Giuliano Taccola: differenze tra le versioni

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I medici della società capitolina gli diagnosticarono un [[Soffio cardiaco|vizio cardiaco]], ma l'allenatore [[Helenio Herrera]] scelse comunque di schierarlo regolarmente in prima squadra.
 
Il 2 marzo 1969 Taccola s'infortunò al [[malleolo]] durante un incontro al [[Stadio Luigi Ferraris|Ferraris]] di [[Genova]] contro la [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] e due settimane più tardi era a [[Cagliari]] come aggregato ma impossibilitato a scendere in campo per via dei postumi dell'infortunio<ref name="morte">{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,0125_02_1969_0063A_0009_24699827/|titolo=Cagliari: Taccola muore a 25 anni|autore=Giulio Accatino|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|data=17 marzo 1969 |pagina= 9|accesso=5 novembre 2013}}</ref>; poco prima dell'incontro aveva comunicato al medico sociale di avvertire qualche linea di [[febbre]], che il sanitario rilevò essere di 37,4 °C e a seguito della quale somministrò al calciatore due compresse di antipiretico<ref name="morte" />; negli spogliatoi, a fine incontro (terminato 0-0), Taccola svenìsvenne per un malore e subì un arresto cardiaco, tanto da indurre il medico sociale della [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], aiutato da quello del [[Cagliari Calcio|Cagliari]], a praticargli [[respirazione artificiale]] e [[Basic Life Support|massaggio]]<ref name="morte" /> in attesa dell'[[ambulanza]] che lo trasportò all'[[Ospedale San Giovanni di Dio (Cagliari)|Ospedale Civile]] del capoluogo sardo<ref name="morte" /> dove, tuttavia, giunse ormai privo di vita poco prima delle 18<ref name="morte" />.
 
Il corpo di Taccola, dichiarato deceduto per insufficienza acuta cardio-respiratoria<ref name="inchiesta 1">{{Cita news|lingua=en|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,16/articleid,0125_01_1969_0065_0016_24805759/|titolo=Chi è responsabile della morte di Taccola?|data=19 marzo 1969|pubblicazione=[[La Stampa]]|pagina= 16|autore=Guido Guidi|accesso=5 novembre 2013}}</ref>, fu sottoposto ad [[autopsia]] presso l'Istituto di Medicina Legale di Cagliari<ref name="inchiesta 1" /> e la relativa cartella clinica fu posta sotto sequestro dalla Procura della stessa città, competente per territorio<ref name="inchiesta 2">{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,18/articleid,0125_01_1969_0069_0018_24760344/|titolo=Sequestrate le cartelle cliniche di Giuliano Taccola|pubblicazione=La Stampa|accesso=5 novembre 2013|data=23 marzo 1969|pagina=18}}</ref>; sorsero quasi subito interrogativi sui ''media'' per risalire alle responsabilità della morte del giocatore, anche se tra le cause ipotizzate all'epoca figurava al più la noncuranza: a parte la fatalità e l'imprevedibilità di un malore cardiaco<ref name="inchiesta 1" /> si pensò infatti a una reazione allergica a una somministrazione di [[penicillina]]<ref name="inchiesta 1" /> o, nella meno benevola delle ipotesi, la colpevole forzatura dei tempi di recupero dai vari infortuni, con logorìo del fisico di Taccola<ref name="inchiesta 1" />.
In effetti Taccola, che poche settimane prima aveva subito un intervento chirurgico a causa di una [[tonsillite]], continuava ad allenarsi ed era sceso in campo nonostante i medici avessero sconsigliato l'attività e ordinato un periodo di riposo adeguato<ref name="malato">{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,15/articleid,0125_01_1969_0064_0015_24534582/|titolo=Taccola era un "malato irrecuperabile" ma continuava lo stesso ad allenarsi|pubblicazione=La Stampa|data=18 marzo 1969|accesso=5 novembre 2013|pagina=15|autore=Giulio Accatino}}</ref>; gli stessi giocatori della Roma denunciarono la fretta messa da [[Helenio Herrera]] al giocatore affinché potesse tornare in campo quanto prima<ref name="malato" />.
 
L'autopsia non determinò mai in maniera definitiva le cause che avevano portato alla crisi cardiaco-respiratoria, ciononostante la vedova di Taccola, Marzia Nannipieri, a più riprese tentò di tenere viva l'attenzione sul fatto, accusando di incuria le autorità sportive e denunciando sia la società A.S. Roma che la [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] per responsabilità dirette od omessi controlli sanitari<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/06/13/calcio-news.html|titolo=Roma denunciata|data=13 giugno 1996|pubblicazione=[[la Repubblica]]|accesso=5 novembre 2013}}</ref> nonché presentando petizioni a due presidenti della Repubblica per non fare dimenticare la vicenda di suo marito<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/05/12/calcio-news.html|pubblicazione=la Repubblica|data=12 maggio 1995|titolo=La vedova Taccola scrive a Scalfaro: "Voglio la verità"|accesso=5 novembre 2013}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/03/18/la-famiglia-taccola-quei-32-anni-di.html|titolo=La famiglia Taccola e quei 32 anni di attesa |autore=[[Gianni Mura]]|data=18 marzo 2001|pubblicazione=la Repubblica|accesso=5 novembenovembre 2013}}</ref>.
 
All'alba del [[XXI secolo|nuovo millennio]], con il ritorno alla ribalta di alcune morti dalla causa non chiarita relative a ex giocatori ancora giovani, a partire da [[Bruno Beatrice]], deceduto nel 1987 a 39 anni per passare attraverso [[Carlo Tagnin]], [[Mauro Bicicli]] e [[Ferdinando Miniussi]] (tutti transitati nell'[[Football Club Internazionale Milano|Internazionale]] degli [[anni 1960|anni sessanta]]), fece scalpore un'intervista rilasciata all'[[L'Espresso|''Espresso'']] da [[Ferruccio Mazzola]] (a sua volta scomparso nel 2013), fratello minore del più famoso [[Sandro Mazzola|Sandro]], in cui egli ritenne verosimile che Taccola, allenato a Roma da [[Helenio Herrera]], potesse essere rimasto vittima degli esperimenti farmacologici che l'allenatore sudamericano usava praticare all'Inter su diversi giocatori, fratelli Mazzola compresi<ref name="doping helenio herrera">{{Cita news|url=http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2005/05/16/news/quelle-pillole-che-ci-dava-herrera-1.578|titolo=Quelle pillole che ci dava Herrera|autore= Alessandro Gilioli|data=16 maggio 2005|pubblicazione=[[l'Espresso|L'espresso]]|accesso=5 novembre 2013}}</ref> al fine di aumentarne la resistenza fisica e la velocità in campo<ref name="doping helenio herrera" />; per tali accuse l'ex giocatore fu denunciato per diffamazione dall'Inter nella persona dell'allora direttore generale [[Giacinto Facchetti]] (anch'egli, nel frattempo, a sua volta deceduto), ma fu assolto<ref>{{cita news|autore=[[Aldo Grasso]]|pubblicazione=[[Sette (rivista)|Sette]]|data=15 maggio 2013|url=http://www.corriere.it/sette/editoriali/grasso-aldo/2013-20-mazzola_78e9e2c2-bd79-11e2-a017-98f938f31864.shtml|titolo=Un libro troppo pesante per Mazzola|accesso=5 novembre 2013}}</ref>.