Stadio Danilo Martelli

impianto sportivo di Mantova

Lo stadio Danilo Martelli è un'arena polisportiva della città italiana di Mantova.

Stadio Danilo Martelli
Velodromo Learco Guerra
Stadio Benito Mussolini (1924-1936)
Stadio Settimo Leoni (1936-1945)
Stadio John R. Nation (1945-1949)
Stadio del Te
Informazioni generali
StatoBandiera dell'Italia Italia
UbicazioneMantova, viale Te 7/9
Inizio lavori1947
Inaugurazione1949
Ristrutturazione1993, 2005
ProprietarioMantova
Informazioni tecniche
Posti a sedere7 367
Pista d’atleticarimossa
Mat. del terrenoErba
Dim. del terreno105 x 68 m
Uso e beneficiari
CalcioMantova
Castiglione (2012)
Mappa di localizzazione
Map

Maggior impianto sportivo cittadino in termini di capienza, sorge nella zona di Porta Cerese, vicino a Palazzo Te e a poca distanza dal centro storico; ospita le partite interne del Mantova, principale club calcistico locale.

Storia modifica

L'area circostante Palazzo Te ebbe una vocazione d'uso sportivo fin dai primi del XX secolo, allorché vi vennero eretti l'ippodromo cittadino e un primo velodromo a carattere posticcio (una pista in terra battuta con tribune lignee amovibili).

Nel 1931 Mantova venne scelta come località terminale della prima tappa del XIX Giro d'Italia e il velodromo del Te ospitò lo striscione d'arrivo, sotto cui transitò per primo l'atleta "di casa" Learco Guerra (che nell'occasione indossò altresì la prima maglia rosa della storia). Un anno prima, nel 1930, l'ingegnere Aldo Badalotti aveva ricevuto l'incarico di redigere un progetto esecutivo per l'edificazione di un nuovo stadio permanente che integrasse al suo interno velodromo, campo da calcio e pista d'atletica.

I lavori (avviati sulla base di questo progetto) procedettero a tappe: nel 1936 fu inaugurata la pista ciclistica permanente in cemento e quindi nel 1937 lo stadio "propriamente detto", con tribune stabili in muratura capaci di circa 15 000 posti.

Nel 1924 l'impianto fu inizialmente intitolato a Benito Mussolini, l'intitolazione passò a Settimo Leoni nel 1936, sostituito a sua volta nel 1945 dal soldato statunitense John. R. Nation, caduto in combattimento presso Mantova. Infine, nel 1949 la struttura fu dedicata al calciatore mantovano Danilo Martelli, perito nel disastro aereo di Superga insieme al resto della squadra del Grande Torino[1].

Tra il 1947 e il 1949 l'impianto venne ulteriormente ampliato e sviluppato, assumendo la propria fisionomia definitiva e venendo ufficialmente inaugurato con una cerimonia ufficiale. Negli anni 1960, allorché il Mantova giocò in Serie A, lo stadio Martelli poté accogliere fino a circa 21 000 spettatori[2], i quali potevano prendere posto anche sui rettifili del velodromo. Il successivo irrigidimento delle normative di sicurezza e dei criteri infrastrutturali ha progressivamente obbligato (attorno al 1993) a contingentare la capienza effettiva a 12 000 posti[senza fonte].

 
L'impianto negli anni 1960

Il 2 giugno 1963 lo stadio accolse la partenza della tappa Mantova-Treviso del XLVI Giro d'Italia: nell'occasione il velodromo venne rimodernato e intitolato al già citato campione Learco Guerra, deceduto pochi mesi prima[3][4].

Il 20 luglio 1977 la struttura venne danneggiata da una tromba d'aria, che rese necessari lavori di manutenzione[3][4].

Nel luglio del 2005, dopo che il Mantova ebbe ottenuto la promozione in Serie B, il comune di Mantova, nonostante la contrarietà della Federazione Ciclistica Italiana[3], provvide all'aumento della capienza dello stadio mediante la demolizione parziale del velodromo, che fu smantellato in corrispondenza della parabolica ovest: nello spazio così liberato, in prossimità del campo di calcio, venne quindi installata la "nuova curva Te", sottoforma di tribune removibili in tubolari metallici[4]. La capienza venne così aumentata a 14 884 posti[5].

A partire dal 2010, la retrocessione in terza serie e le successive difficoltà amministrative vissute dal club (più volte fallito nei dieci anni successivi) si sono tradotte in scarsa manutenzione a beneficio del già obsolescente stadio: alcuni settori sono stati quindi dichiarati inagibili, come nel caso dei Distinti, chiusi nell'estate del 2016. La capienza si è quindi sensibilmente ridotta e al 2021 si attestava a poco più di 6 000 posti[6]. Nell'estate 2023, a fronte di un'alta richiesta di abbonamenti, il ripristino di 1 080 posti nella curva Te (sede della tifoseria organizzata mantovana) ha portato la capienza a 7 367 posti a sedere[7].

Note modifica

  1. ^ Renzo Dall'Ara, Gli 80 anni dello stadio Martelli tra gioie e dolori dei biancorossi, in Gazzetta di Mantova, 18 marzo 2017. URL consultato il 21 giugno 2023.
  2. ^ Stadio, su mantova1911.club. URL consultato il 21 giugno 2023.
  3. ^ a b c Ilaria Di Genova, Stadio Comunale D. Martelli e Velodromo L. Guerra, su lombardiabeniculturali.it, 2015. URL consultato il 21 giugno 2023.
  4. ^ a b c Velodromo Learco Guerra – stadio Danilo Martelli, su lombardiabeniculturali.it, 2 dicembre 2016. URL consultato il 21 giugno 2023.
  5. ^ Mantova, stadio 'Danilo Martelli', su toronews.net, 8 giugno 2006. URL consultato il 21 giugno 2023.
  6. ^ Mantova – Padova, via alla prevendita: settore ospiti a 10 euro, su padovagoal.it, 4 novembre 2021. URL consultato il 21 giugno 2023.
  7. ^ Via libera dalla Commissione: 1080 accessi in più per la curva Te, su gazzettadimantova.gelocal.it, 8 settembre 2023. URL consultato il 9 settembre 2023.

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