Sondrio: differenze tra le versioni

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Il [[XVIII secolo]] fu piuttosto gravoso perché si dovette fare fronte a numerose spese, come quelle per i danni causate dalle numerose alluvioni e quelle per l'erezione della Collegiata e del campanile da parte dell'architetto concittadino [[Pietro Ligari]]. Ciò nonostante Sondrio, come il resto della Valtellina, visse un secolo di tranquillità.
 
Il 19 giugno [[1797]], inseguitoin seguito alla [[Campagna d'Italia (1796-1797)|campagna d'Italia]] intrapresa da [[Napoleone Bonaparte]], il Consiglio generale di Valle decise di staccarsi dai Grigioni e di chiedere al Bonaparte di potersi unire alla [[Repubblica Cisalpina]]. Il 22 giugno dello stesso anno ci fu l'annessione ufficiale, e il borgo divenne il capoluogo del [[Dipartimento dell'Adda e dell'Oglio|Dipartimento dell'Adda e Oglio]] e successivamente al termine della dominazione austriaca, nel giugno [[1800]], divenne sede di una viceprefettura del [[Dipartimento del Lario (1801)|Dipartimento del Lario]].
 
Nel [[1809]] a Sondrio si ha notizia di un'insurrezione organizzata dai contadini di [[Montagna in Valtellina]] a danni dei dominatori francesi, a seguito delle truppe del generale [[Étienne Jacques Joseph Alexandre Macdonald|MacDonald]] stanziate in valle passando per l[[Passo dell'Aprica|'Aprica]]. I contadini furono battuti in una schermaglia e costretti alla fuga.
 
Con il passaggio alla [[Monarchia asburgica|dominazione austriaca]], avvenuta nel [[1814]], Sondrio fu messa a capo dell'omonima provincia e il 31 ottobre [[1839]], a seguito del decreto dell'imperatore [[Ferdinando I d'Austria|Ferdinando I]], il borgo salì al rango di città regia. Durante questo periodo visi assistette a un notevole aumento demografico, che portò a uno sviluppo dell'abitato, soprattutto verso sud, con il quale sorse l'attuale ''Piazza Garibaldi'', dedicata allora al [[kaiser]].
 
Tra il [[1815]] e il [[1830]] fu realizzata la ''Via dello Stelvio'', già progettata da Napoleone, che ancora oggi attraversa la Valtellina orizzontalmente. Qui ha origine la Via Stelvio, arteria stradale orientale della città.
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Nel [[1845]] Sondrio riottenne dalla Svizzera il corpo dell'arciprete Nicolò Rusca a distanza di 277 anni dalla sua esecuzione, le ossa furono momentaneamente depositate nel [[Santuario della Beata Vergine della Sassella|Santuario della Sassella]].
 
Nel [[1859]] gli Austriaci si riaffacciarono in Valtellina ritentandone la riconquista attraverso il [[Passo dello Stelvio]],. iI valtellinesi, aiutati dalle truppe del generale sabaudo [[Enrico Cialdini]], scacciarono gli invasori, seppur subendo perdite. Per festeggiare la vittoria giunse a Sondrio, con un gruppo di [[Cacciatori delle Alpi]], [[Giuseppe Garibaldi]] il 26 giugno dello stesso anno, accolto dall'entusiasmo popolare.
 
Nel [[1861]] comparve a Sondrio il primo giornale provinciale, "La Valtellina", e nel [[1864]] venne fondata la Società Operaia Maschile, seguita poi da quella femminile. Nel [[1870]] venne fondata la Società Enologica Valtellinese e nel [[1871]] la [[Banca Popolare di Sondrio]].
 
Importante avvenimento del secolo fu l'inaugurazione del tratto di ferrovia [[Colico]]-Sondrio, il 16 giugno [[1885]], che aprì la provincia a commerci, turismo e scambi culturali. Nel [[1895]] aprì il Cotonificio Spelti, Keller & C., che diede lavoro a molte donne.
 
===Dal Novecento ad oggi===