Cattedrale di Palermo: differenze tra le versioni

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=== Epoca spagnola ===
 
* 1º agosto [[1536]], solenne consacrazione presieduta da [[Arnaldo Albertin]] vescovo di Patti.<ref name="ReferenceA"/>
* [[1574]], nel cimitero divenuto piazza, in occasione della festa di [[Santa Cristina di Bolsena|Santa Cristina]] è accordata da [[Pietro II di Sicilia]], confermata da [[Carlo V d'Asburgo]] e qui trasferita da [[Filippo II di Spagna|Filippo I di Sicilia]], col consenso di [[Papa Gregorio XIII]], la ''Fieravecchia''.<ref>{{Cita|Gaspare Palermo Volume quarto|p. 260}}.</ref> L'area destinata alle sepolture era denominata ''Cimiterio Santi Angeli del Plano Matris Panormitane Ecclesiæ'', di cui una parte riservata ai canonici e vescovi. Con la rimodulazione in piazza il ''Plano Matris Panormitane Ecclesiæ'' ospitò la ''Fera de lo Plano''.<ref name="ReferenceAM1">Pagine 12 e 13, [[Antonino Mongitore]], "''Istoria del ven monastero de' sette angioli nella città di palermo, dell'ordine delle minime di S. Francesco di Paola...''" [https://books.google.it/books?id=-QT676wkehgC], Volume unico, Palermo, Giovanni Battista Aiccardo, 1726.</ref> Una parte di esso o comunque una porzione adiacente era chiamato ''Plano dei Cavalieri di San Giovanni Evangelista'', accezione derivante dalla medievale [[Chiesa dei Sette Angeli#Chiesa di San Giovanni al Piano|chiesa di San Giovanni Evangelista al Plano]], luogo di culto inglobato in epoca spagnola nell'aggregato facente capo alla [[chiesa dei Sette Angeli]].
** L'ambiente fu sempre sede di pomposi spettacoli teatrali incentrati su temi religiosi che prevedevano coreografici cortei processionali e la partecipazione delle più alte cariche civili e religiose del regno, manifestazioni che contemplavano pause di ristoro in padiglioni appositamente eretti e molto spesso annoveravano la partecipazione del monarca o dell'imperatore.<ref>[[Antonino Mongitore]], "''L'atto pubblico di fede solennemente celebrato nella città di Palermo à 6 aprile 1724 dal Tribunale del Santo Uffizio di Sicilia dedicato a sua Maestà Carlo VI Imperadore e III Re di Sicilia''", [https://books.google.it/books?id=zJleAAAAcAAJ], Regia Stamperia d'Agostino, Palermo, 1724.</ref> Fra essi si annoverano gli ''Atti di fede'' o ''[[Autodafé|Auto da Fé]]'' celebrati dal Tribunale del Santo Uffizio di Sicilia.