Stefania Sandrelli

attrice italiana (1946-)

Stefania Sandrelli (Viareggio, 5 giugno 1946) è un'attrice italiana.

Stefania Sandrelli nel 2010

Ha vinto quattro David di Donatello, compreso quello alla carriera nel 2018 e sei Nastri d'argento. Nel 2005 le è stato conferito il Leone d'oro alla carriera nel corso della 62ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Biografia modifica

Stefania Sandrelli nasce in una famiglia di ceto medio di Viareggio: è figlia di Florida e di Otello Sandrelli (perito agrario, morto quando lei aveva appena 8 anni). Aveva anche un fratello, Sergio (morto nel 2013), di sette anni più anziano, il quale intraprenderà con buoni risultati la carriera di musicista. A 16 anni inizia una relazione con Gino Paoli, già sposato, e nel 1964 nasce la loro figlia Amanda.[1]

Esordio nel cinema modifica

 
Stefania Sandrelli e Marcello Mastroianni in Divorzio all'italiana (1961) di Pietro Germi

Dopo aver partecipato a Miss Italia 1960, entra nel mondo del cinema a 15 anni nel film di Mario Sequi Gioventù di notte (1961), ma si afferma accanto a Ugo Tognazzi nel film Il federale (1961), diretto da Luciano Salce e ottiene un buon successo[senza fonte]. Sarà Pietro Germi a donarle la definitiva notorietà[senza fonte] con due capolavori della commedia all'italiana quali Divorzio all'italiana (1961), con Marcello Mastroianni e Sedotta e abbandonata (1964). Grazie a questi film diventa una star prima di aver compiuto i diciotto anni. Negli stessi anni partecipa anche ad altre produzioni come Il fornaretto di Venezia (1963) di Duccio Tessari e La bella di Lodi (1963) di Mario Missiroli, in Italia, mentre si dedica anche a pellicole estere come nel caso di Le vergini di Jean-Pierre Mocky (1963).

Importanti sono le collaborazioni con Pietro Germi che, dopo il successo di Divorzio all'italiana la dirige in L'immorale (1967), con Ugo Tognazzi nuovamente al suo fianco. Nel 1965, subentrando ad attrici più note[senza fonte], recita in Io la conoscevo bene, capolavoro di Antonio Pietrangeli, dove con il ruolo della sfortunata Adriana Astarelli fornisce probabilmente la sua migliore interpretazione del decennio[senza fonte]. Da segnalare le sue partecipazioni, in quegli anni, anche in Lo sciacallo (1963) di Jean-Pierre Melville, insieme a Jean-Paul Belmondo, e L'amante di Gramigna (1968) di Carlo Lizzani, al fianco di Gian Maria Volonté.

Anni 1970 modifica

Questo è il decennio della consacrazione per la Sandrelli. L'attrice prende infatti parte a Il conformista (1970), il famoso cult di Bernardo Bertolucci insieme a Jean-Louis Trintignant. Sempre nello stesso anno partecipa a un altro film di culto, Brancaleone alle crociate (1970) di Mario Monicelli, accanto all'istrionico Vittorio Gassman.

Nel 1972 lavora nell'ultimo film di Pietro Germi Alfredo Alfredo, duettando magnificamente[senza fonte] con Dustin Hoffman, e nel meno ricordato Il diavolo nel cervello. Nel 1974 partecipa al capolavoro[2][3][4] di Ettore Scola C'eravamo tanto amati, una storia che ripercorre trenta anni di vita italiana, al fianco di Manfredi e nuovamente con Gassman; collabora per la terza volta con Bertolucci in un altro kolossal, Novecento (1976), recitando con attori del calibro di Robert De Niro, Gérard Depardieu, Alida e Romolo Valli, Burt Lancaster, Sterling Hayden e Francesca Bertini.

Sempre in questi anni lavora all'estero, seppur con minori consensi, nei film Profezia di un delitto (1975), Police Python 357 (1976) e Un giorno e una notte (1976). Partecipa da protagonista al fianco di Giuliano Gemma nel film Delitto d'amore (1974) di Luigi Comencini e in Spagna nel suo primo film erotico Io sono mia (1977).

 
Ugo Tognazzi e Stefania Sandrelli in Dove vai in vacanza? (1978), nell'episodio Sarò tutta per te di Mauro Bolognini

La sua carriera prosegue con gli episodi L'ascensore e Sarò tutta per te, inseriti rispettivamente in Quelle strane occasioni (1976) e Dove vai in vacanza? (1978), e con il film L'ingorgo (1979) di Luigi Comencini. Nel 1972 sposa il ricco imprenditore romano Nicky Pende, con cui ha il secondo figlio Vito (1974). I due si separano nel 1976.

Anni 1980 modifica

Il decennio comincia con La terrazza (1980) di Ettore Scola, Eccezzziunale... veramente (1982) di Carlo Vanzina e Vacanze di Natale (1983), sempre di Vanzina.

Il breve ciclo erotico di Stefania Sandrelli nei primi anni 1980 rappresentò un fenomeno di grande portata[senza fonte] che ruppe molti schemi e divise[senza fonte] la critica cinematografica, attirando per la prima volta in Italia l'attenzione del grande pubblico sulla discussione intorno al tema del genere erotico artistico. Da attrice amata ed esperta, a 37 anni mostrò la sua bellezza e sensualità in La chiave (1983), il film nel quale il nome della grande attrice segnò la svolta nella stessa carriera del regista Tinto Brass. Di minore impatto, l'anno successivo, L'attenzione, del compagno Giovanni Soldati e Una donna allo specchio di Paolo Quaregna.

Nel 1985 recita nei cast al femminile di Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci e Speriamo che sia femmina di Monicelli. Ritorna diretta dal fedele Scola in La famiglia (1987), diretta da Francesca Archibugi in Mignon è partita (1988), film che le vale il David di Donatello per la migliore attrice protagonista, e da Monicelli ne Il male oscuro (1989).

Comincia tuttavia a prendere parte anche a diverse produzioni televisive: prima in un episodio de I racconti del maresciallo (1984), ma ottengono maggior notorietà le miniserie Come stanno bene insieme (1989) al fianco di Sergio Castellitto, e La moglie ingenua e il marito malato (1989), con Diego Abatantuono. Sempre nel 1989 vince il David di Donatello come miglior attrice per il film Mignon è partita.

Anni 1990 modifica

 
Stefania Sandrelli nel 1992 alla 49ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia

Nel cinema si distinguono le prove di Prosciutto prosciutto (1992) di Bigas Luna, e La cena (1998) di Scola. Ottiene parecchi consensi anche con la pellicola Evelina e i suoi figli (1990), con la quale ottiene un'altra candidatura ai David di Donatello, ottenendone anche un'altra per il film Per amore, solo per amore (1993) di Giovanni Veronesi.

Dopo numerosi ruoli comici, torna a interpretare un ruolo drammatico nei film Palermo Milano - Solo andata (1995), al fianco di Giancarlo Giannini, e Io ballo da sola (1996), nuovamente con Bertolucci. In televisione lavora su Canale 5 nelle serie Desideria e l'anello del drago (1994), nel ruolo della fata turchina, e prende parte alla seconda stagione di Caro maestro (1997), insieme a Marco Columbro. Sempre sulle reti Mediaset interpreta il film TV Il morso del serpente, al fianco di Gabriel Garko.

Vince per la terza volta il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista per il film La cena nel 1999, mentre ottiene la candidatura ai David di Donatello per Ninfa plebea (1996) di Lina Wertmüller.

Anni 2000 e 2010 modifica

 
Stefania nel 2000 intervistata da Manuela Guarneri
 
Stefania Sandrelli, accanto a Giovanna Mezzogiorno, riceve nel 2005 il Leone d'oro alla carriera nella 62ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia

Tra la fine degli anni novanta e l'inizio degli anni duemila partecipa con successo alla serie televisiva Rai Il maresciallo Rocca (1996-2001), nel quale interpreta Margherita, moglie di Gigi Proietti. Quando il suo personaggio muore a seguito di un attentato nel finale della terza stagione la seguono quasi 11 milioni di spettatori.[5] Successivamente torna a Mediaset per prendere parte a un'altra fiction di successo, Il bello delle donne (2001-2003), al fianco tra gli altri di Gabriel Garko e Virna Lisi.

Nel cinema abbiamo L'ultimo bacio (2001) di Gabriele Muccino, Un giorno perfetto (2008) di Ferzan Özpetek, La prima cosa bella (2010) di Paolo Virzì e, nel 2003, La vita come viene di Stefano Incerti e Un film parlato di Manoel de Oliveira.

Nel 2007, a più di vent'anni dal film L'attenzione, in cui erano apparse per la prima volta insieme, recita assieme alla figlia Amanda nella fiction Io e mamma, realizzata per Canale 5 (rete per la quale interpreta anche Il generale Dalla Chiesa e, l'anno successivo, Io ti assolvo). Due anni dopo Stefania utilizzerà Amanda come protagonista del suo primo film da regista, Christine Cristina, biografia della poetessa Cristina da Pizzano.

Il 10 settembre 2005 riceve il Leone d'oro alla carriera alla 62ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. L'11 maggio 2012 riceve il titolo di Chevalier (Cavaliere) dell'Ordre des arts et des lettres.[6][7] Il 4 luglio seguente, si svolge nel palazzo Farnese a Roma, ambasciata francese in Italia, la cerimonia di conferimento della medaglia.

Dal 2012 è impegnata sulle reti Rai con una fiction di grande successo Una grande famiglia, nella quale interpreta la protagonista Eleonora Rengoni; oltre a lei nel cast ci sono Gianni Cavina e Alessandro Gassmann. Il successo è enorme e la Sandrelli torna a vestirne i panni anche nella seconda e nella terza stagione, rispettivamente nel 2013 e nel 2015, sempre con strepitoso successo.

Nel 2016 invece torna sulle reti Mediaset con una nuova fiction Non è stato mio figlio, affiancata da Gabriel Garko, Alessandra Barzaghi, Roberta Giarrusso e da Massimiliano Morra. Il ruolo da protagonista della fiction, inizialmente era stato dato a Virna Lisi, ma data la scomparsa dell'attrice prima delle riprese, il ruolo viene affidato a lei. Nel 2017 torna sul grande schermo con la commedia Il crimine non va in pensione, opera prima di Fabio Fulco, affiancata da Ivano Marescotti, Orso Maria Guerrini, Franco Nero, Gianfranco D'Angelo e Gisella Sofio.[8] Interpreta Rina Cavallini nel film diretto da Pupi Avati Lei mi parla ancora, accanto a Renato Pozzetto, uscito nel 2021. Su Prime Video è presente nel 2023 con il film di Matteo Pilati L'estate più calda, con Nino Frassica e con la serie comedy di Eros Puglielli, Gigolò per caso, con Christian De Sica e Pietro Sermonti.[9]

Filmografia modifica

Cinema modifica

 
Stefania Sandrelli (l'adolescente siciliana Agnese) in Sedotta e abbandonata (1964) di Pietro Germi
 
Stefania Sandrelli ne Il conformista (1970) di Bernardo Bertolucci

Televisione modifica

Cortometraggi modifica

Teatro modifica

  • Le faremo tanto male, regia di Pino Quartullo (1993)
  • Line, regia di Piero Maccarinelli (1994)
  • Elena, regia di Giovanni Soldati (2015)
  • Il bagno, regia di Gabriel Olivares (2015-2016)

Riconoscimenti modifica

Doppiatrici modifica

Onorificenze modifica

«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— Roma, 8 marzo 2004

Note modifica

  1. ^ Stefania Sandrelli: scopri i retroscena nella vita dell'attrice!, su Donna Glamour, 1º febbraio 2019. URL consultato l'11 marzo 2019.
  2. ^ Gianmaria Tammaro, Riguardi C’eravamo tanto amati di Ettore Scola e ti dici: oddio, non è invecchiato per niente, in Harper’s Bazaar, 25 febbraio 2020. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  3. ^ C'eravamo tanto amati, trama e cast del capolavoro di Ettore Scola, su ciakclub.it. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  4. ^ C’eravamo Tanto Amati, il capolavoro generazionale di Ettore Scola - CameraLook, su cameralook.it. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  5. ^ Record di Rai 2 col Maresciallo Rocca, su www1.adnkronos.com.
  6. ^ Stefania Sandrelli, cavaliere delle arti e lettere [collegamento interrotto], su quomedia.diesis.it, Libero.it. URL consultato l'8 settembre 2012.
  7. ^ Stefania Sandrelli nominata Cavaliere dell'ordine delle Arti e Lettere, su La Stampa, 5 luglio 2012. URL consultato il 7 gennaio 2023 (archiviato il 5 febbraio 2020).
  8. ^ C.M., Stefania Sandrelli: "a 70 anni posso rinunciare al sesso, meno male che con Gino Paoli mi sono tolta diversi grilli per la testa...", su ELLE, 8 novembre 2017. URL consultato l'11 marzo 2019.
  9. ^ "Gigolò per caso", la nuova serie comedy con Pietro Sermonti e Christian De Sica, su romatoday.it.
  10. ^ (EN) dati ricavati dalla scheda di Lulù - film per la TV . 1980, sezione Data di uscita su IMDb.[1]
  11. ^ David speciale a Stefania Sandrelli: "Festeggio così le mie nozze d'oro con il cinema", su Spettacoli - La Repubblica, 23 febbraio 2018. URL consultato l'11 marzo 2019.
  12. ^ Stefania Sandrelli, 70 anni e un Nastro d'Oro: 'Ho fatto quello che volevo', su Repubblica Tv - la Repubblica.it, 1º giugno 2016. URL consultato l'11 marzo 2019.
  13. ^ Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 13-04-20.
  14. ^ I vincitori dei Ciak d'Oro 2010, su cinemaitaliano.info, 8 giugno 2010. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  15. ^ Sandrelli chevalier des arts et des lettres, su news.cinecitta.com, 11 maggio 2012.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN118368387 · ISNI (EN0000 0001 1455 9057 · SBN RAVV088757 · LCCN (ENn96042393 · GND (DE122528603 · BNE (ESXX1166577 (data) · BNF (FRcb13899384p (data) · J9U (ENHE987007340556105171 · WorldCat Identities (ENlccn-n96042393