Filippo Turati: differenze tra le versioni
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Nel dopoguerra, dopo la [[Rivoluzione russa|Rivoluzione d'ottobre]] e l'instaurazione del [[Unione Sovietica|governo dei Soviet]] in [[Russia]], il PSI si spostò sempre più su posizioni rivoluzionarie, anche su pressione di [[Lenin]], che impose ai partiti socialisti e socialdemocratici europei l'adesione ai [[Internazionale Comunista#Le 21 condizioni di ammissione|21 punti]] da lui dettati.
Il rifiuto della componente [[Massimalismo (politica)|massimalista]] del PSI, guidata dal segretario [[Costantino Lazzari]] e dal nuovo direttore dell{{'}}''[[Avanti!]]'', [[Giacinto Menotti Serrati]], di aderire a questa imposizione, che avrebbe comportato l'immediata espulsione dei
Turati intervenne al Congresso nel pomeriggio del 19 gennaio, dimostrando il profondo dissenso ideologico che lo separava dai comunisti: egli dichiarò il suo netto rifiuto di ogni soluzione rivoluzionaria violenta<ref name=Sp112>{{cita|Spriano|p. 112}}.</ref> e s'impegnò in una strenua difesa del
{{Citazione|Ciò che ci distingue non è la generale ideologia socialista - la questione del fine e neppure quella dei grandi mezzi (lotta di classe, conquista del potere ecc.) - ma è la valutazione della maturità della situazione e lo apprezzamento del valore di alcuni mezzi episodici.
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