Pontedera: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullata la modifica di 87.2.95.76 (discussione), riportata alla versione precedente di Quinlan83
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 424:
=== Agricoltura ===
Un tempo le campagne attorno a Pontedera erano coltivate a [[Vitis|viti]], [[Olea europaea|olivi]], [[Frumento|frumenti]], [[Zea mays|granturco]] e [[Foraggio|foraggi]]. Le aziende agricole erano molte e piccole. Nonostante nella città si tenessero molte fiere degli animali, non c'erano molti allevamenti se non quelli di animali da cortile. Dalla seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] iniziò la coltura del [[Morus (botanica)|gelso]] e l'allevamento dei [[baco da seta|bachi da seta]].
 
=== Cucina ===
 
La cucina tipica di Pontedera è composta principalmente da piatti di terra. I più famosi sono l'artista, bistecca, bistecca di maiale con le rape, cardi o zucchini trippati, cinghiale alla cacciatora, pappardelle con coniglio o cinghiale, trippa, zuppa di cavolo e bordatino. Ma ha anche qualche piatto di mare come l'Anguilla in ginocchioni, il polpo in galera e diverse zuppe di pesce molto conosciute come il cacciucco tipico però della vicina città di Livorno.
 
Mentre i dolci tipici sono la schiacciata di Pasqua, i cavallucci, i cenci, il castagnaccio e la torta co' bischeri.
 
E ora è il turno dello street food, infatti lo street food per eccellenza tipico di Pontedera è la CECÌNA O TORTA DI CECI, infatti a Pontedera si può chiamare in due modi ed è tipica mangiarla anche nella schiacciatina, ed è sicuramente una tappa obbligatoria per i visitatori che si trovano nella zona di Pontedera.
 
Nel [[XX secolo]] iniziarono le colture degli ortaggi e degli alberi da frutto. La maggior parte dei poderi era di medie e piccole dimensioni. I grandi proprietari in genere non risiedevano in zona, mentre i più piccoli furono gli artefici della costituzione del ''Consorzio agrario'' nel [[1903]]. C'erano anche molti [[mezzadria|mezzadri]], che però col tempo trovarono lavoro nelle manifatture o come facchini nei mercati cittadini.