Stazione di Musei

fermata ferroviaria a Musei (SU), Italia
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima stazione attivata nel 1872, vedi Stazione di Villamassargia-Domusnovas.

La stazione di Musei era una fermata ferroviaria a servizio del comune di Musei, posta sulla ferrovia Decimomannu-Iglesias.

Musei
stazione ferroviaria
La fermata vista in direzione Decimomannu
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMusei
Coordinate39°17′18.6″N 8°40′35.44″E
Lineeferrovia Decimomannu-Iglesias
Storia
Stato attualeDismessa
Caratteristiche
TipoFermata ferroviaria passante in superficie
Binari1

Storia modifica

 
I resti del fabbricato viaggiatori dell'impianto, dismesso tra la fine del Novecento e i primi anni duemila

L'abitato di Musei sin dall'inaugurazione della Decimomannu-Iglesias (1872) fu servito da una stazione ferroviaria, situata nelle campagne a sud-ovest dell'abitato al confine coi comuni di Villamassargia e Domusnovas e portante in origine il nome del comune museghese. Tuttavia alcuni lustri dopo un nuovo impianto fu progettato a sud est del paese, a circa tre chilometri di distanza dalla originaria stazione di Musei. I lavori, portati avanti dalla Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde, società costruttrice e concessionaria della ferrovia, furono completati nella seconda metà degli anni novanta dell'Ottocento[1]. Il nuovo scalo prese il nome di Musei, mentre l'omonimo impianto preesistente fu ribattezzato in stazione di Villamassargia-Domusnovas.

Passata sotto la gestione delle Ferrovie dello Stato nel 1920, la fermata nel secondo dopoguerra vide diminuire progressivamente il numero di treni in sosta nell'impianto, sino a cessare il servizio passeggeri nella primavera 1980[2], data anche la possibilità per i museghesi di servirsi del vicino scalo di Villamassargia-Domusnovas. Nei decenni successivi la fermata fu infine dismessa definitivamente.

Strutture e impianti modifica

 
Il binario di corsa presente nell'impianto in direzione Villamassargia

La fermata già negli ultimi decenni prima della dismissione disponeva del solo binario di corsa per il servizio viaggiatori, a scartamento ordinario (1435 mm) non elettrificato, ancora utilizzato per il transito dei convogli lungo la Decimomannu-Iglesias. Dal punto di vista degli edifici era dotata di un fabbricato viaggiatori, andato incontro ad un progressivo degrado dopo la chiusura della stazione, a pianta rettangolare ed esteso su due piani, con adiacente un prolungamento del piano terra.

Movimento modifica

 
Convoglio di Trenitalia in transito nell'ex impianto. Il servizio viaggiatori nella fermata cessò negli anni ottanta

Dinanzi alla fermata i convogli ferroviari effettuano il semplice transito sin dagli anni ottanta. In precedenza la stazione era servita da treni regionali svolti da Ferrovie dello Stato.

Servizi modifica

Durante l'attività ferroviaria l'impianto era fornito di una sala d'aspetto e di servizi igienici.

  •   Sala d'attesa
  •   Servizi igienici

Note modifica

  1. ^ La stazione non risulta ancora in attività nell'orario della Compagnia Reale delle Ferrovie Reali del 1895, in cui il nome Musei è ancora riferito a quella che pochi anni dopo divenne la stazione di Villamassargia-Domusnovas, mentre è attiva nel 1898, cfr Ogliari, p. 572, Altara, p.45 e Pasquale Cugia, Nuovo itinerario dell'isola di Sardegna (PDF), Ravenna, Tipografia Nazionale di E. Lavagna e figlio, 1892, pp. 199, 202 (193, 196). URL consultato l'11 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ cfr Iglesias-Decimomannu-Cagliari e viceversa (orario 30 settembre 1979 - 31 maggio 1980), su Archiviofondazionefs.it, Fondazione FS Italiane, 1979. URL consultato l'11 gennaio 2018. e Carbonia Stato/Iglesias-Villamassargia Domusnovas-Decimomannu-Cagliari e viceversa (orario 1º giugno - 27 settembre 1980), su Archiviofondazionefs.it, Fondazione FS Italiane, 1980. URL consultato l'11 gennaio 2018. e seguenti.

Bibliografia modifica

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.

Voci correlate modifica

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