Vittorio Amedeo III di Savoia: differenze tra le versioni
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Alleatosi con l'Austria, per contrastare l'avanzata delle idee rivoluzionarie francesi, Vittorio Amedeo III affidò l'esercito a capi incompetenti. Cercando di sfruttare i fermenti contro-rivoluzionari di Tolone, Lione e Marsiglia, il re decise di marciare in Savoia e Nizza per congiungersi con gli insorti di quelle città: la divisione delle armate fu la causa della disfatta. Ceduti i territori del novarese all'Austria ed uscito dalla guerra, Vittorio Amedeo III vide sorgere in Piemonte ''club'' giacobini analoghi a quelli francesi, verso i quali provava profonda avversione.
Nell'
Il 15 maggio la [[Trattato di Parigi (1796)|Pace di Parigi]] confermava sostanzialmente i termini dell'armistizio: a favore del regno di Sardegna veniva invece nuovamente riconosciuta la sovranità sulla città di [[Alba (Italia)|Alba]], costituitasi nel frattempo in autonoma repubblica rivoluzionaria.
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