Spijker V.2

Dutch training aricraft

Lo Spijker V.2, spesso scritto come Spyker V.2, era un biplano da addestramento sviluppato dall'azienda aeronautica olandese Spijker durante il periodo della prima guerra mondiale.

Spijker V.2
Descrizione
Tipoaereo da addestramento
Equipaggio2
ProgettistaHenry Wijnmalen[1]
CostruttoreBandiera dei Paesi Bassi Spijker
Data primo volomarzo 1917
Data ritiro dal servizio1926
Utilizzatore principaleBandiera dei Paesi Bassi Luchtvaartafdeeling
Altri utilizzatoriBandiera dei Paesi Bassi Marine Luchtvaartdienst
Bandiera dei Paesi Bassi Koninklijk Nederlands Indisch Leger
Esemplari78[2]
Dimensioni e pesi
Lunghezza6,64 m (21 ft 9 in)
Apertura alare10,85 m (35 ft 7 in)
Altezza3,0 m (9 ft 10 in)
Carico alare23 kg/ (4,7 lb/sq ft)
Capacità combustibile114 L (25 gal, 30 US gal)
Propulsione
Motoreun rotativo Thulin (tipo Gnome)[3]
Potenza80 hp (60 kW)
Prestazioni
Velocità max115 km/h (62 kt)
Velocità di stallo70 km/h (38 kt)
Velocità di salita2,1 m/s (410 ft/min)

Dati tratti da:
Jane's Fighting Aircraft of World War I[4].

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Storia del progetto modifica

Il V.2 fu uno dei primissimi aerei progettati e costruiti nei Paesi Bassi.[1] Nelle intenzioni del progettista, Henry Wijnmalen, il V.2 doveva essere un addestratore di transizione tra il lento Farman HF.20 ed i più veloci Fokker e Nieuport.[1]

Tecnica modifica

L'aereo fu progettato con un design molto convenzionale per l'epoca. Si trattava di un biplano con corda alare costante, due coppie di montanti per ogni ala ed altre due coppie tra l'ala superiore e la fusoliera.[4] Sia l'ala superiore che quella inferiore erano dotate di alettoni.[5] Sopra la fusoliera, il bordo d'uscita dell'ala superiore era stato sagomato, in forma semicircolare, per migliore la visibilità verso l'alto del pilota seduto dietro, di norma l'istruttore. I due piloti sedevano in tandem, ed entrambi i cockpit erano dotati di doppi comandi.[4] Il motore era un rotativo Thulin, copia svedese costruita su licenza dei motori Gnome.[3] La cappottatura poteva essere integrale oppure aperta nel settore inferiore, coprendo il motore per un angolo di 270°.[4] La struttura della fusoliera era composta da longheroni in legno ed elementi a "T".[5] Il carrello d'atterraggio, fisso, aveva le ruote su un singolo asse fissato alla fusoliera con una struttura a "V". Nella parte terminale della fusoliera era presente un pattino d'atterraggio.[4]

Impiego operativo modifica

I Paesi Bassi rimasero neutrali nel corso della prima guerra mondiale, così che il pubblico europeo apprese dell'esistenza del V.2 solo all'Eerste Luchtverkeer Tentoonstelling Amsterdam, manifestazione aerea che si svolse vicino ad Amsterdam nel 1919. Durante i voli di esibizione il V.2 dimostrò di poter eseguire un looping nonostante il piccolo motore.[5] Furono costruiti complessivamente 78 V.2[2], di questi 58 andarono alla Luchtvaartafdeeling (LVA), l'aeronautica militare, 18 alla Marine Luchtvaartdienst (MLD), l'aviazione navale, e 2 alla Koninklijk Nederlands Indisch Leger (KNI), la forza militare stanziata nelle Indie Orientali Olandesi. In seguito 9 V.2 della LVA furono trasferiti nella MLD.[6]

Fu riscontrato un significativo numero di incidenti mortali sia nella LVA che nella MLD. Nel 1924 la MLD sostituì i suoi V.2 coi Fokker S.III. Nel 1926 38 V.2 furono donati ad un istituto tecnico di Amsterdam, mentre i rimanenti furono ritirati dal servizio.[1] Nonostante ciò, nel 1930 erano ancora presenti negli elenchi dell'aeronautica.[1]

Utilizzatori modifica

  Paesi Bassi

Note modifica

  1. ^ a b c d e (NL) J.M. Grisnich, Spijker V.2/V.3 [collegamento interrotto], su lva-40.nl, 21 dicembre 2009. URL consultato il 7 marzo 2013.
  2. ^ a b (EN) Ryan Noppen, Orange Skies: The Aerial Defense of Dutch Neutrality, in Over the Front, vol. 22, n. 1, North Brunswick, League of WWI Aviation Historians, 2007, p. 62.
  3. ^ a b Nel "Jane's Fighting Aircraft of World War I" il motore rotativo viene identificato con un tipo Clerget, cioè con iniezione e scarico esterni. Nel resto della letteratura viene però identificato con un Thulin, un rotativo tipo Gnome, cioè con valvole di scarico singole per ogni cilindro. Tra le fonti che indicano il Thulin si ha "Jane's All the World's Aircraft 1919", oltre a Wesselink ed alla rivista Flight già indicati in questa voce.
  4. ^ a b c d e (EN) Michael Taylor, Jane's Fighting Aircraft of World War I, Londra, Jane's Publishing Company, 2001, pp. 197, ISBN 1-85170-347-0.
  5. ^ a b c (EN) E.L.T.A. show, in Flight, XI, n. 35, 28 agosto 1919, pp. 1156-1157. URL consultato il 7 marzo 2013.
  6. ^ Wesselink e Postma 1982, p. 17.

Bibliografia modifica

  • (NL) Theo Wesselink, Thijs Postma, De Nederlandse vliegtuigen, Haarlem, Romen, 1982, ISBN 90-228-3792-0.

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