Ghiandola pineale: differenze tra le versioni

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Secondo la fondatrice della teosofia [[Helena Petrovna Blavatsky]], la ghiandola corrispondesse all'”occhio di [[Shiva]]” della tradizione induista, sostenendo che la ghiandola pineale dell'uomo moderno fosse una traccia atrofizzata di questo “organo della visione spirituale”.<ref>[http://www.theosociety.org/pasadena/sd/sd2-1-17.htm Blavatsky, H.P., 1888, The Secret Doctrine, vol.2 pp 289-306]</ref>
 
Rudolf Steiner (fondatore dell'antroposofia) sosteneva invece che nell'epoca [[lemuria]]na la ghiandola pineale nell'uomo di allora servisse alla percezione degli stimoli del caldo e del freddo.<ref>{{cita|Steiner}}, pp.107-108</ref>. Mentre secondo le idee [[AMORC|rosacrociane]] la ghiandola pineale sarebbe associata a uno dei centri psichici dell'uomo. Attraverso opportune metodologie, sarebbeè possibile stimolare tale centro psichico e far risvegliare alcune facoltà latenti, proprie dell'uomo ma atrofizzate a causa del loro inutilizzo.<ref>Antico e Mistico Ordine della Rosa-Croce, ''I Rosa-Croce tolgono il velo'' (''Consiglio Supremo dell'Ordine''), Intento, 2013. ISBN 9788898047055</ref>
 
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