Mito di Mozart: differenze tra le versioni

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L'apparizione dello sconosciuto avrebbe turbato e ossessionato Mozart, che vi avrebbe scorto un presagio di morte e avrebbe confessato questa suggestione in una lettera a Da Ponte; si tratta però di un falso.<ref>{{cita|Melograni|p. 243}}.</ref> Non esiste certezza che il compositore sia stato cosciente della propria fine imminente se non nelle ultime ore di vita. Ancora più dubbi sono l'affidamento in extremis del compito di ultimare il Requiem all'allievo [[Franz Xaver Süßmayr|Süßmayr]], l'esecuzione di una prova della composizione in privato e soprattutto il fatto che Mozart vi abbia lavorato fino all'ultimo.<ref>{{cita|Stafford|I, pp. 8-9; III, pp. 77-78}}.</ref>
 
Alcune narrazioni, molto tardive e a volte indirette,<ref name=Stafford9>{{cita|Stafford|I, p. 9}}.</ref> sulle ultime ore del compositore sono intrise di dettagli fantastici: così il racconto della cognata Sophie Weber, accorsa al capezzale di Mozart dopo aver visto un fuoco estinguersi di colpo e senza motivo, e la testimonianza attribuita al locandiere Joseph Deiner sulla furia degli elementi – in realtà mai avvenuta – che si sarebbe scatenata con pioggia e neve nel giorno del funerale.<ref>{{cita|Deutsch|p. 565}}.</ref><ref>{{cita|Stafford|I, pp. 6-7}}.</ref> È tuttavia possibile, anche se non provato,<ref>{{cita|Stafford|III, pp. 76-77}}.</ref> che le esequie si siano tenute non il 6 dicembre in un clima mite, bensì il 7<ref>{{cita|Bär|p. 66}}.</ref> con un forte vento:, ciòche spiegherebbepotrebbe loaver scarsodisperso seguitoil delcorteo feretrofunebre.<ref>{{cita|Stafford|II, p. 50}}.</ref> In ogni caso, quest'ultimo non dev'essere stato esiguo come si pensa. Al seguito di un [[crocifero]] veniva la bara sorretta da quattro portatori, quattro chierichetti reggevano le lanterne e infine sfilavano congiunti e amici: Constanze e la famiglia Weber, il barone [[Gottfried van Swieten|van Swieten]], Süßmayr e altri allievi, Salieri e altri colleghi compositori.<ref>{{cita|Wolff|p. 4}}.</ref>
 
È sfatato da tempo<ref name=Wates4/> il mito che vuole Mozart sepolto in una fossa comune per indigenti: egli ebbe esequie di terza classe, come molti suoi concittadini dell'epoca.<ref name=Stafford9/> Una disposizione imperiale del 23 agosto 1784 (''Josephinische Begräbnisordnung'') aveva in effetti imposto la sepoltura dei corpi in fosse di 6 per 4 Schuh<ref group=n>Piedi viennesi, pari a circa 31,6 cm. La fossa doveva misurare 4 Schuh in ampiezza e 6 in profondità.</ref> (190 × 126 cm), che avrebbero potuto eventualmente ospitare più salme, senza il feretro. La popolazione tuttavia protestò, e Giuseppe II corresse la norma lasciando solo una raccomandazione. Nel 1791 si usava quindi inumare i defunti in tumuli capaci di accogliere cinque o sei bare.<ref>{{cita|Braunbehrens|pp. 437-440}}.</ref><ref>{{cita|Stafford|II, p. 51}}.</ref>
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Niemetschek attesta in Mozart uno spirito razionale e un'ottima cultura extramusicale,<ref>{{cita|Niemetschek|p. 58}}.</ref> ponendo in luce l'interesse per la [[matematica]],<ref>{{cita|Melograni|pp. 4-5}}.</ref> la conoscenza di tre lingue moderne oltre al [[Lingua tedesca|tedesco]] ([[Lingua francese|francese]], [[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua italiana|italiano]])<ref>{{cita|Melograni|pp. 23-24}}.</ref> e di rudimenti del [[Lingua latina|latino]]; emergono poi dalla corrispondenza la capacità di critica per il [[teatro]] e la [[poesia]], l'amore per la lettura.<ref>{{cita|Stafford|VI, pp. 160-161}}.</ref> La biblioteca privata del compositore includeva opere di [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]] e di [[Molière]], di poeti contemporanei ([[Heinrich von Kleist|Kleist]], [[Christoph Martin Wieland|Wieland]], [[Christian Felix Weiße|Weiße]]), libretti di [[Pietro Metastasio|Metastasio]], saggi di storia tedesca, matematica, filosofia, letteratura, religione, pedagogia musicale, testi sulla massoneria, biografie di [[Federico II di Prussia|Federico II]] e [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]], libri educativi per l'infanzia, una raccolta di fiabe, guide turistiche, la [[Bibbia]].<ref>{{cita|Wates|p. 13}}.</ref>
 
La curiosità intellettuale di Mozart, ritiene Till, è chiave di lettura della sua musica e fa di lui un uomo ben inserito nel fermento culturale dell'epoca, vista la modernità della sua biblioteca e la frequentazione del baronedi [[Gottfried van Swieten|van Swieten]], personaggio influente dal ruolo paragonabile a quello di un ministro della cultura.<ref name=Service4032/>
 
== Evoluzione del mito ==
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* {{cita pubblicazione|titolo=Wer hat Mozart verhungern lassen?|autore=Uwe Kraemer|rivista=Musica|numero=30|data=maggio-giugno 1976|pp=203-211|lingua=de|cid=Kraemer}}
* {{cita libro|titolo=Lettura delle Nozze di Figaro. Mozart e la ricerca della felicità|autore=Massimo Mila|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1979|ISBN=88-06-18937-9|cid=Mila}}
* {{cita libro|titolo=Mozart's Requiem: Historical and Analytical Studies, Documents, Score|autore=Christoff Wolff|traduttore=Mary Whittall|titolooriginale=Mozarts Requiem—Geschichte—Musik—Dokumente—Partitur des Fragments|url=https://books.google.it/books?id=20UNX8-pJOoC|editore=University of California Press|città=Berkeley-Los Angeles|anno=1994|lingua=en|annooriginale=1991|ISBN=|cid=Wolff|accesso=4 maggio 2024}}
 
==== Specifica ====