Swona (Svíney in Norreno) è un'isola disabitata delle Orcadi, situata a nord delle coste scozzesi, subito sopra l'isola di Stroma.

Swona
L'estremo nord dell'isola
Geografia fisica
LocalizzazioneMare del Nord
Coordinate58°44′34.03″N 3°03′29.35″W / 58.742786°N 3.058154°W58.742786; -3.058154
ArcipelagoIsole Orcadi
Superficie0,92 km²
Altitudine massima41 m s.l.m.
Geografia politica
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Nazione costitutivaBandiera della Scozia Scozia
Area amministrativa Isole Orcadi
Demografia
Abitantidisabitata (2001)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Scozia
Swona
Swona
voci di isole del Regno Unito presenti su Wikipedia

Geografia e geologia modifica

Swona è la più settentrionale di due isole del Pentland Firth, che sta tra le Orcadi e Caithness, sulla terraferma scozzese. Sorge vicino all'approdo meridionale di Scapa Flow, ad ovest di South Ronaldsay.

Situata nel mezzo delle correnti marine del Pentland Firth, una corrente di marea è presente sia alle estremità settentrionale e meridionale dell'isola. Tra le correnti vi è un gorgo che va controcorrente mentre la marea si intensifica. Le correnti sono molto visibili, con mulinelli e gorghi, e sono anche presenti grandi cavalloni, specialmente in caso di cattive condizioni meteo. Quando entrano o lasciano i mulinelli nell'attraversare le correnti di marea, anche le imbarcazioni di dimensioni maggiori possono essere spinte fuori rotta

Swona misura circa 2 km di lunghezza per circa 0,8 km di larghezza, con una massima altezza di circa 41 metri sul livello del mare, ed un'area di 92 ettari. È costituita da Old Red Sandstone, con scogliere sulla costa est.[1]

Amministrativamente fa parte delle isole Orcadi, mentre Stroma, a sud, fa parte della regione delle Highland (e, tradizionalmente, è parte di Caithness). Non vi sono accessi regolari per l'isola, tuttavia i Pentland Ferries che partono dalla baia di Gills, presso John o' Groats, diretti a St Margaret's Hope, passano vicino all'isola, a seconda della direzione delle maree del momento.

Nel 2005 Swona era proprietà di due agricoltori delle Orcadi, ma non era coltivata a causa della difficoltà di accesso. Risulta essere un Sito di Interesse Scientifico Speciale (SSSI) ed è un'area protetta per il suo contenuto di piante rare.

Storia modifica

L'isola prende il nome dalla parola antico-norrena Svíney o Swefney, che significa "Isola dei Suini".[2][3][4]

Esiste un'isola con un nome simile, Svínoy, nelle Isole Faroe.

Sull'isola sono presenti resti preistorici, pre-norreni e norreni[1] come anche i resti di insediamenti più recenti, che comprendeva anche una mandria di bovini selvatici. L'isola fu popolata circa dall'anno 500 avanti Cristo fino al 1974.

A Swona furono costruite barche per moltissimi anni; l'ultima di queste, chiamata Hood, si può vedere sulla spiaggia ghiaiosa dal pontile. Non è più adatta a navigare, in quanto è stata danneggiata dagli animali selvatici; il pontile e la barca possono essere visti durante il passaggio davanti all'isola attraverso una breccia nelle rocce presso l'estremità nord dell'isola, sul lato est. In quest'area è anche possibile vedere l'ultima casa ad essere abitata sull'isola.

L'isola fu teatro di molti naufragi causati dalle forti correnti del Pentland Firth. Nel 1931 una nave merci danese da 6.000 tonnellate, chiamata Pennsylvania, naufragò sull'isola. Il giornale delle Orcadi dell'epoca scrisse che era una delle navi più ricche mai naufragate nell'area. Dopo il recupero, il relitto venne acquistato da un gruppo di uomini di Stroma e Swona.

Il faro Swona Minor fu costruito nel 1906 sull'angolo sud-occidentale di Swona; in origine era una torre in ghisa, sostituita poi negli anni '80 da una torre quadrata in cemento rinforzato. Il faro di Stroma, di epoca precedente, fu costruito nel 1896 e si trova all'estremità settentrionale dell'isola di Stroma.

Nell'estate 1973 Arthur Rosie lasciò l'isola e morì poco dopo; James e Violet Rosie (fratello e sorella) la lasciarono nel marzo 1974.[1] James aveva la malattia di Parkinson e morì nel 1976 per un'ulcera perforante allo stomaco. Violet morì nel 1984 a South Ronaldsay; essi non fecero più ritorno sull'isola dopo che l'ebbero lasciata. Molte delle abitazioni, sebbene già in cattive condizioni, sono ancora nelle condizioni in cui sono state lasciate, e si possono vedere ancora oggi.

Fauna modifica

 
Swona vista da South Ronaldsay

Quando la popolazione abbandonò l'isola, vennero lasciati un gruppo di bovini, 8 mucche e un toro (un incrocio tra Shorthorn e Aberdeen Angus). Cinque generazioni dopo, nel 2004, il bestiame era divenuto selvatico ma si trovava in buona salute,[5] ed è oggi classificato come una nuova specie nel World Dictionary of Livestock Breeds.[6] Allora, consisteva di dieci tori, quattro mucche e due vitelli; ogni primavera nascono due vitelli, anche se non tutti riescono a raggiungere la maturità. Il bestiame non viene nutrito con cibo aggiuntivo, anche se viene controllato da un veterinario ogni anno. Gli animali si distinguono per la robustezza, facilità di parto e nessun intervento umano, nutrendosi di erba e alghe. Avendo vissuto separati dalla terraferma per un così lungo periodo, sono completamente privi di malattie e sono tornati al comportamento selvatico: a causa di questo, sono stati presi campioni di DNA dalle orecchie di alcuni capi deceduti. In estate, il gruppo di animali staziona solitamente al centro dell'isola.

Nel 2012 la mandria contava 17 animali.[7] Questo sembra essere il numero massimo che l'isola riesce a sostentare.

Note modifica

  1. ^ a b c Overview of Swona
  2. ^ Anderson, Joseph (Ed.) (1893) Orkneyinga Saga. Translated by Jón A. Hjaltalin & Gilbert Goudie. Edinburgh. James Thin and Mercat Press (1990 ristampa). ISBN 0-901824-25-9
  3. ^ Pedersen, Roy (gennaio 1992) Orkneyjar ok Katanes (map, Inverness, Nevis Print)
  4. ^ The Orkney Vikings (PDF), su orkneyguide.com. URL consultato il 16 dicembre 2007.
  5. ^ Back to the herd instinct, The Scotsman, 14 giugno 2003. URL consultato il 20 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2010).
  6. ^ Mason's World Dictionary of Livestock Breeds, Types and Varieties edited by Valerie Porter, p111
  7. ^ "A breed apart on Swona" website of BBC Countryfile Magazine, venerdì 16 novembre 2012

Altri progetti modifica