Funicolare di Biella: differenze tra le versioni

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L'impianto venne ideato e progettato a cura dell'ingegner Eugenio Vaccarino, direttore della Società Anonima Ferrovia Biella Santhià, che gestiva l'omonima [[Ferrovia Biella-Santhià|linea ferroviaria]], che il 17 ottobre [[1884]] espose al comune di Biella una dettagliata relazione in proposito<ref name="Biellese6">M. Signoretto, ''Treni e tram nel Biellese'', op. cit., p. 6.</ref>.
 
Il 22 marzo [[1885]] si costituì a Biella la SociatàSocietà Anonima La Funicolare che, ottenuta la concessione per la costruzione e l'esercizio della stessa, intraprese i lavori il cui costo ammontava a 100.000 [[lira italiana|lire]]. L'impianto venne inaugurato il 6 dicembre [[1885]]<ref name="Biellese6" />.
 
In origine le vetture erano mosse da un meccanismo di contrappeso ad acqua: il liquido proveniente da una cisterna collocata nei pressi della stazione di monte andava a riempire il serbatoio da 3.500 litri del quale erano dotate la vetture. Scendendo questa faceva salire con il suo peso la cabina posta a valle, alla quale era collegata da una fune di acciaio di 30&nbsp;mm. Raggiunta la stazione inferiore il serbatoio veniva automaticamente scaricato<ref name="Biellese6" />.
[[File:Ingresso della Funicolare.JPG|thumb|Ingresso della Funicolare a Piazzo]]
 
Dopo un peridodoperido di utilizzo regolare caratterizzato da un buon afflusso di viaggiatori, pari a circa 100.000 l'anno, il 15 novembre [[1893]] un incidente causato dalla rottura della fune di traino impose una sospensione dell'esercizio e la sostituzione della stessa<ref name="Biellese6" />. Un altro importante lavoro di rinnovamento si ebbe nel [[1899]] con la sostituzione dell'originario sistema di trazione con uno di tipo elettrico, basato su un motore fornito dalla [[Siemens & Halske]]; contestualmente le due vetture originarie vennero sostituite con altre da 1.800&nbsp;kg della portata di soli 10 passeggeri contro i 36 di quelle precedenti; anche tali vetture vennero ben presto sostituite, con la fornitura avvenuta nel [[1927]] di nuove unità costruite presso le officine [[Magliola]] di Santhià che nel [[1933]] furono autorizzate per il trasporto di 18 persone<ref name="Biellese7">M. Signoretto, ''Treni e tram nel Biellese'', op. cit., p. 7.</ref>.
 
Nel [[1953]] per attenuare il disavanzo di esercizio nel frattempo registrato fu abolita la figura del fattorino a bordo; contestualmente un nuovo rinnovo delle vetture consentì di offrire una capienza di 25 persone a corsa. Il traffico iniziò dunque a crescere fino a raggiungere nei primi [[anni 1960|anni sessanta]] circa 600.000 viaggiatori l'anno; tale crescita si interruppe bruscamente nel [[1964]] allorché per motivi di sicurezza fu imposto un nuovo fermo dell'impianto, preludio di una serie di problemi che si protrassero anche nel decennio susccessivosuccessivo con un nuovo fermo nel [[1973]]; Nel frattempo la gestione dell'impianto era passata all'Azienda trasportiTrasporti Autoferrotranviari (ATA). Reperiti i necessari finanziamenti, iniziò dunque in tale periodo la totale ricostruzione dell'impianto, comprese le vetture, nuovamente inaugurato l'8 giugno [[1975]].<ref name="Biellese7" />.
 
Un ulteriore passaggio di gestione si ebbe nel [[1977]], quando la stessa venne presa in carico dalldalla [[Provincia di Vercelli]]. Dopo un periodo non privo di discussioni sulla sua eventuale soppressione, durante la revisione periodica del [[1995]] si preovvedetteprovvedette altresì all'adeguamento rispetto alle normative in materia di accessibilità<ref>''Servizio funicolare'', storia della funicolare sul sito [http://www.atapspa.it/on-line/Home/Trasportopubblico/Serviziofunicolare.html A.T.A.P. SPA], consultato il 7 gennaio 2011</ref>.
 
== Caratteristiche ==