquista del regno di Cipro]], durante la quale si era oltretutto suicidato suo fratello minore, e a causa delle pesanti tasse volte a ripagare i creditori romani del re, tra i quali il banchiere [[Gaio Rabirio Postumo]]; per questo fu costretto a lasciare l'Egitto, o più probabilmente decise di andare in esilio volontario.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 12.1-2}}; {{cita|Strabone|XVII, 1.11}}; {{cita|Burstein 2007|p. 13}}; {{cita|Erskine 2009|p. 218}}; {{cita|Fischer-Bovet 2014|p. 111}}; {{cita|Roller 2010|pp. 21-22}}.</ref>
 
[[File:Edfu Temple Relief 06.JPG|thumb|left|upright=0.8|Rilievo raffigurante Tolomeo XII che colpisce i propri nemici con lo scettro ([[Tempio di Edfu|Tempio di Horus]], [[Edfu]])]]
Nello stesso anno, o nel seguente [[74 a.C.]], Roma stessa decise di acquisire definitivamente il territorio della [[Cirenaica]], appartenente ancora alla sfera d'influenza dell'Egitto, anche se donato alla Repubblica dall'ultimo re di Cirene [[Tolomeo Apione]] alla sua morte nel [[96 a.C.]]; dalla morte di Apione la Cirenaica era organizzata infatti in città libere, ma la formazione della [[Provincia (storia romana)|provincia romana]] di [[Creta e Cirene|Cirenaica]] per opera del [[Questore (storia romana)|questore]] [[Publio Cornelio Lentulo Marcellino (questore 75 a.C.)|Publio Cornelio Lentulo Marcellino]] portò alla creazione di un confine comune tra la Repubblica, in forte espansione, e il regno egizio, in una profonda crisi di decadenza.<ref>{{cita|Livio, ''Periochae''|70, 5}}; {{cita|Sallustio, ''Historiae''|II, 43}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 210}}; {{cita|Siani-Davies 1997|pp. 310-311}}.</ref> Dopo la conquista di Cirene, l'attenzione della [[Repubblica romana]] si spostò sui territori tolemaici nello stesso Egitto: nel presunto testamento di [[Tolomeo X|Tolomeo X Alessandro]], zio di Tolomeo (o del figlio [[Tolomeo XI|Tolomeo XI Alessandro]]), infatti il regno d'Egitto veniva lasciato in eredità a Roma stessa.<ref>{{cita|Cicerone, ''De lege agraria''|I, 1}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 223}}; {{cita|Siani-Davies 1997|p. 312}}.</ref> Nel 65 a.C. il [[censore]] [[Marco Licinio Crasso]] propose di annettere l'Egitto alla Repubblica, ma questo disegno venne fermato dall'altro censore, [[Quinto Lutazio Catulo (console 78 a.C.)|Quinto Lutazio Catulo]].<ref>{{cita|Plutarco|''Crasso'', XIII, 2}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 223}}.</ref> Nel 63 a.C. Tolomeo rischiò di perdere nuovamente il trono a favore di Roma poiché il [[tribuno della plebe]] [[Publio Servilio Rullo]] presentò una legge agraria che, tra le altre cose, proponeva di acquisire il regno tolemaico; tuttavia la legge non passò anche per la forte obiezione del [[Console (storia romana)|console]] [[Marco Tullio Cicerone]].<ref>{{cita|Cicerone, ''De lege agraria''}}; {{cita|Burstein 2007|p. 12}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 224}}.</ref> In quello stesso anno, Tolomeo cercò di ingraziarsi il potente generale romano [[Gneo Pompeo Magno]] donandogli una corona d'oro e inviandogli una forza di 10 000 cavalieri per la conquista della Giudea.<ref>{{cita|Burstein 2007|pp. 12-13}}.</ref>
 
Tolomeo riuscì a farsi riconoscere come legittimo re d'Egitto dai Romani solamente nel 59 a.C., dopo che lui stesso aveva pagato la somma di 6 000 [[Talento (peso)|talenti]] a [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] e Pompeo, i due uomini più potenti di Roma e firmatari del [[primo triumvirato]].<ref>{{cita|Svetonio|''Giulio Cesare'', LIV, 3}}; {{cita|Fischer-Bovet 2014|p. 111}}.</ref> Una delegazione di Egizi si recò a Roma nei mesi di febbraio e marzo e riuscì a far riconoscere a Tolomeo, attraverso la ''[[Leges Iuliae#Lex Iulia de rege alexandrino (59 a.C.)|Lex Iulia de rege Alexandrino]]'' e un decreto del Senato romano, lo stato di ''socius atque amicus populi Romani'' ("alleato e amico del popolo Romano") attraverso un ''[[Socii e foederati|foedus]]'' (trattato di alleanza).<ref>{{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 107}}; {{cita|Cicerone, ''Ad Atticum''|II, 16.2}}; {{cita|Cicerone, ''Pro Sestio''|57}}; {{cita|Burstein 2007|p. 13}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 226}}; {{cita|Westall 2009|pp. 85, 87}}.</ref> L'anno seguente, [[58 a.C.]], Tolomeo dovette affrontare delle rivolte interne, poiché non era riuscito a impedire ai Romani di portare a termine la [[Conquista romana di Cipro|conquista del regno di Cipro]], durante la quale si era oltretutto suicidato suo fratello minore, e a causa delle pesanti tasse volte a ripagare i creditori romani del re, tra i quali il banchiere [[Gaio Rabirio Postumo]]; per questo fu costretto a lasciare l'Egitto, o più probabilmente decise di andare in esilio volontario.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 12.1-2}}; {{cita|Strabone|XVII, 1.11}}; {{cita|Burstein 2007|p. 13}}; {{cita|Erskine 2009|p. 218}}; {{cita|Fischer-Bovet 2014|p. 111}}; {{cita|Roller 2010|pp. 21-22}}.</ref>
 
[[File:Edfu Temple Relief 06.JPG|thumbminiatura|left|upright=0.8|Rilievo raffigurante Tolomeo XII che colpisce i propri nemici con lo scettro ([[Tempio di Edfu|Tempio di Horus]], [[Edfu]])]]
 
=== Esilio e riconquista del trono (58-55 a.C.) ===
Il sovrano chiese quindi altri prestiti a [[Gaio Rabirio Postumo|Rabirio Postumo]] e con questi soldi partì.<ref>{{cita|Cicerone, ''Pro Rabirio Postumo''|4}}; {{cita|Roller 2010|p. 22}}.</ref> Si fermò prima a [[Rodi]], dove [[Marco Porcio Catone Uticense|Marco Porcio Catone]], il conquistatore di Cipro, lo esortò a non abbandonare il proprio regno, ma i consiglieri del re lo convinsero a continuare il suo viaggio;<ref>{{cita|Plutarco|''Catone il giovane'', XXXV}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 226}}; {{cita|Roller 2010|p. 22}}.</ref> dopo una breve permanenza ad [[Atene (città antica)|Atene]], che aveva antichi legami con i Tolomei,<ref>{{cita|Roller 2010|p. 22}}.</ref> arrivò quindi a [[Roma (città antica)|Roma]] alla fine dell'autunno del 58 o verso febbraio del 57 a.C.<ref>{{cita|Westall 2009|p. 92, n. 53}}.</ref> Nel frattempo, ad Alessandria, il suo trono venne preso dalla sua unica figlia legittima, [[Berenice IV]], con la co-reggenza della madre, [[Cleopatra VI]].<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 12.3; 13.1}}; {{cita|Strabone|XVII, 1.11}}; {{cita|Bierbrier 2008|pp. 38, 50}}; {{cita|Burstein 2007|p. 13}}.</ref> Tolomeo riuscì a fare in modo che, nell'estate del 57 a.C., il [[Senato romano]] affidasse la sua restaurazione sul trono al [[Console (storia romana)|console]] [[Publio Cornelio Lentulo Spintere]], al quale era stata assegnata la provincia della [[Cilicia (provincia romana)|Cilicia]] per l'anno successivo.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 12.3}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 228}}; {{cita|Santangelo 2013|p. 145}}.</ref> Gli alessandrini, saputo che Tolomeo si era rifugiato in Italia, mandarono una delegazione di cento uomini a Roma guidati da [[Dione di Alessandria]], per difendersi contro il sovrano; quest'ultimo, tuttavia, riuscì a far uccidere la maggior parte degli ambasciatori lungo la strada e ne corruppe altri, in modo che nessuno arrivò davanti ai magistrati romani.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 13}}; {{cita|Strabone|XVII, 1.11}}; {{cita|Burstein 2007|p. 13}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 228}}.</ref> Tolomeo non fu però accusato e riuscì a far passare sotto silenzio gli omicidi, soprattutto grazie alla protezione che [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]] gli aveva dato ospitandolo nella sua villa sui [[colli Albani]].<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 14.3}}; {{cita|Cicerone, ''Pro Caelio''|22, 55}}; {{cita|Strabone|XVII, 1.11}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 227}}; {{cita|Roller 2010|p. 23}}.</ref>
 
L'anno seguente (56 a.C.), sotto il consolato di [[Lucio Marcio Filippo (console 56 a.C.)|Lucio Marcio Filippo]] e [[Gneo Cornelio Lentulo Marcellino]]), prima che si iniziasse qualunque azione, si trovò scritto nei [[libri sibillini]] che se i Romani avessero aiutato un re egizio avrebbero corso grandi pericoli; il [[Tribuno della plebe|tribuno]] [[Gaio Porcio Catone (tribuno)|Gaio Porcio Catone]] proclamò questo in Senato e fu deciso di annullare qualunque intervento nella faccenda egizia.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 15.1-4}}; {{cita|Santangelo 2013|pp. 145-146}}.</ref> Tuttavia, quando i senatori discussero nuovamente la questione, alcuni chiesero che Spintere risolvesse la questione senza l'uso di armi, mentre altri che Pompeo andasse in Egitto accompagnando Tolomeo insieme a due [[Littore|littori]]; delle lettere scritte da Tolomeo a favore di quest'ultima ipotesi furono distribuite nel [[Foro Romano|Foro]] e una venne letta in Senato dal tribuno [[Aulo Plauzio (pretore 51 a.C.)|Aulo Plauzio]];<ref>{{cita|Cicerone, ''ad Quintum Fratrem''|II, 2.3}}; {{cita|Plutarco|''Pompeo'', XL}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 228}}.</ref> tuttavia i Senatori, spaventati che Pompeo potesse acquisire ancora più potere, si opposero.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 16.1-2}}; {{cita|Roller 2010|p. 23}}.</ref> Tolomeo, venuto a conoscenza della posizione neutrale del Senato, decise quindi di andare via da Roma e si rifugiò a [[Efeso]], nel [[Tempio di Artemide (Efeso)|tempio di Artemide]].<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 16.3}}; {{cita|Cicerone, ''ad Familiares''|I, 1.1}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 228}}; {{cita|Roller 2010|pp. 23-24}}.</ref>
[[File:Miniaturk 009.jpg|thumb|upright=1.2|Ricostruzione del [[Tempio di Artemide (Efeso)|tempio di Artemide]] a [[Efeso]], dove Tolomeo si rifugiò per un periodo del suo esilio ([[Miniatürk]], [[Istanbul]])]]
Nel frattempo, in Egitto, il regno congiunto di Cleopatra VI e Berenice IV era finito a causa della morte della prima nel 57 a.C.<ref>{{cita|Eusebio|167}}; {{cita|Bierbrier 2008|pp. 38, 50}}.</ref> Berenice, allora, sposò [[Seleuco VII]] ''Kybiosaktes'', uno degli ultimi discendenti della deposta [[dinastia seleucide]]; tuttavia Berenice lo fece uccidere dopo pochi giorni e sposò quindi il nobile cappadocico [[Archelao I di Comana|Archelao]], figlio dell'omonimo generale pontico [[Archelao (generale)|Archelao]], insieme al quale regnò.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 57.1-2}}; {{cita|Strabone|XVII, 1.11}}; {{cita|Bierbrier 2008|p. 50}}; {{cita|Hazzard 2000|p. 147}}.</ref>
 
[[File:Miniaturk 009.jpg|thumbminiatura|upright=1.2|Ricostruzione del [[Tempio di Artemide (Efeso)|tempio di Artemide]] a [[Efeso]], dove Tolomeo si rifugiò per un periodo del suo esilio ([[Miniatürk]], [[Istanbul]])]]
La situazione si risolse solamente nel 55 a.C., anno del consolato di Pompeo e [[Marco Licinio Crasso]]; Tolomeo riuscì a ottenere che Pompeo mandasse delle lettere al proconsole di [[Siria (provincia romana)|Siria]], [[Aulo Gabinio]], per esortarlo a restaurare Tolomeo sul suo legittimo trono marciando sull'Egitto, anche se la legalità di questa azione era molto incerta.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 55.2-4}}; {{cita|Hölbl 2001|pp. 228-229}}.</ref> I romani sapevano infatti che per ripagare gli ingenti debiti che aveva contratto con loro, Tolomeo avrebbe dovuto riconquistare il suo regno per avere accesso alle finanze reali.<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 228}}.</ref> Inoltre, lo stesso monarca in esilio promise a Gabinio diecimila [[Talento (peso)|talenti]] per restituirgli il suo regno.<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 229}}, {{cita|Jones 2006|p. 96}}.</ref>
 
Nel frattempo, in Egitto, il regno congiunto di Cleopatra VI e Berenice IV era finito a causa della morte della prima nel [[57 a.C.]]<ref>{{cita|Eusebio|167}}; {{cita|Bierbrier 2008|pp. 38, 50}}.</ref> Berenice, allora, sposò [[Seleuco VII]]|Seleuco VII ''Kybiosaktes'']], uno degli ultimi discendenti della deposta [[dinastia seleucide]]; tuttavia Berenice lo fece uccidere dopo pochi giorni e sposò quindi il nobile cappadocico [[Archelao I di Comana|Archelao]], figlio dell'omonimo generale pontico [[Archelao (generale)|Archelao]], insieme al quale regnò.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 57.1-2}}; {{cita|Strabone|XVII, 1.11}}; {{cita|Bierbrier 2008|p. 50}}; {{cita|Hazzard 2000|p. 147}}.</ref>
 
La situazione si risolse solamente nel [[55 a.C.]], anno del consolato di Pompeo e [[Marco Licinio Crasso]]; Tolomeo riuscì a ottenere che Pompeo mandasse delle lettere al proconsole di [[Siria (provincia romana)|Siria]], [[Aulo Gabinio]], per esortarlo a restaurare Tolomeo sul suo legittimo trono marciando sull'Egitto, anche se la legalità di questa azione era molto incerta.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 55.2-4}}; {{cita|Hölbl 2001|pp. 228-229}}.</ref> I romani sapevano infatti che per ripagare gli ingenti debiti che aveva contratto con loro, Tolomeo avrebbe dovuto riconquistare il suo regno per avere accesso alle finanze reali.<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 228}}.</ref> Inoltre, lo stesso monarca in esilio promise a Gabinio diecimila [[Talento (peso)|talenti]] per restituirgli il suo regno.<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 229}}, {{cita|Jones 2006|p. 96}}.</ref>
 
Gabinio, quindi, si diresse verso [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] attraversando la Palestina, dove il sommo sacerdote [[Giovanni Ircano II]] e l'[[Edomiti|edomita]] [[Erode Antipatro|Antipatro]] gli donarono soldati e denaro; nel frattempo il generale [[Marco Antonio]], a capo della cavalleria, raggiunse la città egizia di [[Pelusio]] e prese la guarnigione sotto il proprio comando.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 56.6}}; {{cita|Flavio Giuseppe, ''Ant. iud.''|XIV, 6.2}}; {{cita|Flavio Giuseppe, ''Bell. iud.''|I, 8.6}}; {{cita|Plutarco|''Antonio'', III, 4-7}}; {{cita|Hölbl 2001|pp. 228-229}}.</ref> Prima di arrivare allo scontro, però, Gabinio riuscì a catturare Archelao, il marito di Berenice IV, ma per paura che non avendo combattuto gli sarebbero stati dati meno soldi di quelli promessi, liberò il prigioniero.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 57.2-3}}.</ref> Archelao venne quindi sconfitto in una prima battaglia di fronte ad Alessandria dagli eserciti di Gabinio e Antonio e una seconda volta sul fiume Nilo, dove trovò la morte.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 58}}; {{cita|Plutarco|''Antonio'', III, 10}}; {{cita|Strabone|XII, 3.34}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 229}}.</ref> Dall'aprile del 55 a.C. Tolomeo XII è nuovamente attestato come sovrano in Egitto.<ref>{{cita|Cicerone, ''Ad Atticum''|IV, 10.1}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 229}}.</ref>
 
[[File:Wall relief Kom Ombo2.JPG|thumbminiatura|left|upright=1.2|Rilievo raffigurante Tolomeo XII tra gli dei [[Thot]] e [[Horus]] ([[Tempio di Kôm Ombo|Tempio di Sobek]], [[Kôm Ombo]])]]
 
=== Secondo regno (55-51 a.C.) ===
Subito dopo la sua restaurazione Tolomeo fece subito giustiziare [[Berenice IV]] e tutti quelli che la appoggiarono, insieme a dei ricchi cittadini per poter avere accesso al loro denaro e pagare i propri debiti.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 58.3}}; {{cita|Eusebio|167}}; {{cita|Strabone|XVII, 1.11}}; {{cita|Bierbrier 2008|p. 50}}; {{cita|Hölbl 2001|pp. 229, 230}}.</ref> A capo delle finanze di Tolomeo venne nominato il romano [[Gaio Rabirio Postumo]], al quale venne dato il titolo di [[dieceta]] (διοικητής, ''dioiketés''); tuttavia il compito principale di Rabirio Postumo era quello di raccogliere le somme di denaro necessarie per pagare i debiti del re nei confronti dei romani e, dopo essere stato in un primo momento messo sotto protezione speciale, alla fine del 54 a.C. fuggì tornando in Italia per paura della rabbia degli alessandrini.<ref>{{cita|Cicerone, ''Pro Rabirio Postumo''|22, 25-26}}; {{cita|Siani-Davies 1997|p. 334}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 229}}.</ref> Quando arrivò a Roma Rabirio subì un processo ''[[de repetundis]]'' (del quale non conosciamo l'esito) e la stessa cosa accadde a Gabinio, che per quel crimine venne condannato all'esilio mentre per quello ''[[Lex Cornelia de maiestate|de maiestate]]'' venne assolto.<ref>{{cita|Cassio Dione|XXXIX, 55.4-5}}; {{cita|Cicerone, ''Pro Rabirio Postumo''}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 229}}.</ref> Al ritorno di Tolomeo in Egitto, la domanda di denaro egizio era così alta che fu necessaria una forte svalutazione, tanto che la purezza dell'argento delle monete cadde al 64%; inoltre, data la scarsa quantità del metallo prezioso nelle miniere, si iniziarono ad accumulare anche monete già in circolazione per il pagamento dei debiti di Stato.<ref>{{cita|Siani-Davies 1997|pp. 334-335}}.</ref>
 
Quando Gabinio se ne andò dall'Egitto, lasciò ad Alessandria un contingente di soldati romani, i [[Gabiniani]], il cui compito era di proteggere il re; questi soldati, che comprendevano anche uomini germanici e gallici, si adattarono alla vita egizia e si mescolarono alla popolazione locale, perdendo gradualmente i loro legami con la madrepatria.<ref>{{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 4.4; 110.2}}; {{cita|Hölbl 2001|pp. 229-230}}.</ref> La vita culturale di Alessandria riprese quindi nuovamente a fiorire grazie a molti scienziati, tra cui [[Apollonio di Cizio]], [[Eraclide di Eritre]] e [[Apollonio Mys]];<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 230}}; {{cita|Roller 2010|pp. 43-44}}.</ref> anche la filosofia conobbe una nuova spinta grazie all'[[eclettismo]] e alla rinascita di scuole alessandrine di stampo [[Accademia di Atene|accademico]], [[Stoicismo|stoico]] e [[Scuola peripatetica|peripatetico]].<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 230}}; {{cita|Roller 2010|pp. 44-45}}.</ref>
 
[[File:Cleopatra VII, dalla via appia tra ariccia e genzano, 40-30 ac ca. 02.JPG|thumbminiatura|Busto di [[Cleopatra]], figlia di Tolomeo XII e sua co-reggente dal 52 a.C. ([[Altes Museum]], [[Berlino]])]]
Con l'uccisione di Berenice IV, Tolomeo rimase con altri quattro figli, probabilmente illegittimi: [[Cleopatra]], [[Tolomeo XIII]], [[Tolomeo XIV]] e [[Arsinoe IV]];<ref group=N>La maternità dei figli di Tolomeo XII è molto incerta, poiché [[Strabone]] afferma che l'unica figlia legittima fosse Berenice IV; per gli altri quattro sono state avanzate diverse teorie, tutte essenzialmente speculative (per una discussione più completa sulla questione dei figli di Tolomeo XII, vedere la nota 33 in {{cita web|url=http://www.instonebrewer.com/TyndaleSites/Egypt/ptolemies/ptolemy_xii_fr.htm|titolo=Ptolemy XII}})</ref> il 31 maggio del 52 a.C., con una grande cerimonia, confermò a tutti e quattro il titolo di Θεοὶ Νέοι Φιλάδελφοι, ''Theoì Néoi Philádelphoi'', esprimendo così la sua volontà di una pace tra i fratelli e una continuazione dinastica.<ref>{{cita|Burstein 2007|p. 14}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 230}}; {{cita|Roller 2010|p. 27}}.</ref> Poco dopo nominò la figlia maggiore, Cleopatra, sua co-reggente, poiché a causa dell'età era l'unica che poteva prendere il controllo della monarchia, come attestato dalla cripta del [[tempio di Dendera]].<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 230}}; {{cita|Roller 2010|p. 27}}.</ref> Tolomeo, però, espresse per testamento la volontà di essere succeduto da Cleopatra e Tolomeo XIII come co-reggenti; una copia del testamento rimase ad Alessandria, mentre un'altra andò a Roma, poiché il sovrano aveva espresso la volontà di nominare il popolo romano come garante della propria successione.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 35.4}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 108.4-6}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|XXXIII, 1}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 230}}; {{cita|Roller 2010|p. 26}}.</ref> A Roma il testamento venne preso in custodia da [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]], visto che i due erano legati da un ''hospitium'' (una relazione di ospitalità-amicizia).<ref>{{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 103}}; {{cita|Burstein 2007|p. 14}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 230}}.</ref> Nella primavera del 51 a.C. Tolomeo XII morì, lasciando l'Egitto in uno stato di autonomia ma di forte legame con la [[repubblica romana]].<ref>{{cita|Burstein 2007|p. 14}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 230}}.</ref>
 
Con l'uccisione di Berenice IV, Tolomeo rimase con altri quattro figli, probabilmente illegittimi: [[Cleopatra]], [[Tolomeo XIII]], [[Tolomeo XIV]] e [[Arsinoe IV]];<ref group=N>La maternità dei figli di Tolomeo XII è molto incerta, poiché [[Strabone]] afferma che l'unica figlia legittima fosse Berenice IV; per gli altri quattro sono state avanzate diverse teorie, tutte essenzialmente speculative (per una discussione più completa sulla questione dei figli di Tolomeo XII, vedere la nota 33 in {{cita web|url=http://www.instonebrewer.com/TyndaleSites/Egypt/ptolemies/ptolemy_xii_fr.htm|titolo=Ptolemy XII}})</ref> il 31 maggio del 52 a.C., con una grande cerimonia, confermò a tutti e quattro il titolo di Θεοὶ Νέοι Φιλάδελφοι, ''Theoì Néoi Philádelphoi'', esprimendo così la sua volontà di una pace tra i fratelli e una continuazione dinastica.<ref>{{cita|Burstein 2007|p. 14}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 230}}; {{cita|Roller 2010|p. 27}}.</ref> Poco dopo nominò la figlia maggiore, Cleopatra, sua co-reggente, poiché a causa dell'età era l'unica che poteva prendere il controllo della monarchia, come attestato dalla cripta del [[tempio di Dendera]].<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 230}}; {{cita|Roller 2010|p. 27}}.</ref> Tolomeo, però, espresse per testamento la volontà di essere succeduto da Cleopatra e Tolomeo XIII come co-reggenti; una copia del testamento rimase ad Alessandria, mentre un'altra andò a Roma, poiché il sovrano aveva espresso la volontà di nominare il popolo romano come garante della propria successione.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 35.4}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 108.4-6}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|XXXIII, 1}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 230}}; {{cita|Roller 2010|p. 26}}.</ref> A Roma il testamento venne preso in custodia da [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]], visto che i due erano legati da un ''hospitium'' (una relazione di ospitalità-amicizia).<ref>{{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 103}}; {{cita|Burstein 2007|p. 14}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 230}}.</ref> Nella primavera del [[51 a.C.]] Tolomeo XII morì, lasciando l'Egitto in uno stato di autonomia ma di forte legame con la [[repubblica romana]].<ref>{{cita|Burstein 2007|p. 14}}; {{cita|Hölbl 2001|p. 230}}.</ref>
 
=== Culto di Dioniso e ''tryphé'' sotto Tolomeo XII ===
{{citazioneCitazione|E tutta la ricchezza del re [[Tolomeo II|Filadelfo]], che era stata così accuratamente preservata, venne dissipata dall'ultimo Tolomeo, il quale scatenò la guerra con [[Aulo Gabinio|Gabinio]]; egli non era un uomo, ma un suonatore di flauto e un incantatore.|{{cita|Ateneo|V, 206 c-d}}|πᾶς δ᾽ ὁ τοῦ βασιλέως τοῦ Φιλαδέλφου πλοῦτος τοσοῦτον χρόνον φυλαχθεὶς κατελύθη ὑπὸ τοῦ τελευταίου Πτολεμαίου τοῦ καὶ τὸν Γαβινιακὸν συστησαμένου πόλεμον, οὐκ ἀνδρὸς γενομένου ἀλλ᾽ αὐλητοῦ καὶ μάγου.|lingua=grc}}
 
[[File:Dionysos Horti Liciniani Musei Capitolini MC1132 n2.jpg|thumbminiatura|left|upright=0.8|Busto di [[Dioniso]] su modello ellenistico ([[Musei Capitolini]], [[Roma]])]]
 
Come già prima di lui avevano fatto [[Tolomeo II|Tolomeo II Filadelfo]] e [[Tolomeo IV|Tolomeo IV Filopatore]], Tolomeo XII affermò la sua legittimazione divina al potere attraverso una presunta discendenza dal dio greco [[Dioniso]].<ref>{{cita|Goyette 2010|p. 7}}; {{cita|Hölbl 2001|pp. 274-275}}.</ref><ref group=N>La discendenza da Dioniso viene fatta risalire ad [[Arsinoe di Macedonia]], madre di [[Tolomeo I]] e parente di [[Alessandro Magno]], come riportano già le fonti antiche ({{cita|Teofilo di Antiochia|II, 7}}; {{cita|McWilliams 2012|p. 88}}).</ref> L'acquisizione dell'epiteto Νέος Διόνυσος (''Néos Diónysos'', «il Nuovo Dioniso») nel 64 a.C. è la massima enfatizzazione di questo rapporto con la divinità dei piaceri sfrenati.<ref>{{cita|Luciano, ''Calumniae''|16}}; {{cita|Gouëssan 2013|p. 93}}; {{cita|Goyette 2010|p. 8}}.</ref> Rappresentando sé stesso come Dioniso, Tolomeo assimilava nella propria figura anche il dio egizio [[Osiride]] e cercava di ridurre la separazione tra carattere ellenistico ed egizio tradizionale, facendosi dedicare un culto divino già in vita con la nomina di [[Psenptah III]] a "profeta del faraone".<ref>{{cita|Hölbl 2001|pp. 283, 289}}.</ref>
 
Un elemento che caratterizzò tutti i [[Dinastia tolemaica|Tolomei]] dal quarto in poi, come ci dicono anche autori antichi quali [[Strabone]], era la τρυφή (''tryphé'', «mollezza», «licenziosità»), ma Tolomeo XII, sempre secondo la visione dei suoi contemporanei, fu in assoluto il peggiore della dinastia.<ref>{{cita|Strabone|XVII, 1.11}}; {{cita|Gouëssan 2013|p. 93}}.</ref>
 
{{citazioneCitazione|Ora, tutti i re dopo il [[Tolomeo III|terzo Tolomeo]], corrotti dai vizi del lusso, amministrarono alquanto male gli affari di governo, ma peggiori di tutti furono il [[Tolomeo IV|quarto]], il [[Tolomeo VIII|settimo]] e l'ultimo, ''Aulete'', [...] .|{{cita|Strabone|XVII, 1.11}}|ἅπαντες μὲν οὖν οἱ μετὰ τὸν τρίτον Πτολεμαῖον ὑπὸ τρυφῆς διεφθαρμένοι χεῖρον ἐπολιτεύσαντο, χείριστα δ᾽ ὁ τέταρτος καὶ [ὁ] ἕβδομος καὶ ὁ ὕστατος ὁ Αὐλητής, [...] .|lingua=grc}}
 
Anche fonti non letterarie, come steli commemorative, riportano come il re avesse sempre al proprio seguito donne, ricchezze e cibi pregiati.<ref>{{cita|Gouëssan 2013|p. 94}}.</ref> Già l'epiteto "Aulete" era inteso in senso peggiorativo, soprattutto per il richiamo al mito di [[Marsia]].<ref>{{cita|Gouëssan 2013|p. 93}}.</ref> Tuttavia la visione riportata nelle opere a noi giunte, soprattutto quelle di [[Strabone]], era probabilmente influenzato dal pensiero di [[età augustea]], posteriore alla morte di Tolomeo XII, che mirava a esaltare la moralità romana del ''[[mos maiorum]]'', contrapposta alla forse presunta, propagandistica ed esagerata ''tryphé'' dei sovrani ellenistici.<ref>{{cita|Gouëssan 2013|pp. 93-94}}.</ref>
Line 143 ⟶ 157:
 
== Bibliografia ==
{{div col}}
=== ;Fonti primarie ===
* {{cita libro|autore=[[Appiano di Alessandria]]|titolo=Historia Romana|url=https://el.wikisource.org/wiki/Συγγραφέας:Αππιανός|cid=Appiano|lingua=grc}} ({{en}} [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Appian/home.html The Roman History] — traduzione in inglese su [[LacusCurtius]]).
* {{citaCita libro|autore=[[AteneoAppiano di NaucratiAlessandria]]|titolo=DeipnosophistaeHistoria Romana|url=https://el.wikisource.org/wiki/Δειπνοσοφισταί_(Σύνοψις)Συγγραφέας:Αππιανός|cid=AteneoAppiano|lingua=grc}} ({{en}} [http://wwwpenelope.attalusuchicago.orgedu/infoThayer/athenaeusE/Roman/Texts/Appian/home.html DeipnosophistsThe Roman History] — traduzione in inglese disu C. D. Yonge[[LacusCurtius]]).
* {{citaCita libro|autore=[[CassioAteneo Dionedi Naucrati]]|titolo=Historia RomanaDeipnosophistae|url=https://el.wikisource.org/wiki/Ρωμαϊκή_ΙστορίαΔειπνοσοφισταί_(Σύνοψις)|cid=Cassio DioneAteneo|lingua=grc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [http://penelopewww.uchicagoattalus.edu/Thayer/E/Roman/Textsorg/Cassius_Dioinfo/homeathenaeus.html Roman HistoryDeipnosophists] — traduzione in inglese sudi [[LacusCurtius]]C. D. Yonge).
* {{citaCita libro|autore=[[GaioCassio Giulio Cesare|CesareDione]]|titolo=Commentarii de belloHistoria civiliRomana|url=https://lael.wikisource.org/wiki/Commentarii_de_bello_civiliΡωμαϊκή_Ιστορία|cid=Cesare,Cassio ''De Bello Civili''Dione|lingua=lagrc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [httpshttp://enpenelope.wikisourceuchicago.orgedu/wikiThayer/E/Roman/Commentaries_on_the_Civil_WarTexts/Cassius_Dio/home.html CommentariesRoman on the Civil WarHistory] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese disu William A. McDevitte e W. S. Bohn[[LacusCurtius]]).
* {{citaCita libro|autore=[[MarcoGaio TullioGiulio CiceroneCesare|CiceroneCesare]]|titolo=De legeCommentarii agrariade contrabello Rullumcivili|url=https://la.wikisource.org/wiki/De_lege_agraria_(Contra_Rullum)Commentarii_de_bello_civili|cid=CiceroneCesare, ''De legeBello agrariaCivili''|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [httphttps://wwwen.perseuswikisource.tufts.eduorg/hopperwiki/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0019%3Atext%3DAgr.Commentaries_on_the_Civil_War OnCommentaries on the AgrarianCivil LawWar] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese sudi [[PerseusWilliam Project]]A. McDevitte e W. S. Bohn).
* {{citaCita libro|autore=[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]]|titolo=EpistulaeDe adlege Atticumagraria contra Rullum|url=https://la.wikisource.org/wiki/Epistulae_De_lege_agraria_(Marcus_Tullius_CiceroContra_Rullum)/Epistulae_ad_Atticum|cid=Cicerone, ''AdDe Atticumlege agraria''|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [httpshttp://enwww.wikisourceperseus.orgtufts.edu/wikihopper/Letters_to_Atticustext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0019%3Atext%3DAgr. LettersOn tothe AtticusAgrarian Law] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese disu Evelyn[[Perseus ShuckburghProject]]).
* {{citaCita libro|autore=[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]]|titolo=Epistulae ad FamiliaresAtticum|url=https://la.wikisource.org/wiki/Epistulae_(Marcus_Tullius_Cicero)/Epistulae_ad_FamiliaresEpistulae_ad_Atticum|cid=Cicerone, ''adAd FamiliaresAtticum''|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/Letters_to_friendsLetters_to_Atticus Letters to friendsAtticus] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di Evelyn Shuckburgh).
* {{citaCita libro|autore=[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]]|titolo=Epistulae ad Quintum FratremFamiliares|url=https://la.wikisource.org/wiki/Epistulae_(Marcus_Tullius_Cicero)/Epistulae_ad_Quintum_FratremEpistulae_ad_Familiares|cid=Cicerone, ''ad Quintum FratremFamiliares''|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/Letters_to_his_brother_QuintusLetters_to_friends Letters to his brother Quintusfriends] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di Evelyn Shuckburgh).
* {{citaCita libro|autore=[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]]|titolo=InEpistulae Verremad Quintum Fratrem|url=https://la.wikisource.org/wiki/In_VerremEpistulae_(Marcus_Tullius_Cicero)/Epistulae_ad_Quintum_Fratrem|cid=Cicerone, ''Inad Quintum VerremFratrem''|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/Against_VerresLetters_to_his_brother_Quintus AgainstLetters Verresto his brother Quintus] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di Charles D.Evelyn YongeShuckburgh).
* {{citaCita libro|autore=[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]]|titolo=ProIn Marco CaelioVerrem|url=https://la.wikisource.org/wiki/Pro_Marco_CaelioIn_Verrem|cid=Cicerone, ''ProIn CaelioVerrem''|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [httphttps://wwwen.perseuswikisource.tufts.eduorg/hopperwiki/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0020%3Atext%3DCael.Against_Verres ForAgainst Marcus CaeliusVerres] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese sudi [[PerseusCharles Project]]D. Yonge).
* {{citaCita libro|autore=[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]]|titolo=Pro RabirioMarco PostumoCaelio|url=https://la.wikisource.org/wiki/Pro_C._Rabirio_PostumoPro_Marco_Caelio|cid=Cicerone, ''Pro Rabirio PostumoCaelio''|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0020%3Atext%3DRab3DCael.+Post.%3Asection%3D1 For RabiriusMarcus PostumusCaelius] — traduzione in inglese su [[Perseus Project]]).
* {{citaCita libro|autore=[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]]|titolo=Pro SestioRabirio Postumo|url=https://la.wikisource.org/wiki/Pro_SestioPro_C._Rabirio_Postumo|cid=Cicerone, ''Pro SestioRabirio Postumo''|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0020%3Atext%3DSest3DRab.+Post.%3Asection%3D1 For SestiusRabirius Postumus] — traduzione in inglese su [[Perseus Project]]).
* {{citaCita libro|autore=[[EusebioMarco diTullio CesareaCicerone|Cicerone]]|titolo=[[ChroniconPro (Eusebio di Cesarea)Sestio|Chronicon]]url=https://la.wikisource.org/wiki/Pro_Sestio|cid=EusebioCicerone, ''Pro Sestio''|lingua=grcla}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [http://www.attalusperseus.orgtufts.edu/translatehopper/eusebiustext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0020%3Atext%3DSest.html Eusebius:For ChronicleSestius] — traduzione in inglese su attalus.org[[Perseus Project]]).
* {{citaCita libro|autore=[[MarcoEusebio Giunianodi Giustino|GiustinoCesarea]]|titolo=Prologi[[Chronicon (Eusebio di Cesarea)|url=http://www.thelatinlibrary.com/justin/prologi.htmlChronicon]]|cid=Giustino, ''Prologi''Eusebio|lingua=lagrc}} ({{en}} [http://www.tertullianattalus.org/fatherstranslate/justinus_08_prologieusebius.htmhtml JustinEusebius: Epitome of Pompeius Trogus, PrologiChronicle] — traduzione in inglese su tertullianattalus.org).
* {{citaCita libro|autore=[[FlavioMarco GiuseppeGiuniano Giustino|Giustino]]|titolo=Antiquitates iudaicaePrologi|url=httpshttp://elwww.wikisourcethelatinlibrary.orgcom/wikijustin/Ιουδαϊκή_αρχαιολογίαprologi.html|cid=Flavio GiuseppeGiustino, ''Ant. iud.Prologi''|lingua=grcla}} ({{en}} [httpshttp://enwww.wikisourcetertullian.org/wikifathers/The_Antiquities_of_the_Jewsjustinus_08_prologi.htm TheJustin: AntiquitiesEpitome of thePompeius JewsTrogus, Prologi] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese disu William Whistontertullian.org).
* {{citaCita libro|autore=[[Flavio Giuseppe]]|titolo=BellumAntiquitates iudaicumiudaicae|url=https://el.wikisource.org/wiki/Ιουδαϊκός_ΠόλεμοςΙουδαϊκή_αρχαιολογία|cid=Flavio Giuseppe, ''BellAnt. iud.''|lingua=grc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_War_of_the_JewsThe_Antiquities_of_the_Jews The WarAntiquities of the Jews] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di William Whiston).
* {{citaCita libro|autore=[[TitoFlavio Livio|LivioGiuseppe]]|titolo=PeriochaeBellum iudaicum|url=https://lael.wikisource.org/wiki/Ab_Urbe_Condita_–_PeriochaeΙουδαϊκός_Πόλεμος|cid=LivioFlavio Giuseppe, ''PeriochaeBell. iud.''|lingua=grc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [httphttps://wwwen.liviuswikisource.org/articles/personwiki/livy/livy-the-periochae/? Livy,The_War_of_the_Jews The PeriochaeWar of the Jews] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese sudi livius.orgWilliam Whiston).
* {{citaCita libro|autore=[[LucianoTito di SamosataLivio|Livio]]|titolo=Calumniae non temere credendumPeriochae|url=https://ella.wikisource.org/wiki/Περί_του_μη_ραδίως_πιστεύειν_διαβολήAb_Urbe_Condita_–_Periochae|cid=LucianoLivio, ''CalumniaePeriochae''|lingua=grc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [httpshttp://lucianofsamosatawww.infolivius.org/articles/person/Slander.htmllivy/livy-the-periochae/? SlanderLivy, aThe WarningPeriochae] — traduzione in inglese H.su Wlivius. Fowler e F. G. Oxfordorg).
* {{citaCita libro|autore=[[PlutarcoLuciano di Samosata]]|titolo=VitaeCalumniae non temere Parallelaecredendum|url=https://el.wikisource.org/wiki/Βίοι_ΠαράλληλοιΠερί_του_μη_ραδίως_πιστεύειν_διαβολή|cid=PlutarcoLuciano, ''Calumniae''|lingua=grc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [https://enlucianofsamosata.wikisourceinfo/Slander.org/wiki/Lives_(Dryden_translation)html LivesSlander, a Warning] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese diH. JohnW. Fowler e F. G. DrydenOxford).
* {{citaCita libro|autore=[[Plutarco]]|titolo=QuomodoVitae adulator ab amico internoscaturParallelae|url=https://el.wikisource.org/wiki/Πώς_αν_τις_διακρίνοιε_τον_κόλακα_του_φίλουΒίοι_Παράλληλοι|cid=Plutarco, ''Adulator ab amico''|lingua=grc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [httphttps://wwwen.perseuswikisource.tufts.eduorg/hopperwiki/text;jsessionid=879FCFD530C1BBC04827D10D167BD916?doc=Perseus%3atext%3a2008.01.0149 How to tell a flatterer from aLives_(Dryden_translation) friendLives] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di Frank ColeJohn BabbittDryden).
* {{citaCita libro|autore=[[Gaio Sallustio Crispo|SallustioPlutarco]]|titolo=HistoriaeQuomodo adulator ab amico internoscatur|url=httphttps://wwwel.attaluswikisource.org/latinwiki/sallust.htmlΠώς_αν_τις_διακρίνοιε_τον_κόλακα_του_φίλου|cid=SallustioPlutarco, ''HistoriaeAdulator ab amico''|lingua=lagrc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [http://www.attalusperseus.orgtufts.edu/translatehopper/sallusttext;jsessionid=879FCFD530C1BBC04827D10D167BD916?doc=Perseus%3atext%3a2008.html01.0149 How to tell a flatterer from a Historiesfriend] traduzione in inglese sudi attalus.orgFrank Cole Babbitt).
* {{citaCita libro|autore=[[StraboneGaio Sallustio Crispo|Sallustio]]|titolo=GeografiaHistoriae|url=httpshttp://elwww.wikisourceattalus.org/wikilatin/Γεωγραφικάsallust.html|cid=StraboneSallustio, ''Historiae''|lingua=grc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15la}} ({{en}} [http://penelopewww.uchicagoattalus.eduorg/Thayertranslate/E/Roman/Texts/Strabo/homesallust.html The GeographyHistories] traduzione in inglese disu Chicago Universityattalus.org).
* {{citaCita libro|autore=[[Gaio Svetonio Tranquillo|SvetonioStrabone]]|titolo=De Vita CaesarumGeografia|url=https://lael.wikisource.org/wiki/De_vita_Caesarum_libri_VIIIΓεωγραφικά|cid=SvetonioStrabone|lingua=lagrc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Strabo/home.html The Geography] — traduzione in inglese di Chicago University).
* {{Cita libro|autore=[[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]]|titolo=De Vita Caesarum|url=https://la.wikisource.org/wiki/De_vita_Caesarum_libri_VIII|cid=Svetonio|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
** {{it}} [http://www.progettovidio.it/svetonioopere.asp Vite dei Cesari] — traduzione in italiano di Progettovidio;
** {{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_Lives_of_the_Twelve_Caesars The Lives of the Twelve Caesars] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di John Carew Rolfe.
* {{citaCita libro|autore=[[Teofilo di Antiochia]]|titolo=Apologia ad Autolico|url=https://el.wikisource.org/wiki/Προς_Αυτόλυκον|cid=Teofilo di Antiochia|lingua=grc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [http://www.documentacatholicaomnia.eu/03d/0165-0183,_Theophilus_Antiochenus,_Ad_Autolycum,_EN.pdf To Autolycus] — traduzione in inglese di Marcus Dods).
* {{citaCita libro|autore=|titolo=Commentarii de bello Alexandrino|url=https://la.wikisource.org/wiki/Commentarii_de_bello_Alexandrino|cid=''De Bello Alexandrino''|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_Alexandrian_War The Alexandrian War] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di William A. McDevitte e W. S. Bohn).
 
=== ;Fonti storiografiche moderne ===
;in inglese
;Inglese
* {{citaCita libro|autore=Morris L. Bierbrier|titolo=Historical Dictionary of Ancient Egypt|url=https://books.google.it/books?id=Wp9u7bmexz8C|editore=Scarecrow Press|anno=2008|isbn=978-0-8108-6250-0|cid=Bierbrier 2008}}
* {{citaCita libro|autore=Stanley Mayer Burstein|titolo=The Reign of Cleopatra|url=https://books.google.it/books?id=KSonyiReFY8C|editore=University of Oklahoma Press|anno=2007|isbn=978-0-8061-3871-8|cid=Burstein 2007}}
*{{cita libro|curatore=Kevin Butcher|titolo=Debasement: Manipulation of Coin Standards in Pre-Modern Monetary Systems|url=https://books.google.it/books?id=LFHPDwAAQBAJ|editore=Oxbow Books|anno=2020|isbn=9781789254013|cid=Butcher 2020}}
* {{citaCita libro|autore=|titolo=A Companion to the Hellenistic World|url=https://books.google.it/books?id=krJF3rnhQdsC|editore=John Wiley & Sons|curatore=Andrew Erskine|anno=2009|isbn=978-1-4051-5441-3|cid=Erskine 2009}}
* {{citaCita libro|autore=Christelle Fischer-Bovet|titolo=Army and Society in Ptolemaic Egypt|url=https://books.google.it/books?id=XWZzAwAAQBAJ|editore=Cambridge University Press|anno=2014|isbn=978-1-139-99185-8|cid=Fischer-Bovet 2014}}
* {{citaCita pubblicazione|autore=Michael Goyette|titolo=Ptolemy II Philadelphus and the Dionysiac Model of Political Authority|url=https://journals.uair.arizona.edu/index.php/jaei/article/view/46|rivista=Journal of Ancient Egyptian Interconnections|volume=2|anno=2010|pp=1-13|cid=Goyette 2010}}
* {{citaCita libro|autore=[[Michael Grant]]|titolo=Cleopatra|url=https://archive.org/stream/in.ernet.dli.2015.524570/2015.524570.Cleopatra#page/n1/mode/2up|editore=Weidenfeld and Nicolson|anno=1972|isbn=978-0-297-99502-9|cid=Grant 1972}}
* {{citaCita libro|autore=Peter Green|titolo=Alexander to Actium: The Historical Evolution of the Hellenistic Age|url=https://books.google.it/books?id=1QOvJ14Jxv8C|editore=University of California Press|anno=1993|isbn=978-0-520-08349-3|cid=Green 1993}}
* {{citaCita libro|autore=R. A. Hazzard|titolo=Imagination of a Monarchy: Studies in Ptolemaic Propaganda|url=https://books.google.it/books?id=PQvi3Xjv4HYC|editore=University of Toronto Press|anno=2000|isbn=978-0-8020-4313-9|cid=Hazzard 2000}}
* {{citaCita libro|autore=Günther Hölbl|titolo=A History of the Ptolemaic Empire|url=https://books.google.it/books?id=dEiydV7c3w4C|editore=Psychology Press|anno=2001|isbn=978-0-415-23489-4|cid=Hölbl 2001}}
* {{citaCita pubblicazione|autore=Oliver D. Hoover|titolo=A Revised Chronology for the Late Seleucids at Antioch (121/0-64 BC)|rivista= Historia: Zeitschrift für Alte Geschichte|volume=56|anno=2007|editore=Franz Steiner Verlag|numero=3|issn=0018-2311|url=https://www.academia.edu/15347294/A_Revised_Chronology_for_the_Late_Seleucids_at_Antioch_121_0-64_BC_|cid=Hoover 2007}}
* {{citaCita libro|autore=Prudence J. Jones|titolo=Cleopatra: A Sourcebook|url=https://books.google.it/books?id=GQZB28EegT4C|editore=University of Oklahoma Press|anno=2006|isbn=978-0-8061-3741-4|cid=Jones 2006}}
* {{citaCita libro|autore=Anssi Lampela|titolo=Rome and the Ptolemies of Egypt: The Development of Their Political Relations, 273-80 B.C.|url=https://books.google.it/books?id=AHIbAQAAIAAJ|editore=Societas Scientiarum Fennica = The Finish Society of Sciences and Letters|anno=1998|isbn=978-951-653-295-3|cid=Lampela 1998}}
* {{citaCita libro|autore=Ronald J. Leprohon|titolo=The Great Name: Ancient Egyptian Royal Titulary|url=https://books.google.it/books?id=1H3JAgAAQBAJ|editore=Society of Biblical Lit|anno=2013|isbn=978-1-58983-736-2|cid=Leprohon 2013}}
* {{citaCita libro|autore=Marjorie Lightman, Benjamin Lightman|titolo=A to Z of Ancient Greek and Roman Women|url=https://books.google.it/books?id=2esYJJUETiYC|editore=Infobase Publishing|anno=2008|isbn=978-1-4381-0794-3|cid=Lightman 2008}}
* {{citaCita libro|autore=|titolo=Celebration: Proceedings of the Oxford Symposium on Food and Cookery|url=https://books.google.it/books?id=wTwQDgAAQBAJ|editore=Oxford Symposium|curatore=Mark McWilliams|anno=2012|isbn=978-1-903018-89-7|cid=McWilliams 2012}}
*{{cita libro|curatore=William E. Metcalf|titolo=The Oxford Handbook of Greek and Roman Coinage|url=https://books.google.it/books?id=DePLWNBEvfQC|editore=Oxford University Press USA|anno=2012|isbn=978-0-19-530574-6|cid=Metcalf 2012}}
* {{citaCita libro|autore=Duane W. Roller|titolo=Cleopatra: A Biography|url=https://books.google.it/books?id=85rikTt-kBEC|editore=Oxford University Press|anno=2010|isbn=978-0-19-975258-4|cid=Roller 2010}}
* {{citaCita libro|autore=Federico Santangelo|titolo=Divination, Prediction and the End of the Roman Republic|url=https://books.google.it/books?id=9wS_UyAi9G8C|editore=Cambridge University Press|anno=2013|isbn=978-1-107-24486-3|cid=Santangelo 2013}}
* {{citaCita pubblicazione|autore=Mary Siani-Davies|titolo=Ptolemy XII Auletes and the Romans|rivista=Historia: Zeitschrift für Alte Geschichte|volume=43|numero=3|anno=1997|pp=306-340|url=https://www.jstor.org/stable/4436474|cid=Siani-Davies 1997}}
* {{citaCita libro|autore=Joyce Tyldesley|titolo=Cleopatra: Last Queen of Egypt|url=https://books.google.it/books?id=fW4y5vvw2FUC|editore=Basic Books|anno=2008|isbn=978-0-7867-3163-3|cid=Tyldesley 2008}}
* {{citaCita pubblicazione|autore=Richard Westall|titolo=Date of the Testament of Ptolemy XII|url=https://www.academia.edu/11725788/Date_of_the_Testament_of_Ptolemy_XII|rivista=Ricerche di Egittologia e di Antichità Copte|volume=11|anno=2009|pp=79-94|cid=Westall 2009}}
* {{citaCita libro|autore=John Whitehorne|titolo=Cleopatras|url=https://books.google.it/books?id=Q0-IAgAAQBAJ|editore=Routledge|anno=2002|isbn=978-1-134-93216-0|cid=Whitehorne 2002}}
 
;in tedesco
;Tedesco
* {{citaCita libro|autore=Werner Huss|titolo=Ägypten in hellenistischer Zeit 332-30 v. Chr|url=https://books.google.it/books?id=UTGAatUV8DcC|editore=C.H.Beck|anno=2001|isbn=978-3-406-47154-4|cid=Huss 2001}}
* {{citaCita pubblicazione|autore=Werner Huss|titolo=Die Herkunft der Kleopatra Philopator|rivista=Aegyptus|volume=70|anno=1990|pp=191-203|url=https://www.jstor.org/stable/41216791|cid=Huss 1990}}
* {{citaCita libro|autore=Walter Otto & Hermann Bengtson|url=https://books.google.it/books?id=IU-frvz07V0C|titolo=Zur Geschichte des Niederganges des Ptolemäerreiches|editore=Gerstenberg|anno=1978|isbn=978-3-8067-0729-8|cid=Otto, Bengtson 1978}}
 
;in francese
;Francese
* {{citaCita pubblicazione|autore=Antony Gouëssan|titolo=''La τρυφή ptolémaïque royale''|url=http://www.persee.fr/doc/dha_0755-7256_2013_num_39_2_3856|rivista=Dialogues d'histoire ancienne|volume=39|numero=2|anno=2013|pp=73-101|cid=Gouëssan 2013}}
 
=== ;Romanzi ===
* {{citaCita libro|autore=Kristiana Gregory|titolo=Cleopatra VII, Daughter of the Nile|url=https://books.google.it/books?id=m6z4gHo3ng4C|editore=Scholastic Inc.|anno=1999|isbn=9780590819756|cid=Gregory 1999}}
{{div col end}}
 
== Altri progetti ==
Line 213 ⟶ 229:
 
== Collegamenti esterni ==
* {{citaCita web|url=http://www.geocities.com/Athens/Oracle/4168/history/tolom_12.htm|titolo=Tolomeo XII Neo Dioniso|accesso=5 aprile 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://webwww.archivewebcitation.org/web/20091023064730/query.php?url=http://www.geocities.com/Athens/Oracle/4168/history/tolom_12.htm|dataarchivio=11 agosto 2006}}
* {{Collegamenti esterni}}
* {{citaCita web|http://www.instonebrewer.com/TyndaleSites/Egypt/ptolemies/ptolemy_xii_fr.htm|titolo=Ptolemy XII|linguaaccesso=en12 gennaio 2019}}
* {{cita web|http://www.geocities.com/Athens/Oracle/4168/history/tolom_12.htm|Tolomeo XII Neo Dioniso|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091023064730/http://www.geocities.com/Athens/Oracle/4168/history/tolom_12.htm}}
* {{cita web|http://www.instonebrewer.com/TyndaleSites/Egypt/ptolemies/ptolemy_xii_fr.htm|Ptolemy XII|lingua=en}}
 
{{Box successione
Line 221 ⟶ 236:
|carica = [[Faraone|<span style="color:black">Signore dell'Alto e del Basso Egitto</span>]]
|immagine = Double crown.svg
|periodo = [[80 a.C.|80]][[58 a.C.]]
|precedente = [[80 a.C.]]<br />[[Tolomeo XI]]
|successivo = [[58 a.C.|58]][[57 a.C.]]<br />[[Berenice IV]] con [[Cleopatra VI]]
|periodo2 = [[55 a.C.|55]][[51 a.C.]]
|precedente2 = [[57 a.C.|57]][[55 a.C.]]<br />[[Berenice IV]]
|successivo2 = [[51 a.C.|51]][[47 a.C.]]<br />[[Tolomeo XIII]] con [[Cleopatra]]
}}
{{Tolomei}}
Line 233 ⟶ 248:
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|antica Roma|antico Egitto|biografie|ellenismo}}
 
[[Categoria:Sovrani della dinastia tolemaica]]