Incertezza: differenze tra le versioni

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<ref>[http://www.tracce.it/detail.asp?c=1&p=0&id=1887 ''E l’esistenza diventa una immensa certezza'' di Costantino Esposito]</ref> parafrasando poi lo stesso discorso fatto da Bauman ad un [[Festivalfilosofia|Festival della filosofia del 2010]] che aveva asserito come tutta la cultura moderna era nata con la promessa di sfidare, in una "guerra totale di logoramento" il "mostro policefalo" che era l'incertezza e dopo aver compreso la necessità di sottoporre il mondo a «una nuova gestione esclusivamente umana "indirizzata a chiudere i conti una volta per tutte con i più terribili demoni dell’incertezza: la contingenza, la casualità, la mancanza di chiarezza, l’ambivalenza, l’indeterminazione e l’imprevedibilità" cosa che avrebbe permesso di non far dipendere più la felicità degli uomini ''dai colpi di fortuna'', ''né di attenderla come un dono del cielo'', ma di conquistarla come "il prodotto di una programmazione fondata sulla conoscenza scientifica e sulle sue applicazioni tecnologiche". disse: <br />
 
{{quote|Tuttavia, questa strategia di controllo non riuscì vittoriosa come si sperava. Ancora nel XVIII e nel XIX secolo si pensava che la mancanza della vittoria definitiva sull’incertezza dipendesse da una serie di problemi non ancora scientificamente affrontati, ma che, con il progresso della scienza, alla fine essi sarebbero stati risolti. La vera novità, il cambiamento drastico, secondo Bauman, è arrivato invece negli ultimi cinquant’anni (ma io direi anche prima), quando ha cominciato a mutare lo stesso significato attribuito alla - contingenza - cioè alla nostra condizione di essere finiti, e dunque dipendenti dai casi della natura e dagli eventi della storia. Se in precedenza, infatti, ciò che era puramente casuale, imprevisto o incontrollabile era considerato come un fenomeno marginale di disturbo, a partire dalla seconda metà del XX secolo è come se tutto invece convergesse verso la precarietà: dalla conoscenza del cosmo all’analisi dell'io individuale, dalle strutture elementari della materia alla dinamica delle società complesse, i fenomeni collaterali di disturbo venivano interpretati come <<attributi primari della realtà e sua principale spiegazione>>. Così, <<oggi ci stiamo rendendo conto che contingenza, casualità, ambiguità e irregolarità sono caratteristiche inalienabili di tutto ciò che esiste, e pertanto sono irremovibili anche dalla vita sociale e individuale degli esseri umani». A livello di esperienza individuale, sono cambiate soprattutto le nostre preoccupazioni e le nostre ansie rispetto all’incapacità di far fronte con i nostri mezzi alle minacce dell’imponderabile e del caso: «A farci sentire un’incertezza più orrenda e devastante che in passato, sono la novità nella percezione della nostra impotenza e i nuovi sospetti che essa sia incurabile». Da un lato dunque l'incertezza appare insuperabile; dall’altro lato, però, questo non significa - come ci si aspetterebbe - una rinuncia a trovare assicurazioni per l'esistenza: e da tale contrasto nasce una sempre più diffusa paura.<ref>[http://www.tracce.it/detail.asp?c=1&p=0&id=1887 ''E l’esistenza diventa una immensa certezza'' di Costantino Esposito]</ref><ref>''Festival della Filosofia'' tenuto a Modena, Carpi e Sassuolo dal 17 al 19 settembremsettembre 2010 sul tema ''Fortuna''. L’intervento di [[Zygmunt Bauman]] era stato in parte anticipato su
«la Repubblica» del 16 settembre 2010 con il titolo: ''La società dell’incertezza''</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/09/16/la-societa-della-incertezza.html?ref=search articolo su Repubblica del 16/09/2010]</ref>|}}
 
==Misurazione==
{{vedi anche|Incertezza di misura}}
In [[metrologia]] l'incertezza o margine di errore di una misurazione è riportata dando unaun rangeintervallo di valori che è probabile racchiudano il valore giusto.
 
==Applicazioni==