Viaggi di Cristoforo Colombo: differenze tra le versioni

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=== Realizzazione del progetto ===
[[File:Christopher Columbus10.jpg|thumb|upright|Cristoforo Colombo in un'[[incisione]] di [[John Sartain]], data sconosciuta]]
Nel [[1483]] Cristoforo Colombo presentò i suoi piani al re [[Giovanni II del Portogallo]], proponendogli di equipaggiare tre robuste navi con le quali, entro un anno, sarebbe salpato verso ovest, verso l'[[Oceano Atlantico|Atlantico]], cercando una via per le Indie. Giovanni II espose la proposta ai suoi consiglieri, i quali espressero un parere negativo, principalmente perché convinti che la distanza da percorrere stimata da Colombo, circa {{M|3900|ul=km}}, fosse troppo breve rispetto alla realtà.<ref name = "Morison-Admiral">{{cita libro|nome=Samuel Eliot|cognome=Morison|titolo=Admiral of the Ocean Sea: The Life of Christopher Columbus|url=http://books.google.it/books?id=XZ6KPwAACAAJ&dq=Admiral+of+the+Ocean+Sea:+The+Life+of+Christopher+Columbus&hl=it&ei=0oRXTvDjF6HT4QTi6bSwDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CC4Q6AEwAA|lingua=inglese|editore=Fine Communications|anno=1997|ISBN=1-56731-143-1}}</ref>
 
Nel [[1485]], dopo la morte della moglie, Colombo si recò insieme al figlio, in Spagna a [[Palos de la Frontera|Palos]],<ref>Lasciò il Portogallo in segreto, come racconta il figlio, si veda:{{cita libro|Bartolomé |de las Casas |Vida de Cristóbal Colón, p. 19|1992 |Fundacion Biblioteca Ayacuch| |ISBN=978-980-276-185-2}}</ref> e quindi a [[Siviglia]]. Colombo era alla ricerca di qualcuno che potesse finanziare l'impresa: dapprima provò con [[Enrique Pérez de Guzmán, II duca di Medina Sidonia|Don Enrique de Guzmán]] [[duca di Medina Sidonia]], ma questi, non avendo Colombo ottenuto l'appoggio della [[Re Cattolici|Corona]], si trovò costretto a rifiutare. In seguito tentò con Don Luis de la Cerda, [[duca di Medinaceli]], che convinse parzialmente la regina [[Isabella di Castiglia]], la quale decise quindi ad incontrare Colombo.<ref>La regina chiese al Medinaceli di cederle le navi nel frattempo costruite, si veda {{cita libro|Lorgues |de Lorgues |Tullio Dandolo |Cristoforo Colombo: storia della sua vita e dei suoi viaggi sull'appoggio di documenti autentici raccolti in Ispagna ed in Italia del conte Roselly de Lorgues ..., pp. 178-179|1857 |Volpato e comp}}, si trattava di tre o quattro caravelle, come in {{cita libro|Washington |Irving |A history of the life and voyages of Christopher Columbus, pp. 147-148|1828 |G. & C. Carvill}}</ref> Recatosi a [[Cordova]],<ref>{{cita libro|Lugi |Colombo|Gian Francesco Galleani Napione, Vincenzo de Conti |Patria e biografia del grande ammiraglio D. Cristoforo Colombo: de' conti e signori di Cuccaro, castello della Liguria nel Monferrato, scopritor dell'America, p. 296|1857 |Tipografia Forense}}</ref> Colombo attese fino ai primi del maggio [[1486]] i regnanti di Spagna Isabella di Castiglia e [[Ferdinando II di Aragona]], che decisero di incontrarlo.<ref>Durante la riunione Ferdinando abbandonò nel mentre l'udienza lasciando la questione ad Isabella che si occupava degli affari riguardanti l'oceano. L'incontro, descritto da [[Andrea Bernaldez]], vide Colombo che esponeva la sua fantasia facendo in modo che la regina desiderasse ancora di sentirlo parlare, di favole e terre lontane. Las Casas affermava che con il suo parlare induceva gli altri a considerarlo con amore, e che era questa la sua virtù. {{cita|Granzotto|p. 96}}</ref> L'esploratore presentò il suo progetto di raggiungere per mare il [[Catai]] (Cina) ed il [[Cipango]] (Giappone). Una commissione si riunì per vagliare le effettive possibilità di riuscita del viaggio, ma la decisione, negativa, arrivò solo alla fine del [[1490]].<ref>Colombo stesso scrisse che veniva ritenuto rispetto ai dotti come un marinaio ignorante, mentre Lopez de Gomara scrisse di lui «no era docto ma bien entendido», si veda {{cita|Granzotto|pp. 101-102}}, altri dicevano che la difficoltà maggiore di Colombo era nel far disimparare le conoscenze acquisite. Vedi {{cita libro|Arthur |Helps|Vita di Cristoforo Colombo, p. 41|1870| G. Barbèra, Editore}}</ref>