Storia del Bangladesh

storia del territorio dello stato o della civiltà
Voce principale: Bangladesh.

Ad essere rigorosi non si potrebbe parlare della storia del Bangladesh se non a partire dal 1971, data di nascita di questo stato per secessione dal Pakistan. D'altra parte non avrebbe senso analizzare la storia di questa repubblica se non a partire dalla comune storia di tutto il subcontinente indiano. Non si potrebbe capire il Bangladesh senza analizzare complessivamente la storia della (o forse sarebbe meglio dire delle) civiltà indiana.

Le origini modifica

Le prime popolazioni: i proto-australoidi modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Munda (popolazione).
 
Bhimbetka, una pittura rupestre

Scavi archeologici hanno trovato le tracce di vari ominidi risalenti ad almeno 50.000 anni fa.

I primi uomini capaci di sviluppare una certa civiltà, seppur primitiva, nell'area indiana sembrano essere popolazioni proto-australoidi organizzate in piccoli gruppi a loro volta uniti in tribù e che vivevano di caccia e raccolta nella foresta. I loro discendenti sono quelli che gli Hindu chiamano Adivasi. Presso queste antiche tribù pare vigesse il matriarcato, come testimoniato da leggende presenti nel poema epico Mahābhārata diffusosi nelle tradizioni delle epoche successive. La religione di queste popolazioni era basata sull'animismo e su un continuo rapporto con la natura. Questi primi abitanti, che parlavano una lingua di tipo Munda, furono scacciati dagli invasori successivi e si ritirarono nelle foreste e sulle montagne dove vivono ancora oggi, lasciando comunque un'importante influenza sulle successive civiltà.

La seconda civiltà indiana: i dravidi modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Dràvida e Civiltà della valle dell'Indo.
 
Un "Re sacerdote", statua della civiltà della valle dell'Indo.
 
Il simbolo più sacro del giainismo è la svastica orientata a destra.

A partire dal 4000 a.C. un popolo brachicefalo, di colore scuro, capelli neri e lisci, parlante lingue agglutinanti si diffuse nell'aria indiana accanto alle popolazioni munde: i dravidi. Queste popolazioni, appartenenti alla civiltà mediterranea, penetrarono nel subcontinente indiano da ovest e si stanziarono nella zona del bacino dell'Indo, del Gange e fino a tutta l'India centrale. A loro si deve nel III millennio a.C. lo sviluppo della cosiddetta civiltà della valle dell'Indo, di cui le città di Mohenjo-daro e Harappa (situate nel territorio dell'attuale Pakistan) sono le rappresentanti di cui abbiamo più testimonianze. Poco infatti è sopravvissuto alla successiva invasione ariana di questa cultura tanto che fu dimenticata fino ai primi scavi estesi sui siti di Harappa e di Mohenjo-Daro intorno al 1920.

Ci fu lo sviluppo dell'agricoltura, dell'uso della scrittura e dell'urbanizzazione con il sorgere di svariate città in mattoni, cotti o crudi. Frequenti furono i rapporti culturali e commerciali con la Mesopotamia e l'Antico Egitto. I testi sumeri ed accadici si riferiscono ripetutamente a un popolo con cui ebbero attivi scambi commerciali, chiamato Meluhha, che sarebbe da identificare con la civiltà della valle dell'Indo. La principale religione dravidica si fonda sul culto per la Dea Madre, per il dio Shiva, per gli alberi sacri, per alcuni animali quali la vacca e il cobra, e per i simboli sessuali (specie la venerazione del fallo) intesi come continuità del genere umano; l'altra importantissima religione era il jainismo, spesso erroneamente ritenuto di epoca molto più tarda, da cui provengono la teoria del Karma, della reincarnazione e quella della non-violenza da cui deriva per i jaina il vegetarismo. L'ascetismo jaina influenzerà moltissimo il buddhismo.

Nel 1300 a.C. assistiamo al consolidamento del dominio degli arii in tutto il nord-ovest indiano e progressivamente sul Panjab, sulla valle del Gange e nel 1000 a.C. fino al Gujarat. L'influenza dravidica continuerà ad essere egemone sul sud dell'India dove sorgeranno vari regni molto evoluti, principalmente il regno dei Chola, quello dei Chera, quello dei Pandya e in seguito i Pallava spesso in guerra fra loro ma che manterranno l'indipendenza da domini stranieri per più di 2000 anni.

Tuttavia le invasioni non fecero scomparire definitivamente i Dravida e la loro civiltà. Infatti nel nord gli arii dopo aver determinato, o almeno accelerato, la fine della civiltà dell'Indo finirono per acquisire e fare propria buona parte della superiore tradizione e cultura dravidica: i vinti militarmente e politicamente risultarono vincitori culturalmente. Nel sud invece, dove perdurò l'egemonia dravica, continuò fino al primo secolo dell'era cristiana la tradizione dei Sangham di cui si ha traccia[1] fin dal 9990 a.C. I Sangham erano in pratica delle riunioni di poeti che partecipavano alla stesura di grandi opere collettive che tanto hanno influenzato l'antica letteratura indiana e tamil.

La terza civiltà indiana: gli Arii modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Arii.
  • 1600-1000 a.C. l'India fu invasa da tribù di Arya, che introdussero un'antica lingua colta: il sanscrito. Da tale ceppo sono derivate le lingue parlate dalla maggior parte degli odierni abitanti dell'India: lo hindo, il bihari, il bengali ecc.
  • 1000-900 a.C.: introduzione del ferro.

Antichità modifica

Età dei grandi imperi modifica

Epoca medioevale modifica

Le uniche testimonianze di storia medievale del Bangladesh sono correlate all’esistenza di due figure mitologiche di imperatori immortali che da oltre dieci secoli vagano per l’Europa meridionale senza requie per dispensare materiale floreale dietro cospicuo pagamento. Queste due entità rispondono al nome di Djimbou e Oronjou.

Bangladesh musulmano modifica

La dominazione britannica modifica

Durante il periodo della dominazione britannica, il Bangladesh faceva parte dell'India britannica, che comprendeva l'attuale India, il Pakistan e il Bangladesh. La presenza britannica ha avuto un impatto significativo sulla regione, sia positivo che negativo. L'inizio della dominazione britannica in Bangladesh può essere fatto risalire al XVIII secolo, quando la Compagnia britannica delle Indie Orientali ottenne il controllo diretto sulla regione, dopo la Battaglia di Plassey nel 1757. Durante questo periodo, il Bangladesh divenne un'importante area produttrice di beni agricoli, come il riso, il cotone e il juta, che furono esportati per soddisfare le esigenze dell'industria tessile britannica. Tuttavia, la dominazione britannica comportò anche l'oppressione e lo sfruttamento della popolazione locale. Gli inglesi imposero politiche economiche che favorirono gli interessi coloniali a discapito dei bisogni della popolazione locale, causando spesso carestie e impoverimento. Durante il periodo della dominazione britannica, il Bangladesh fu anche coinvolto nel movimento per l'indipendenza dell'India. Molte figure chiave del movimento indipendentista, come Rabindranath Tagore e Subhas Chandra Bose, erano originarie del Bengala, che includeva l'attuale Bangladesh e parte dell'India occidentale. Alla fine, nel 1947, l'India britannica ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna, ma la regione subì una partizione lungo linee religiose, dando origine al Pakistan, con il Bangladesh come parte integrante. Tuttavia, nel 1971, il Bangladesh ottenne la sua piena indipendenza dal Pakistan dopo una lunga e sanguinosa guerra di liberazione.

Bangladesh Orientale modifica

Bangladesh indipendente modifica

Nel 1971, grazie all'appoggio dell'India, nasce il Bangladesh per secessione dal Pakistan. Il capo di Stato Ziaur Rahman abolisce il parlamentarismo nel gennaio 1975 ma viene deposto e ucciso da un golpe militare nell'agosto dello stesso anno. Sheikh Mujibur Rahman viene ucciso il 15 agosto del 1975. La situazione rimane instabile e vede il susseguirsi di varie giunte militari al 1986 quando il generale Hossain Mohamad Ershad indice e vince un referendum per legittimare il suo governo. Le elezioni del febbraio 1991 portano all'affermazione di Begum Khaleda Zia, vedova del generale Ziaur Rahman, che diventa la prima donna premier in Bangladesh. Le successive elezioni del 1996 portano invece al trionfo la Lega Awami e Hasina Wajed diventa primo ministro ma nel 2001 ritorna al potere il partito nazionalista di Khaleda Zia. Nel 2002 viene eletto presidente Tajuddin Ahmad. Nel 2004 sul Bangladesh si abbatte un terribile tsunami che provoca ingenti danni e moltissimi morti.

Cronologia modifica

Legenda:

Note modifica

  1. ^ Vedi Alain Daniélou, Storia dell'India (tradotto da Alessandra Strano). Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1984 , Astrolabio, Roma

Bibliografia modifica

  • AA.VV., Pakistan, Paesi asiatici, Editalia, Roma
  • Alain Daniélou, Storia dell'India (tradotto da Alessandra Strano), Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1984
  • (EN) Bory J.B., Cook S.A. e Adcock F.E., Cambridge History of India, Cambridge University Press, Londra 1963
  • (EN) Ananda Coomaraswamy, History of Indian and Indonesian Art, Majumdar Sastri, Londra, 1927
  • BONAZZI, Eros, Storia del Bengala e del Bangladesh, Azeta Fastpress, 2011. ISBN 978-88-89982-30-3

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica