Del Balzo: differenze tra le versioni

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Ugone venne in [[Italia]] al seguito di [[Carlo I d'Angiò]] e per i suoi meriti fu nominato nel 1304 conte di [[Soleto]]. Gran Siniscalco del [[Regno di Sicilia]] (1308), divenne nel 1309 a [[Marsiglia]] esecutore testamentario del re [[Carlo II di Napoli|Carlo II]]. Comandante generale in [[Lombardia]] nel 1313, organizzò una spedizione per sostenere i [[Guelfi e ghibellini|guelfi]] di [[Milano]] e prese parte anche alla [[battaglia del Tanaro]] del 1315 presso [[Asti]], trovando la morte nel 1319 in un'imboscata nei pressi di [[Montecastello]]. Fu molto popolare per il suo coraggio (vedasi [[Ludovico Antonio Muratori]], ''De gestis Ugonis del Balzo et de ejus morte'', vol. 14, 1076) e sposò Jacopa [[della Marra]], da cui ebbe tre figli, [[Raimondo del Balzo (XIV secolo)|Raimondo]], [[Sveva del Balzo|Sveva]] (che sposò Roberto Orsini, conte di Nola) e Beatrice (che sposò Francesco della Ratta, conte di Caserta). Il ramo di Soleto, il più corto ma non il meno illustre della linea di Orange, termina con Raimondo e avrà prosecuzione con i [[Orsini del Balzo|del Balzo Orsini]].
 
Giovanni Teodino († 1351) è il nonno di Raimondo I († 1412), signore di [[Amendolea]], [[Molfetta]] e [[Specchia]], a sua volta nonno di Raimondo II († 1490), 1º conte di Alessano e Specchia. Questo ramo ha fine con [[Antonicca del Balzo|Antonicca]] († 1551), ultima contessa di Alessano e principessa di Molfetta, moglie di [[Ferrante di Capua]].
 
== Note ==