Idries Shah: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Atarubot (discussione | contributi)
template citazione; rimuovo link da parametro formato; elimino parametri vuoti; fix formato data
Riga 116:
 
=== Studi e Istituti Sufi ===
Nel 1965, Shah fondò la ''Society for Understanding Fundamental Ideas'' -SUFI- (Società per la comprensione di idee fondamentali), che più tardi prese il nome di ''Institute for Cultural Research'' (Istituto per la Ricerca Culturale)- ICR -, un'organizzazione educativa senza scopo di lucro orientata a stimolare lo“lo “studiostudio, il dibattito, l’educazione e la ricerca in tutti gli aspetti del pensiero, della cultura e del comportamento umani ”.<ref name="OISTI" /><ref name="Makers" >{{cita web|titolo=About the Institute|url=http://www.i-c-r.org.uk/about.php|data=29 ottobre 2008|lingua=en}}</ref><ref name="DTOB" >{{cita web|titolo=Idries Shah: Grand Sheikh of the Sufis whose inspirational books enlightened the West about the moderate face of Islam|url=http://web.archive.org/web/20000525070609/http://www.telegraph.co.uk/et?ac=001301712421770&rtmo=qMuJX999&atmo=99999999&pg=/et/96/12/7/ebshah07.html|data=7 dicembre 1996|sito=The Telegraph|lingua=en}}</ref> Inoltre istituì la Society for Sufi Studies (Società per gli Studi Sufi) - SSS - .<ref name="Galin" >{{cita | Galin| pp. xix, 5-8, 40-41, 101, 115}}</ref>
 
Shah intuì che il modo migliore per introdurre la saggezza Sufi in Occidente, e allo stesso tempo di superare il problema di guru e culti tanto in voga, era quello di chiarire la differenza tra culto e sistema educativo, e di contribuire alla conoscenza. In un'intervista, spiegò: "Si deve lavorare all'interno di un modello educativo, non nell’area delle chiacchiere astruse."<ref name="New Psychology"/> Nel quadro di questo approccio, svolse la mansione di Direttore degli Studi dell'ICR.<ref name="New Psychology">{{Cita pubblicazione |titolo= New Psychology |rivista= The Courier |data= 23 giugno 1978 }}</ref> Tenne anche conferenze sugli studi del Sufismo in Occidente presso l’Università del Sussex, nel 1966. Queste sono state successivamente pubblicate come monografia intitolata "Special Problems in the Study of Sufi Ideas".<ref name=Sussex>{{Cita libro|cognome=Shah|nome=Idries|anno=1974|titolo=Special Problems in the Study of Sufi Ideas|città=London|editore=Octagon Press|isbn=0-900860-21-9}}</ref>
 
La Langton House in Langton Green si trasformò in un luogo di riunione e di discussione per poeti, filosofi e statisti provenienti da tutto il mondo ed ebbe una parte considerevole nella scena letteraria di quell’epoca.<ref name="Writers Meet">{{Cita pubblicazione||titolo= Writers Meet |rivista= The Courier |p= 16 |data= 15 ottobre 1971}}</ref> L’ICR ospitava riunioni e organizzava conferenze, consegnando attestati di ricinoscimentoriconoscimento ad eruditi e ricercatori come Sir John Glubb, Aquila Berlas Kiani, Richard Gregory e Robert Cecil, capo degli studi europei della Università di Reading, il quale inoltre fu presidente dell’ICR nei primi anni '70.<ref name="Writers Meet"/><ref name="ICR fellows">{{cita web|url=http://www.i-c-r.org.uk/fellows.php|titolo=ICR Fellows|data=27 settembre 2012|editore=[[The Institute for Cultural Research]]}}</ref> Shah fu tra i primi membri e sostenitori del Club di Roma,<ref group="nb">Alcune fonti hanno descritto Shah come un "membro fondatore" del Club di Roma. Augy Hayter afferma: "In qualche misura, si può dire che gran parte della letteratura pubblicata da Shah e dai suoi amici sotto vari pseudonimi era designata ad agire come esca. Teneva occupati in egual misura aspiranti studenti ed oppositori, e infiammava la critica a livelli sorprendenti. Per la maggior parte di trattava di falsi: Shah sapeva perfettamente di non essere un membro fondatore del Club di Roma; ne fu membro per un breve periodo e gli fu gentilmente chiesto di lasciare in quanto non partecipava alle riunioni; "ma questa mitologia attorno al personaggio pubblico di Shah era necessaria per fornire il sogno-bugia senza il quale nessuna verità può esistere, perché uno studente deve sempre avere una scelta."(vedi: {{cita| Hayter}})</ref> e diverse presentazioni furono fatte presso l'Istituto da scienziati quali Alexander King.<ref name="Hall 56"/><ref name="ICRSciTEch">{{cita web|url=http://www.i-c-r.org.uk/publications/monographarchive.php#M10|titolo=Monograph Series No. 10: Science, Technology and the Quality of Life|data=14 settembre 2012|cognome=King|nome=Dr. Alexander|editore=[[The Institute for Cultural Research]]}}</ref><ref name="ICREyeToFuture">{{cita web|url=http://www.i-c-r.org.uk/publications/monographarchive.php#M15|titolo=Monograph Series No. 15: An Eye to the Future|data=14 settembre 2012|cognome=King|nome=Dr. Alexander, et al|editore=[[The Institute for Cultural Research]]}}</ref>
 
Altri visitatori, allievi ed aspiranti discepoli furono il poeta Ted Hughes, i romanzieri J. D. Salinger, Alan Sillitoe e Doris Lessing, lo zoologo Desmond Morris, lo psicologo Robert Ornstein. L’interno della casa era decorato in stile medio-orientale e ogni domenica ai visitatori erano offerti pranzi a buffet allestiti in una grande sala mensa (una ex stalla) chiamata "L’ Elefante" (in riferimento al racconto orientale "I ciechi e l' elefante").<ref name="Hall 56"/>