Spinola

famiglia aristocratica della Repubblica di Genova
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La famiglia Spìnola è una delle più antiche e importanti famiglie genovesi.
Insieme agli Imperiale, ai Doria, ai Durazzo (famiglia), ai Fieschi di Lavagna, ai Negrone, ai Grimaldi e ai Cattaneo della Volta fu una delle famiglie che contrassegnarono la vita politica della Repubblica di Genova.

Spinola
Fecerunt Me Et Plasmaverunt Me[1]
D'oro, alla fascia scaccata di tre file d'argento e di rosso, sostenente una spina di botte di rosso, posta in palo.
Stato Repubblica di Genova
Bandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Titoli
FondatoreGuido detto Spinola[2]
Data di fondazioneXII secolo[2]
Etniaitaliana
Stemma di Casa Spinola

Nel Medioevo gli Spinola, insieme ai Doria e ai Negrone, rappresentavano la nuova nobiltà borghese di parte ghibellina, contrapposta alle famiglie Fieschi di Lavagna e ai Grimaldi, di nobiltà feudale e guelfa.

Origini modifica

La famiglia, che fondò la propria ricchezza sulla mercatura (ovvero il traffico delle merci), la finanza e l'acquisizione di terre, trae origine da Guido e Oberto, figli di Guido e nipoti di Belo Bozumi; circa l'origine del nome Angelo Maria Scorza riporta nel suo Le famiglie nobili genovesi tre versioni principali:

  • per avere questi due fratelli portato in Genova dall'oriente una spina della corona di Gesù Cristo;
  • per essere stati signori di Monte Spinula nel Marchesato di Varsi;
  • per avere i due fratelli esercitato il mestiere di fabbricanti di botti.

Nel 1528 gli Spinola formarono il primo Albergo.

Albergo Spinola modifica

Con la riforma voluta da Andrea Doria nel 1528, gli Spinola andarono a formare I'albergo cittadino. Di seguito le famiglie che erano ascritte all'albergo Spinola:

Personalità modifica

Feudi modifica

Il patrimonio familiare degli Spinola andò nei secoli non solo arricchendosi di terre e proprietà private, ma anche di feudi concessi da imperatori e sovrani, diffusi nelle Langhe e lungo l'Appennino ligure. Alcuni di essi furono sovrani fino al 1797.

Si ricordano:

Ramo di San Pietro modifica

 
Famiglia Spinola: ramo duchi di San Pietro in Galatina e conti di Soleto

Diramazione della famiglia Spinola, ramo di san Luca.

Gio. Maria Spinola aveva sposato nel 1571 Pellina Lercari, figlia del doge di Genova Gio. Battista avendo poi in eredità una cospicua fortuna. Il figlio Giovanni Battista (1575-1625) nel 1616 acquistò il ducato di San Pietro in Galatina per 92.000 ducati oltre a Soleto e Borgagne nel Salento. Il quartogenito di Gio. Battista, Gio. Filippo (1610-1660), sposando nel 1650 la nipote (figlia della sorella Pellina) Veronica Spinola, ereditò il titolo di principe di Molfetta acquistato dal suocero Luca Spinola per 170.000 ducati. Dal primogenito di Gio. Filippo, Francesco Maria (1659-1727) III duca di San Pietro e principe di Molfetta, titoli e proprietà passano al figlio Gio. Filippo (1677-1753) e poi in successione ai tre nipoti Francesco Maria (1712-1754), Gio. Giuseppe (1714-1784) ed infine Maria Teresa che lo porterà alla famiglia milanese Gallarati Scotti avendo sposato nel 1741 Gio. Battista Gallarati Scotti.

Ramo dei Paesi Bassi modifica

Diramazione della famiglia Spinola, ramo di San Luca, che nei secoli acquisì i seguenti titoli: Principe di Vergagne (Vergano Novarese), Principe del Sacro Romano Impero (1677), Principe, Marchese di Monjardin, Grande di Spagna di prima classe (1708, dignità appoggiata sul marchesato di Monjardin), Signore di Dertonne, Signore di Rethy (terra ceduta nel 1660 dal Duca Carlo Eugenio d'Arenberg), Signore di Bois-de-Lessines (terra ereditata nel 1720 dai de Cottrel). Il ramo si estinse nel 1738 nella famiglia Mancini.

Note modifica

  1. ^ Traduzione in italiano: Mi fecero e mi plasmarono.
  2. ^ a b Spìnola, in Treccani. URL consultato il 23 ottobre 2017.
  3. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag. 23
  4. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag. 24
  5. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag. 28
  6. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag. 35
  7. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag. 39
  8. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.55
  9. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.60
  10. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.63
  11. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.66
  12. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.77
  13. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.81
  14. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.85
  15. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.88
  16. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.90
  17. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.98
  18. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.102
  19. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.117
  20. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.149
  21. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.159
  22. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.160
  23. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.166
  24. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.167
  25. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.171
  26. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.173
  27. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.189
  28. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.191
  29. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.195
  30. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.202
  31. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.211
  32. ^ a b Le famiglie nobili genovesi, pag.214
  33. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.217
  34. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.219
  35. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.222
  36. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.229
  37. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.230
  38. ^ Giovanna Petti Balbi, Nicola Spinola, Enciclopedia Federiciana, Vol. II, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani
  39. ^ Opizzino Spinola.
  40. ^ a b c catalogo della mostra La collezione numismatica di Banca Carige, Cinisello Balsamo, Silvana, 2004-06. pagg. 205-216

Bibliografia modifica

  • Antonio Musarra, Gli Spinola a Genova nel XII secolo. Ascesa economica, politica e sociale di un casato urbano, in «Atti della Società Ligure di Storia Patria», n.s., LVII (2017), pp. 5–65 [ISSN: 2037-7134].
  • Archivio Mancini, 204 buste, secc. XIX-XX
  • Agostino Olivieri, Monete e medaglie degli Spinola, Genova, 1860
  • Angelo M.G. Scorza, Le famiglie nobili genovesi, Fratelli Frilli Editori, Trebaseleghe, 2009.

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