Società foggiana: differenze tra le versioni

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L'operazione si realizza nell'ottobre 2020 con un blitz della [[Direzione distrettuale antimafia|Direzione Distrettuale Antimafia]] e carabinieri del Ros che porta in cella noti mafiosi foggiani, ma anche funzionari regionali, professionisti e intermediari dei clan. L’ordinanza ''monstre'', oltre mille pagine, svela una serie infinita di reati che includono associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi/esplosivi, truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche (anche con riferimento a quelle UE) ed altri delitti, tutti aggravati ex art. 416 bis.1 C.P, per aver agevolato le attività di una organizzazione mafiosa.<ref>{{Cita web|url=https://www.immediato.net/2020/10/27/mafia-dallassassino-di-panunzio-al-killer-aghilar-tutti-i-nomi-del-grande-carro-della-societa-foggiana-il-business-della-batteria-delli-carri/|titolo=Mafia, dall’assassino di Panunzio al killer Aghilar: tutti i nomi del “Grande Carro” della Società Foggiana. Il business della batteria Delli Carri}}</ref>
 
Le indagini consentono di documentare l'operatività della batteria Delli Carri (costola dei Sinesi-Francavilla) non solo su Foggia, [[Orta Nova]], [[Ascoli Satriano]] e Cerignola, ma anche su Rimini, l’alta Irpinia, nonché in Bulgaria, Romania e Repubblica Ceca, dove viene accertato il reinvestimento di fondi illeciti nell’acquisto di un complesso immobiliare di Praga, del valore di oltre mezzo milione di euro. Sono coinvolti innanzi tutto Francesco Delli Carri, storico esponente della Società foggiana e suo fratello Donato (già condannato per l'omicidio Panunzio), ma emergono anche le figure di Aldo Delli Carri, cugino degli stessi, impegnato nel reinvestimento dei proventi illeciti nel settore immobiliare e nelle truffe per l’indebita percezione di contributi per l’[[agricoltura]] erogati dall’UE e dalla Regione Puglia e i rapporti dei “Delli Carri” con esponenti della criminalità garganica e di Canosa di Puglia (BT), grazie ai quali riescono ad esercitare le proprie attività illecite in quelle aree. Sotto il profilo delle attività criminali, emerge una forte pressione estorsiva esercitata dal sodalizio a carico di aziende agricole, ditte di trasporti e di onoranze funebri, società attive nella realizzazione di impianti eolici e nel settore delle energie alternative le quali, a seguito di sistematica attività intimidatoria, sono state costrette al versamento di percentuali sui ricavi, nonché ad affidare in subappalto ad aziende riconducibili al sodalizio l’esecuzione di contratti di lavoro, servizi e forniture, oppure a rinunciare alle commesse già ottenute. Una serie di imprese operanti nei settori edile, movimento-terra, trasporti, ristorazione e gaming in Emilia Romagna viene ricondotta alla Batteria che, tramite prestanomi, costituiva ex novo società, oppure infiltrava gli assetti societari esistenti. Tra gli esponenti della società civile coinvolti ci sono commercialisti accusati di fornire ai sodali consigli e istruzioni su come realizzare la fittizia intestazione di società, funzionari regionali in servizio presso l’ispettorato provinciale agricoltura di Foggia, respondabiliresponsabili del rilascio di false attestazioni durante le ispezioni e agronomi..
 
Nel luglio 2022 arrivano le condanne al termine del processo con rito abbreviato: il Tribunale di Bari condanna Francesco Delli Carri, considerato uno dei capi dell’organizzazione criminale, a 16 anni di reclusione e confisca dei beni in sequestro.