Stazione di Bostone

fermata ferroviaria italiana

La stazione di Bostone fu una fermata ferroviaria della Rezzato-Vobarno a servizio dell'omonima frazione del comune di Villanuova sul Clisi e del «Lanificio di Gavardo».

Bostone
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàGavardo
Coordinate45°35′40.74″N 10°26′38.44″E / 45.59465°N 10.44401°E45.59465; 10.44401
Lineeferrovia Rezzato-Vobarno
Storia
Stato attualesmantellato
Attivazione1898
Soppressione1968
Caratteristiche
Tipofermata

Storia modifica

La fermata fu istituita con il cambio d'orario del 1º giugno 1898[1]. Fu assegnata a un capofermata, responsabile della guardia della comunicazione che collegava la ferrovia al vicino «Lanificio di Gavardo»[2]. Seguì tutte le vicende societarie della linea ferroviaria Rezzato-Vobarno: fino al 1904 fu gestita dalla Società Anonima per la ferrovia Rezzato-Vobarno e Valle Sabbia (FRVVS), dal 1904 al 1909 dalla Società Anonima per la Ferrovia Rezzato-Vobarno-Caffaro, quindi dalla provincia di Brescia fino alla prima guerra mondiale, quando l'esercizio passò alle Ferrovie dello Stato (FS)[3].

Il 6 dicembre 1915 un treno merci, diretto a Vobarno Ferriera, ricevette l'ordine di via libera da parte del capostazione di Gavardo. Giunto a Bostone, a causa di un guasto al segnale di protezione all'ingresso della fermata, il treno proseguì la sua corsa, investendo la coda di un treno passeggeri e provocando la morte di due persone[4].

Nel 1921, la ferrovia fu ceduta dalla provincia alla Società Elettrica Bresciana (SEB), che gestiva anche la rete tranviaria extraurbana di Brescia. Nel 1930, la SEB costituì una nuova società anonima, la Ferrovia Rezzato-Vobarno (FRV), che prese in carico la linea[5].

Fino alla seconda guerra mondiale, la fermata fu servita dai treni del servizio ferroviario della linea[6]. Dal 1931 al 1954, si aggiunsero anche le corse tranviarie della Brescia-Salò, instradate per decisione del Gruppo SEB a causa del veto dell'AASS di impiegare la carreggiata della statale Gardesana Occidentale come sede promiscua della tranvia[7].

Il raccordo rimase in funzione fino alla chiusura della linea ferroviaria, avvenuta il 23 marzo 1968[8].

Strutture e impianti modifica

La fermata era dotata di un piccolo fabbricato viaggiatori a un solo piano[9]. Al 2024, lo spazio da esso occupato è impiegato da una rotatoria a regolazione dell'intersezione fra via Orsolina Avanzi e via Alcide De Gasperi.

Dalla fermata si diramava un binario di raccordo con il vicino stabilimento del «Lanificio di Gavardo». Il raccordo era sorvegliato dal capofermata ed era protetto da dischi[2].

Movimento modifica

La fermata fu servita sia dal servizio ferroviario Rezzato-Vobarno Ferriera sia, tra il 1931 e il 1954, da quello tranviario della Brescia-Salò.

Nel 1907, per un breve periodo, fu capolinea di una coppia di corse proveniente dallo scalo di Rezzato[10].

Note modifica

  1. ^ Ferrovia Rezzato-Vobarno. Orario del I giugno, in La Provincia di Brescia, 31 maggio 1898.
  2. ^ a b Memoriale (1911), p. 5.
  3. ^ Spinelli (1992), p. 352, e Mafrici (1997), p. 220.
  4. ^ Grave investimento ferroviario sulla linea Rezzato-Vobarno. 2 morti e 20 feriti, in La Provincia di Brescia, 7 dicembre 1915, p. 3. Dopo l'investimento di Bostone. I feriti migliorano. La linea ferroviaria riattivata, in La Sentinella Bresciana, 8 dicembre 1915, p. 2.
  5. ^ Spinelli (1992), p. 352, Mafrici (1997), p. 220, e Regio decreto 19 gennaio 1931, n. 146, in materia di "elettrificazione del tronco Treponti-Tormini della ferrovia Rezzato-Vobarno".
  6. ^ Si veda Quadro orario 626. Rezzato-Tormini-Vobarno, in Orario Generale Ferrovie - Navigazione Lacuale - Tramvie - Servizi Automobilistici - Navigazione Marittima e Linee aeree, giugno 1942, p. 117. per l'ultimo cambio d'orario che coinvolse la ferrovia.
  7. ^ Ganzerla (2004), p. 293, e Bicchierai (1997), pp. 8-9 e p. 12.
  8. ^ Bicchierai (1997), p. 15.
  9. ^ Monumenti (1984), p. 202.
  10. ^ Treni ferroviarii per operai sulla Rezzato-Vobarno, in Il Cittadino di Brescia, 13 febbraio 1907, p. 3.

Bibliografia modifica

  • A cura di Alberto Garlandini e Massimo Negri, I monumenti storico-industriali della Lombardia. Censimento regionale, in I quaderni di documentazione regionale, vol. 17, 1984.
  • Mario Bicchierai, Treni e tram lungo la Valle sabbia, in Mondo Ferroviario, n. 128, febbraio 1997.
  • Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda - Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo, 2004, ISBN 88-7385-633-0.
  • Claudio Mafrici, I binari promiscui - Nascita e sviluppo del sistema tramviario extraurbano in provincia di Brescia (1875-1930), in Quaderni di sintesi, vol. 51, novembre 1997.
  • Giovanni Spinelli, Una ferrovia anomala: le vicende della Rezzato-Vobarno, in Daniele Montanari (a cura di), Mazzano: Storia di una comunità - Secoli XII-XX, Travagliato, Tipolitografia Lumini, 1992.
  • Deputazione provinciale di Brescia, Memoria illustrativa della Ferrovia Brescia-Rezzato-Vobarno-Vestone, Brescia, Unione tipolitografica bresciana, 1911.