Stemma di Lisbona

stemma di Lisbona, Portogallo

Lo stemma di Lisbona è uno scudo d'oro su cui è presente un vascello nero e argento su un mare di sette onde alternativamente verdi e argento. Ad entrambe le estremità della nave si trovano due corvi rivolti verso il centro del campo. Una corona muraria d'oro con cinque torri (il che indica lo status di capitale e città rispettivamente) cima lo scudo che è anche circondato dal collare dell'Ordine della Torre e della Spada e da un nastro che riporta il motto, in portoghese arcaico "MUI NOBRE E SEMPRE LEAL CIDADE DE LISBOA" (molto nobile e sempre leale città di Lisbona) scritto con caratteri lapidari neri.

Stemma della città

L'immagine dello stemma commemora il trasferimento delle reliquie di San Vincenzo di Saragozza da Cabo de São Vicente a Lisbona. In accordo alla leggenda dopo il martirio i corvi protessero il corpo di San Vincenzo dall'essere divorato dagli animali selvatici fino a quando i seguaci del santo poterono recuperare il corpo. Un santuario fu eretto sopra la tomba che fu comunque sorvegliata da stormi di corvi. Re Alfonso Henriques (1139-1185) fece riesumare il corpo, nel 1173, e lo fece trasferire in nave al monastero di São Vicente de Fora in Lisbona; anche durante questo spostamento il corpo fu accompagnato dai corvi.[1]

Dettaglio dello stemma scolpito presente sullo Chafariz de Andaluz, risalente al 1336.

Lo stemma venne definito ufficialmente e adottato nella sua forma attuale nel 1940. Esso si basa sugli stemmi presenti sulle fontane pubbliche Chafariz de Andaluz e Chafariz de Dentro. Questi presentano un aspetto molto simile tra di loro e sono probabilmente risalenti alla medesima epoca, dal momento che entrambi sono accompagnati dal blasone di Alfonso IV del Portogallo.

Note modifica

  1. ^ Mary Purcell, Saint Anthony and His Times, Garden City, New York, Hanover House, 1960.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • (PT) Coat of arms of Lisbon, su fisicohomepage.hpg.ig.com.br. URL consultato il 9 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2009).