Squalicorax

genere di pesci

Squalicorax è un genere di squali lamniformi estinti, vissuti nel periodo Cretaceo.

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Squalicorax
Squalicorax circondano un Claosaurus morto
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Ittiopsidi
Classe Chondrichthyes
Sottoclasse Elasmobranchii
Superordine Euselachii
Ordine Lamniformes
Famiglia Anacoracidae (?)
Genere Squalicorax
Whitley, 1939

Etimologia modifica

Il nome del genere deriva dall'unione delle parole squalo (dal latino) + corax (dal greco), corvo.

Descrizione modifica

Erano squali di medie dimensioni, che raggiungevano al massimo i 5 metri di lunghezza (con una media di 2 m). La forma del corpo era simile a quello degli odierni squali grigi, ma la forma dei denti è sorprendentemente simile a quella dello squalo tigre. Presentava numerosi denti relativamente piccoli, con corona curva e seghettata, lunghi 2,5 – 3 cm (l'unico lamniforme del Mesozoico provvisto di denti). Un gran numero di denti fossili sono stati trovati in Europa, Africa settentrionale, e in altre parti dell'America del Nord.

Gli Squalicorax erano predatori costieri, ma ricoprivano anche il ruolo di spazzini, nutrendosi di animali già morti, come testimoniato dal ritrovamento di un dente fossile conficcato nel metatarso di una zampa di Hadrosauridae probabilmente morto a terra e caduto in acqua.[1] Altre prede tipiche erano pesci ossei, specie del genere Ichthyodectes, tartarughe marine e mosasauri.

Specie più conosciute modifica

 
Dente fossile di Squalicorax pristodontus, Marocco
 
Squalicorax falcatus
 
Denti di Squalicorax kaupi
 
Vertebra fossile e pinna pettorale di Squalicorax proveniente dal Kansas, circa 70 - 80 milioni di anni fa, Smithsonian Institution (Washington)

Le seguenti specie sono quelle maggiormente studiate, poiché sono stati ritrovati scheletri fossili completi:

  • Squalicorax falcatus (Agassiz, 1843) – è uno squalo di medie dimensioni (quasi 3 metri) con muso largo e denti relativamente piccoli, vissuto nel periodo compreso tra il Cenomaniano e il Santoniano-Campaniano (Cretaceo). Scheletri completi sono stati ritrovati nei sedimenti del mare interno occidentale del Cretaceo, nei territori oggi occupati da Kansas, Dakota del Sud e Wyoming. Denti fossili sono stati rinvenuti in Francia, Repubblica Ceca, Canada e Marocco. Date le piccole dimensioni dei denti, questa specie è considerata un predatore di piccoli animali anche se i segni di denti riscontrati sulle ossa di rettili marini è prova che questi squali si nutrivano anche di carogne di animali più grandi, altrimenti fuori dalla loro portata.[2] La forma del corpo e la forma delle loro scaglie placoidi tronche indicano una capacità di nuoto veloce. Lo scheletro più completo di S. falcatus, lungo 1,9 m, è stato trovato in Kansas, prova della sua presenza nel Mare interno occidentale.
  • Squalicorax kaupi (Agassiz, 1843) - vissuto dal tardo Santoniano al tardo Maastrichtiano, suoi fossili sono stati scoperti in Nord America, Nuova Zelanda, Giappone, Africa, Europa, Kazakistan e Giordania. Leggermente più grande rispetto alla specie precedente, dalla quale probabilmente discendeva.
  • Squalicorax pristodontus (Agassiz, 1843) – la specie più grande: dalla dimensione dei suoi più grandi denti fossili ritrovati, si può stimare che poteva raggiungere i 5 metri di lunghezza.[3] Visse tra il Campaniano e il Maastrichtiano: resti fossili sono stati scoperti in Nord America, Francia, Paesi Bassi, Egitto, Marocco e Madagascar. Resti relativamente completi (vertebre e frammenti di mascelle) sono stati trovati nei sedimenti marini del Nord America. È la specie del genere con denti più grandi: studi di queste specie hanno mostrato una correlazione precisa tra la dimensione dei denti e la lunghezza del corpo. S. pristodontus si nutriva di prede piuttosto grandi, ma non disdegnava il ruolo di spazzino, nutrendosi di carogne.
  • Squalicorax volgensis - la specie più antica del genere, vissuta nel Cretaceo inferiore, descritta da L. Glickman et al. nel 1971. I denti di questa specie non avevano praticamente alcuna seghettatura. Denti fossili sono stati ritrovati nei sedimenti risalenti al periodo Albiano - Turoniano (112-89 milioni di anni fa) in Europa orientale e occidentale, così come in Texas. Altri ritrovamenti sono riscontrabili nei sedimenti dell'Albiano in Angola, Australia, in quelli risalenti al Cenomaniano e Santoniano di Egitto, Kazakhistan e Russia. Il ritrovamento di grandi quantità di denti di questi squali nei sedimenti del Cenozoico prova che il genere Squalicorax non è sopravvissuto all'estinzione di massa del Cretaceo-Paleocene.

Specie modifica

Al genere sono state iscritte 9 specie, desunte dai ritrovamenti fossili:

Note modifica

  1. ^ David R. Schwimmer, JD Stewart e G. Dent Williams. Scavenging da squali del genere "Squalicorax" nel Tardo Cretaceo del Nord America. Palaios, vol. 12, No. 1 (febbraio, 1997), pp. 71-83.
  2. ^ Prehistoric sharks feasted on flying reptiles, fossil reveals, su Science & Innovation, 3 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2018).
  3. ^ Shimada, K. e Cicimurri, D.J., Skeletal anatomy of the Late Cretaceous shark, Squalicorax (Neoselachii, Anacoracidae), in Paläontologische Zeitschrift, vol. 79, n. 2, 2005, pp. 241–261, DOI:10.1007/BF02990187.

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