Stazione di Motta San Damiano

La stazione di Motta San Damiano è una stazione ferroviaria posta lungo la linea Pavia-Cremona. Sita in aperta campagna nel territorio comunale di Pavia, serve l'adiacente centro abitato di Motta San Damiano, frazione del comune di Valle Salimbene.

Motta San Damiano
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPavia, località Motta
Coordinate45°10′41.52″N 9°13′11.71″E / 45.1782°N 9.21992°E45.1782; 9.21992
LineePavia-Cremona
Storia
Stato attualeIn uso
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante
Binari2
GestoriRete Ferroviaria Italiana
OperatoriTrenord

Storia modifica

La stazione fu attivata nel 1866, all'apertura della linea Pavia–Cremona–Brescia.[1]

Strutture ed impianti modifica

La stazione è fornita di un fabbricato viaggiatori, attualmente in stato di forte degrado, costruito nel classico stile delle Strade Ferrate Meridionali, che costruirono la linea e la esercirono fino al 1868.

La struttura si compone di tre corpi: uno centrale e due corpi minori, posti ai lati, che si sviluppano in modo simmetrico. Il corpo centrale si sviluppa su due livelli.

L'impianto si compone di un binario di corsa e di un binario di precedenza, anche se quest'ultimo è fuori servizio da alcuni anni, rendendo utile l'impianto ai soli fini di distanziamento dei treni, non essendo possibile effettuarvi incroci di convogli in viaggio in direzioni opposte.

Movimento modifica

Il servizio passeggeri è operato da treni regionali sulla relazione Pavia-Codogno, alcuni dei quali prolungati su Cremona, svolti in esclusiva da parte di Trenord; fino al 2012 la stazione era servita solamente da poche corse al giorno, mentre da tale anno vi fermano tutti i treni della relazione, a cadenza oraria.[2]

Servizi modifica

La gestione degli impianti è affidata a Rete Ferroviaria Italiana controllata del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.[3]

Note modifica

  1. ^ Motta San Damiano, su trainline.it. URL consultato il 25 maggio 2018.
  2. ^ trenord.it, http://www.trenord.it.
  3. ^ Motta S.Damiano, su rfi.it. URL consultato il 25 gennaio 2021.

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