Sordità: differenze tra le versioni

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* Metodo misto: prevede l’apprendimento della lingua orale attraverso logopedia e l’italiano segnato (imparare a parlare con l’aiuto del lessico [[Lingua dei segni italiana|LIS]] e della grammatica italiana)
* Metodo bilingue: prevede l’apprendimento sia della lingua orale che della [[Lingua dei segni italiana|LIS]] tramite esposizione ad entrambi i contesti.
* [[Lingua dei segni italiana]]: lingua che utilizza il canale visivo-gestuale utilizzata dalla comunità sorda e anche in tutte quelle circostanze in cui è difficile comunicare verbalmente (es: bambini con [[disabilità intellettiva]] o verbale)
 
I bambini sordi seguono lo stesso sviluppo linguistico e comunicativo dei bambini udenti: hanno infatti lo stesso processo di acquisizione, compiono le stesse tappe, ad età confrontabili, a prescindere dalla lingua a cui sono esposti. Si osserva un parallelismo tra le tappe di un bambino udente e quelle di un bambino sordo: il bambino sordo elabora stimoli visivi ed ha un apprendimento attraverso il canale visivo-gestuale mentre il bambino udente elabora stimoli uditivi ed ha un apprendimento tramite il canale uditivo; il bambino sordo produce una sorta di [[babbling]] manuale che richiama quello che i bambini udenti producono sul piano vocale; intorno al primo anno di vita i bambini sordi producono i primi [[lingua dei segni|segni]] così come i bambini udenti producono le prime parole. Intorno il primo anno di vita, i bambini sordi hanno le stesse potenzialità dei bambini udenti: la capacità dell’essere umano di utilizzare il linguaggio può avvenire sia attraverso il canale visivo-gestuale sia attraverso quello acustico-vocale; dipende dal contesto in cui è immerso il bambino e dalla lingua a cui viene esposto. In sostanza, la facoltà di linguaggio delle persone sorde è riuscita a realizzarsi in modo spontaneo in un’altra modalità. Un bambino sordo può comunque imparare a produrre e comprendere il linguaggio orale, ma è necessaria una protesizzazione precoce e un allenamento sistematico tramite intervento [[logopedia|logopedico]], mentre il bambino udente acquisisce la lingua orale a cui è esposto in modo naturale e senza un insegnamento specifico.
 
Lo sviluppo linguistico dei bambini sordi si può compromettere a seconda delle tempistiche con cui vengono esposti ad un input linguistico. Diversi studi evidenziano come nei bambini sordi con genitori udenti ci sia un ritardo complessivo nello sviluppo del linguaggio e una variabilità individuale più accentuata rispetto ai bambini udenti. Sono molteplici i fattori che influenzano l’evoluzione del linguaggio nei bambini: la [[diagnosi]] tempestiva, il livello di sordità, l’eventuale tipologia di protesizzazione, la tipologia di intervento [[logopedia|logopedico]] congiuntamente a fattori ambientali ed individuali.
Non vengono messe in risalto particolari differenze nei primi 7 mesi di vita dei bambini: sia bambini sordi che udenti utilizzano gli stessi comportamenti vocali e gestuali, quindi lo sviluppo appare tipico. Dagli 8 mesi in poi invece, a causa del mancato input acustico, diminuisce la produzione di consonanti e solitamente anche il [[babbling]] spontaneo tende a sparire. A 13 mesi non compare la capacità di utilizzare parole e gesti come simboli decontestualizzati dal normale contesto di apprendimento. Dai 17 mesi in poi risulta particolarmente evidente la difficoltà ad ampliare il vocabolario e formulare le prime frasi. Da questo momento in poi, nel caso in cui non sia stata già accertata clinicamente, la sordità del bambino diventa molto più evidente e impossibile da evitare per i genitori.
 
== Tipi e livelli di sordità ==