Museo della cultura arbëreshe

museo di San Paolo Albanese
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Il Museo della Cultura Arbëreshe di San Paolo Albanese è nato come mostra agropastorale, nel 1976, si è evoluto, negli anni immediatamente successivi, come recupero e valorizzazione degli oggetti della cultura materiale, lasciati nei loro contesti originari, le case contadine del centro storico.

Museo della Cultura Arbëreshe
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàSan Paolo Albanese
IndirizzoVia Regina Margherita, 10
Coordinate40°02′10.6″N 16°20′06.05″E
Caratteristiche
TipoEtnografico
Istituzione1984
Apertura1993
ProprietàComune di San Paolo Albanese
GestionePubblica
Visitatori438 (2022)
Sito web

Storia

Il Museo è diventato istituzione culturale riconosciuta sia formalmente mediante gli atti amministrativi fondativi, nel 1984, sia attraverso le sue attività e gli eventi, che ha promosso o ai quali ha partecipato negli anni ‘80, ‘90 e seguenti.

Negli anni successivi alla sua istituzione il Prof. Giovanni Battista Bronzini ha condotto una campagna di rilevamento che ha consentito una conoscenza mirata della realtà di San Paolo Albanese per comprendere e analizzare, da una parte, i rapporti tra la piccola Comunità arbëreshe e la sua cultura d’origine e, dall’altra, quelli con le realtà etnicamente diverse dei paesi viciniori.

Struttura

Il Museo della Cultura Arbëreshe ha una struttura, inaugurata nel 1993, che è stata ricavata dal riuso di vecchie case del centro storico, acquistate dal Comune e ristrutturate, lì dove possibile con interventi conservativi, nella quale sono esposti gli oggetti della cultura materiale. Nel Museo è documentata la cultura orale, popolare, agropastorale; sono testimoniate le radici e la identità della minoranza etnico-linguistica arbëreshe.

Le funzioni della struttura espositiva sono completate dalla Biblioteca Specialistica per Albanofoni, creata nel 1979, dalla mostra degli “Oggetti dalla memoria”, allestita nel 1987, dalla mostra delle Zampogne. Tra gli oggetti, i prodotti e gli attrezzi della vita domestica e lavorativa della comunità arbëreshe è esposto, in particolare evidenza, il ciclo di lavorazione della ginestra, dalla raccolta, alla trasformazione, alla produzione di tessuti.

Allestimento

Il nuovo allestimento del 2011 è stato realizzato in sale tematiche. L’organizzazione espositiva attuale, a cura del Prof. Ferdinando Mirizzi, prevede uno spazio dedicato al “mito delle origini” e alle “verità della storia” che ci proietta in una cultura, quella arbëreshe, più visibile e comprensibile via via che si proceda nel percorso museale, attraverso informazioni e suggestioni sull’arrivo degli albanesi in Val Sarmento, sul rapporto che essi hanno saputo costruire con il contesto ambientale (la valle, il fiume, la montagna) e con le popolazioni di origine italiana lì insediate, e sui principali elementi di distinzione (la lingua, gli abiti e i costumi e il rito bizantino).

L’Unità A è spazio di ascolti e di visioni, in cui si alternano voci e suoni, fotografie e immagini in movimento cui è affidato il compito di descrivere e narrare, presentare e rappresentare, trasmettere conoscenze e comunicare emozioni. Per loro tramite il mondo della tradizione arbëreshe e il relativo patrimonio culturale entrano in contatto con gli sguardi delle realtà a essi esterne.

L’Unità B è evidenziata dalla presenza centrale e marcatamente simbolica di un telaio tradizionale per la lavorazione della ginestra, pratica peculiare di produzione autosufficiente e consapevole espressione di un patrimonio culturale gelosamente trasmesso di generazione in generazione.

L’Unità C è dedicata alla rappresentazione del noi attraverso l’attenzione riservata all’organizzazione famigliare, alle genealogie e alle pratiche matrimoniali, al comparatico e alle gjitunie, alle pratiche rituali connesse con le varie fasi del ciclo della vita, ai costumi tradizionali nella loro valenza di elementi di distinzione etnica e sociale, di segni di riconoscimento e identificazione per gli individui in relazione al rango, all’età, alla condizione personale. Il grande letto matrimoniale è da intendersi come simbolo esistenziale su cui e intorno a cui si svolgevano le vicende individuali e progressive connesse al ciclo della vita.