Elie Wiesel: differenze tra le versioni

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Nel 1948 Wiesel fu coinvolto con l’Irguin, la traduzione degli articoli dall’ebraico all’israeliano per le sue riviste e nel 1949 si trasferì in [[Israele]] come corrispondente per il giornale francese L’arche. Egli fu successivamente assunto come corrispondente di Parigi per il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, per poi diventare un vagante corrispondente internazionale.<ref>{{Cita web|website=jewishvirtuallibrary.org|opera=JewishVirtualLibrary.org|titolo=Elie Wiesel|url=http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/biography/Wiesel.html}}</ref>
 
Per dieci anni dopo la fine della guerra Wiesel si rifiutò di scrivere o discutere della propria esperienza durante l’Olocausto. Così come molti sopravvissuti, Wiesel non riusciva a trovare le parole per descrivere la sua esperienza. Comunque l'incontro con [[François Mauriac]], il [[Premio Nobel per la letterauraletteratura]] del [[1952]], il quale divenne un amico intimo di Wiesel, lo persuase a scrivere riguardo alla sua esperienza.
 
Il primo scritto di Wiesel furono le 900 pagine di memoria "Un di velt hot geshvign" ("E il Mondo rimane in silenzio") in [[israeliano]], il quale fu pubblicato in anteprima a [[Buenos Aires]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Naomi Seidman|titolo=Elie Wiesel and the Scandal of Jewish Rage|rivista=Jewish Social Studies|volume= 3:1 |data=Fall 1996|pagine= 5}}</ref> Wiesel riscrisse una versione più corta del manoscritto, in francese, e fu pubblicato nelle 127 pagine di "La Nuit", e successivamente tradotto il inglese come "[[Night(book)|Night]]". Anche con il supporto di Mauriac, Wiesel fece fatica a trovare un [[editore]] per il suo libro e inizialmente vendette poche copie.<ref>{{Cita web|url=http://www.beneaththecover.com/2008/02/25/elie-wiesel-and-the-holocaust/|opera=Beneath The Cover|accesso=29 agosto 2012|titolo=Elie Wiesel and the Holocaust|autore=Andrew Grabois|data=25 febbraio 2008}}</ref>