Storia di Catanzaro: differenze tra le versioni

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==== Brigata Catanzaro ====
{{vedi anche|Brigata Catanzaro}}
* '''Motto''': «'''''{{Citazione|Sanguinis mortisque colores gestamus ubique victores''». «''|Portiamo i colori del sangue e della morte: ovunque vincitori'''''».}}
[[File:nastrinabrigatacatanzaro.jpg|left|200|Nastrina della Brigata Catanzaro]]
 
[[File:Motto catanzaro.jpg|thumb|Motto della Brigata Catanzaro]]
{{citazione|… nella Brigata Catanzaro fatalmente si muore, speranza non c'è| [[Attilio Frescura]], ''Diario di un imboscato'', 1916}}
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Si formò a Catanzaro nel quartiere [[Catanzaro Marina|Lido]], sotto il comando del colonnello Ferella Gaetano, nei primi mesi del 1915. Pochi giorni dopo la dichiarazione di guerra il reggimento era stanziato in [[Friuli]] e faceva parte della Terza Armata (Armata del Carso), agli ordini di [[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta|Emanuele Filiberto di Savoia]], Duca d'Aosta. Ebbe il battesimo del fuoco partecipando con la [[Brigata Sassari]] all'assalto del Trincerone di Bosco Cappuccio che riuscì a conquistare con slancio ammirevole.
In seguito fu impiegata come brigata d'assalto, in tutte le [[battaglie dell'Isonzo]], fu una delle più valorose e sfruttate unità dell'[[Esercito italiano]].
Formata per lo più da calabresi (circa 6.000), comprendeva il 141º e 142º Reggimento fanteria Ordine Militare d'Italia (già Ordine Militare di Savoia). Fu protagonista dell'episodio del recupero dei cannoni italiani caduti in mano nemica, dopo un furibondo combattimento in cima al Mosciagh ([[Altopiano dei Sette Comuni]]) che si svolse nella notte tra il 27 ed il 28 di maggio. L'ardita impresa fu marcata dalla differenza di armamento che c'era tra la Brigata italiana e i corrispettivi austriaci. Fu inseguitoin seguito a questo evento che nacque il nuovo motto della [[Brigata Catanzaro]]:
{{citazione|Su Monte Mosciagh la baionetta ricuperò il cannone}}
[[File:DC-1916-24-d-Mosciagh.jpg|thumb|upright=0.7|Copertina del [[La Domenica del Corriere]]]]