Artemisia Gentileschi: differenze tra le versioni

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==== Premesse: il padre Orazio e Roma ====
[[File:Self-portrait as the Allegory of Painting (La Pittura) - Artemisia Gentileschi.jpg|thumb|Artemisia Gentileschi, ''Autoritratto come allegoria della Pittura'', (1638-1639), [[Royal Collection]], Windsor]]
Artemisia Lomi Gentileschi nacque a Roma l'8 luglio 1593 da Orazio e Prudenzia di Ottaviano Montoni, primogenita di sei fratelli. [[Orazio Gentileschi]] era un pittore, nativo di [[Pisa]], ciao dagli iniziali stilemi tardo-manieristi che, stando al critico [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]], prima di trasferirsi a Roma «[…] non dipingeva, ma lavorava semplicemente di pratica, a fresco» (Longhi).<ref>{{cita|Manichetti|p. 6|EM}}.</ref> Fu solo dopo l'approdo nell'Urbe che la sua pittura raggiunse il suo massimo valore espressivo, risentendo grandiosamente delle innovazioni del contemporaneo [[Caravaggio]], dal quale derivò l'abitudine di adottare modelli reali, senza idealizzarli o edulcorarli e, anzi, trasfigurandoli in una potente quanto realistica drammaticità.
 
Roma era in quel momento un grande centro artistico e la sua atmosfera satura di cultura e di arte costituiva un ambiente unico in Europa. La [[Riforma Cattolica]], in effetti, costituì per l'Urbe un'eccezionale spinta propulsiva e portò al restauro di numerose chiese - e, dunque, a un sostanziale incremento di committenze che coinvolse tutte le maestranze impegnate in quei cantieri - e a svariati interventi urbanistici, i quali sovrapposero all'antica e angusta città medievale una nuova maglia funzionale di strade scandite da immense piazze e delineate da sfarzose residenze gentilizie.