Emanuele Lena: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
[[File:Emanuele Lena 02.jpg|thumb|Emanuele Lena durante il servizio militare|sinistra]]
Emanuele Lena nacque a [[Ragusa]] l'il 1° febbraio 1920. Cresciuto in una famiglia benestante, nel 1940 si iscriveiscrisse all’[[università di Bologna]] per studiare [[agraria]], ma nel 1942 fu costretto ad interrompere gli studi a causa della [[Servizio militare di leva in Italia|chiamata obbligatoria alla leva militare]] presso l'[[Esercito Nazionale Repubblicano]], che lo inviò, l’8 settembre 1943, ad [[Alessandria]] come ufficiale di artiglieria. Colpito dall'insicurezza, decise di tornare verso il sud Italia, ma visti i numerosi pericoli che poteva incontrare durante il viaggio, nati con la [[Guerra civile in Italia (1943-1945)|guerra civile]], si fermò a [[Tolentino]] dalla sorella, una [[Monache carmelitane|monaca carmelitana]]. Trovando riparo in una famiglia contadina, dopo la morte di Salvatore Ficili, un ragazzo ragusano ucciso per aver tentato di sottrarsi all'arruolamento, si mettemise in contatto con il [[Comitato di Liberazione Nazionale]] (CLN) che, nel gennaio 1944, logli metteaffidò alil comando del gruppo partigiano conosciuto come "Gruppo 201",<ref name=":12">{{Cita web|url=http://www.resistenzapp.it/personaggi.php?Id=29|titolo=Emanuele Lena|sito=www.resistenzapp.it|accesso=2022-08-12}}</ref> che aveva il compito di controllare la [[Strada statale 77 della Val di Chienti|Strada Statale 77]] dove passavano i rifornimenti tedeschi per il fronte di [[Nettuno (Italia)|Nettuno]] e [[Cassino]].<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.istitutostoriamarche.it/biografie-fascismo-antifascismo-guerra-resistenza/emanuele-lena-acciaio/|titolo=Emanuele Lena (Acciaio)|lingua=it-IT|accesso=2022-08-12}}</ref> Con l’arrivo di Lena al comando, il gruppo si trasferì nella zona di Fiungo, [[Fiastra]], incominciando il suo periodo più prosperoso, attuando numerose azioni antifasciste tra cui il sabotaggio delle reti stradali tra Tolentino, [[Serrapetrona]] e [[Caldarola]].<ref>{{Cita web|url=https://www.memorieincammino.it/luoghi/tolentino-mc/|titolo=Memorie in cammino - Tolentino (MC)|lingua=it-IT|accesso=2022-08-12}}</ref> Il 16 marzo partecipapartecipò adal convegno del CLN di [[Macerata]] a Invernale di [[Cessapalombo]], indetto per dare una coordinazione ai lavori dei numerosi gruppi distribuiti nel territorio provinciale. Con la nomina del colonnello Cesare Baldi a capo delle operazioni, che decise di sospendere per almeno 15 giorni le operazioni militari per fare rifornimenti e aspettare i lanci degli alleati, Lena non accettò gli ordini, ma Baldi, tramite [[Augusto Pantanetti]], comandante del Gruppo Nicolò, lui i suoi uomini vennero disarmati e suddivisi in altre formazioni della zona:<ref name="Giacomini">{{cita libro|autore=[[Ruggero Giacomini]]|titolo=Ribelli e partigiani. La Resistenza nelle Marche 1943-1944|anno=2008|editore=Affinità Elettive Editore|città=Ancona}}</ref> alcuni trovarono rifugio nell'[[eremo di San Liberato]], mentre altri e lo stesso Lena formarono, cinque giorni dopo l'[[eccidio di Montalto]], il Gruppo 201 Volante.<ref>{{Cita web|url=http://anpi.it/b3030/|titolo=Donne e Uomini della Resistenza: Emanuele Lena|sito=[[ANPI]]|lingua=it|accesso=2022-08-12}}</ref>
 
Il 15 aprile 1944, una volta divenuto capo del nuovo gruppo, organizzò la cattura del [[Presidente della provincia|presidente]] della [[provincia di Macerata]], Ferruccio Ferazzani, in visita a Tolentino, ma l'azione si rivelò fallimentare e su di lui venne messa una taglia. Fuggito dal territorio, anche inseguitoin seguito alla morte dei partigiani Livio Cicalè e Giuseppe Biagiotti, dopo essere stato probabilmente intercettato e costretto, sotto la minaccia della [[deportazione]] in [[Germania nazista|Germania]], a schierarsi per la [[Repubblica Sociale Italiana]], ricomparericomparve nel mese di maggio come istruttore delle [[Schutzstaffel|SS]] italiane presso il centro di addestramento di [[Cremona]]. Il 16 agosto venne arrestato perché, come riporta un rapporto dell'ottobre 1944 dell'[[OVRA]], la [[polizia segreta]] fascista, durante il servizio per la RSI, svolgeva [[propaganda]] antifascista e aiutava le nuove reclute a fuggire. Dopo lunghi e violenti interrogatori, l’11 settembre èfu trasferito presso il carcere di [[Brescia]], dove l’8 novembre venne prelevato per essere condotto dal Comando della [[Guardia Nazionale Repubblicana]] di [[Breno (Italia)|Breno]]. Secondo una nota dei [[carabinieri]] del 28 settembre 1945, Lena riuscì a fuggire durante il trasporto in treno, ma venne raggiunto da una scarica di fucileria delle guardie che lo scortavano, per poi perdere la vita.<ref name=":12" /><ref name=":0" /> La salma venne recuperata il giorno successivo, per essere poi tumulata il 10 giorno novembre nel cimitero di [[Cividate Malegno]].
 
== Onorificenze ==