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Strēnĭa o Strēnŭa era una divinità della religione romana - di origine sabine secondo alcuni autori classici - simbolo del nuovo anno, di prosperità e buona fortuna.[1] Secondo Varrone e Festo, alla dea erano dedicati un altare (sacellum) e un bosco sacro (lucus) sulla Via Sacra, a Roma.[2][3][4]

Andrea Bacci (autore rinascimentale, noto anche come Elpidiano) ipotizzò che il suo nome, nella lingua dei Sabini, significasse «salute».[5] A questa divinità vengono ricondotti il nome e la tradizione dello scambio di doni augurali (strēna) durante le festività latine dei Saturnalia (17-23 dicembre in epoca domizianea), una tradizione assorbita, successivamente, dalle festività natalizie (strenna).[5]

Tuttavia in alcuni paesi del palermitano la tradizione della vecchia strina sembrerebbe derivare proprio da questo culto.[6]

Note modifica

  1. ^ Robert E. A. Palmer, The Archaic Community of the Romans (Cambridge University Press, 2009), p. 101.
  2. ^ «Carinae postea Cerionia, quod hinc oritur caput sacrae viae ab Streniae sacello quae pertinet in arce, qua sacra quotquot mensibus feruntur in arcem et per quam augures ex arce profecti solent inaugurare. Huius sacrae viae pars haec sola volgo nota quae est a foro eunti primore clivo». Marco Terenzio Varrone, De lingua latina 5.47.
  3. ^ «Sacram viam quidam appellatam esse existimant quod in ea foedus ictum sit inter Romulum ac Tatium: quidam quod eo itinere utantur sacerdotes idulium sacrorum conficiendorum causa. Itaque ne eatenus quidem, ut vulgus opinatur, sacra appellanda est a regia ad domum regis sacrificuli, sed etiam a regis domo ad sacellum Streniae, et rursus a regia usque in arcem». Sesto Pompeo Festo 290.
  4. ^ The Roman Festivals of the Period of the Republic (Londra, 1908), p. 278.
  5. ^ a b Strenna in Dizionario Etimologico Online (2011).
  6. ^ Siciliani e Sicilianità- la “STRINA” o “VECCHIA”, antica figura della tradizione natalizia siciliana, su Radio Luce, 28 dicembre 2016. URL consultato il 17 gennaio 2023.