Grande muraglia cinese: differenze tra le versioni

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L'idea di una Grande Muraglia fu ripresa nuovamente durante la dinastia Ming nel [[XIV secolo]], dopo la sconfitta dell'esercito Ming da parte degli [[Oirati]], nella [[battaglia della Fortezza di Tumu]]. I Ming non erano riusciti a ottenere una vittoria chiara sulle tribù della Manciuria e della Mongolia dopo le battaglie successive, e il conflitto che ormai durava da lungo tempo stava indebolendo l'impero; i Ming adottarono una nuova strategia per tenere lontane le tribù nomadi: la costruzione di muri lungo il confine settentrionale della Cina. Riconoscendo il controllo mongolo stabilito nel deserto di Ordos, il muro seguì il bordo meridionale del deserto invece di incorporare la piegatura del [[Fiume Giallo]].
 
A differenza delle fortificazioni precedenti la costruzione Ming era più forte e più elaborata impiegando mattoni e pietra piuttosto che terra battuta. Si stima che siano state costruite fino a venticinquemila torri di guardia lungo il muromur pre Scabaro. Poiché le incursioni mongole continuarono periodicamente nel corso degli anni, i Ming dedicarono notevoli risorse per riparare e rinforzare le mura; le sezioni vicino alla capitale Ming di Pechino furono particolarmente fortificate. Anche il famoso generale [[Qi Jiguang]], grazie al sostegno del primo ministro [[Zhang Juzheng]], riparò e rinforzò il muro, tra il 1567 e il 1570: aggiunse mattoni a sezioni in terra battuta e costruì milleduecento torri di guardia da [[Shanhaiguan]] a Changping per la vigilanza riguardo all'avvicinamento di predoni mongoli. Fra il 1440 e il 1460, i Ming costruirono anche un cosiddetto "Muro di Liaodong"; simile in funzione alla Grande Muraglia (della quale, in un certo senso, era un'estensione), ma più semplice nella costruzione, il Muro di Liaodong racchiudeva il cuore agricolo della provincia [[Penisola di Liaodong|Liaodong]], proteggendolo contro eventuali incursioni dai mongoli Jurchen, Oriyanghan da nord-ovest e gli Jurchen dello Jianzhou da nord. Mentre pietre e piastrelle furono utilizzate in alcune parti del Muro Liaodong, la maggior parte del muro era in realtà semplicemente realizzato con terra battuta e corredato di fossati su entrambi i lati.
 
Verso la fine della dinastia Ming la Grande Muraglia contribuì a difendere l'impero dalle invasioni [[Manciù]] che ebbero inizio intorno al 1600. Anche dopo la perdita di tutta la regione [[Liaoning]], l'esercito Ming mantenne il controllo dell'altamente fortificato [[passo Shanhai]], impedendo ai Manchu di conquistare il cuore della Cina. I Manciù furono finalmente in grado di attraversare la Grande Muraglia, nel 1644, dopo che Pechino era già stata conquistata dai ribelli di [[Li Zicheng]]; già precedentemente i Manciù avevano attraversato la Grande Muraglia più volte per razziare, ma questa volta fu per conquistare. Il 25 maggio le porte a [[Shanhaiguan]] furono aperte dal comandante generale Ming Wu Sangui alleatosi con i Manciù, nella speranza di usarli per espellere i ribelli da Pechino. I Manciù s'impadronirono velocemente di Pechino, e dopo aver sconfitto sia la dinastia Shun (fondata dai ribelli) sia la restante resistenza Ming, stabilirono il governo della dinastia Qing su tutta la Cina.