Syllogae minores (lett. "sillogi minori") è il termine usato in letteratura per descrivere le collezioni minori di epigrammi greci, che fanno parte dell'antologia greca. "Syllogae" deriva dalla parola greca "Συλλογαί" (collezioni), mentre il termine "minores" (minori) è usato per distinguerle dalle collezioni più grandi e importanti, ossia l'Antologia Palatina e l'Antologia di Planude.

Alcune di queste hanno una rilevanza particolare perché contengono epigrammi che non si trovano in altre collezioni o perché risalgono a stadi di tradizione importanti per la ricostruzione del testo dei componimenti che contengono (le varianti testuali in esse contenute vanno quindi affiancate a quelle delle Antologie maggiori); altre sillogi derivano invece da collezioni conosciute, soprattutto dall'Antologia di Planude.

Collezioni modifica

Queste sono le collezioni che rientrano nelle Syllogae minores:[1][2][3][4][5]

  • La Silloge S (Sylloge Parisina), di 118 epigrammi, è contenuta nel Paris. Suppl. gr. 352, XIII sec. (pubblicato da Cramer, An. Par. 4.365); una versione abbreviata della silloge si trova nel Par. gr. 1630 (metà del XIV sec.).
  • La Silloge L (Sylloge Laurentiana), di 169 epigrammi, fu realizzata da Massimo Planude nel 1280 circa (ossia 20 anni prima della creazione della sua Antologia). Nella sua forma più completa si trova nel codice Laur. 32,16 (autografo di Massimo Planude); la si ritrova in forma abbreviata anche in altri manoscritti, per lo più prodotti nell'ambito della scuola planudea. Dalla maggiore Antologia di Planude, poi, derivano la Sylloge Σ, di 121 epigrammi, che si trova insieme alla Syll. E nei codici Par. gr. 1773 e Laur. 57.29, ma ha una diversa origine: diversamente dalla Silloge E, infatti, questa collezione deriva dall'Antologia di Planude; la Sylloge F, di 52 epigrammi (Laur. 91 sup. 8 ff. 1-6 del XVI sec.); la Sylloge K, di 19[1] o 24[4] epigrammi tratti dall'Antologia di Planude e conservati nel Laurentianus 59.44, nel Marc. gr. XI.15 e nel Vat. gr. 1404; la Sylloge G, con 33 epigrammi tratti dall'Antologia di Planude e conservati nel Par. Suppl. gr. 455 (XV-XVI sec.).
  • La Silloge E, nota in passato come Sylloge Euphemiana, di 82 epigrammi, è conservata in tre manoscritti della fine del XV sec.: il Parisinus Graecus 2720 (pubblicato da Schneidewin, Progymn. in Anth. Gr. Goettingen 1855[6]) è la fonte principale. Gli altri due manoscritti sono il Parisinus Gr. 1773 e Laur. 57.29[7] (pubblicato da Stadtmueller) entrambi copie del Paris. Gr. 2720.
  • Nella Silloge Σπ sono presenti 58 epigrammi scritti da una mano del XIII secolo sulle pagine rimaste bianche della Antologia Palatina. Il contenuto di questa collezione si sovrappone in parte a quello della Syll. E e si deve pensare che le due collezioni derivino da una stessa raccolta.
  • La Appendix B.-V. or ABV (Appendix Barberino-Vaticana) ha 56 (o 54) epigrammi erotici, conservati in tre manoscritti: Vat. Barb. gr. 123, Vat. gr. 240 e Par. Suppl. gr. 1199 (XVI sec.), (pubblicato da L. Sternbach, Anth. Plan. Appendix Barberino-Vaticana [Leipzig 1890], basandosi sui primi due codici ([1] e [2]).[8]
  • Sillogi minime sono la Sylloge I (17 epigrammi, conservati nel codice Vat. Pal. gr. 128 della prima metà del XV sec.); Sylloge H (24 epigrammi nella sua forma più completa; è tramandata in varie versioni da 5 manoscritti); Sylloge O (31 epigrammi tratti dall'Antologia di Planude e conservati nel Laur. 32.50 del XV-XVI sec.); Sylloge T (45 epigrammi conservati nel Vindobonensis Phil. gr. 311 del tardo XV sec.).

Note modifica

  1. ^ a b Francesca Maltomini, Tradizione antologica dell'epigramma greco. Le Sillogi Minori di età bizantina e umanistica. (Pleiadi 9.), Rome: Edizioni di Storia e Letteratura, 2008, ISBN 978-88-8498-480-7
  2. ^ Further greek epigrams, edited by D.L. Page, Cambridge University Press, 1981, pag. xiv
  3. ^ Bryn Mawr Classical Review 2009.05.41 Archiviato il 13 aprile 2018 in Internet Archive., Reviewed by Lucia Floridi, Center for Hellenic Studies
  4. ^ a b Asclepíades de Samos, epigramas y fragmentos: estudio introductorio, revisión del texto, traducción y comentario, Luis Arturo Guichard, 2004, p. 96
  5. ^ Greek Anthology : The Garland of Philip and Some Contemporary Epigrams - A. S. F. Gow, D. L. Page, pag. liv, Cambridge University Press, ISBN 9780521737586
  6. ^ Progymnasmata in Anthologiam Graecam, Friedrich Wilhelm Schneidewin, Georg-August-Universität (Göttingen, Allemagne), Gottingae, 1855
  7. ^ The Classical review , vol. 5-6, Classical Association (Great Britain), D. Nutt, 1955, pag. 143
  8. ^ Sternbach non si servì del codice P perché, banalmente, non ne conosceva l'esistenza: esso arrivò infatti nella Biblioteca Nazionale di Parigi nel 1886, come legato testamentario di E. Miller, ma il catalogo del lascito non fu pubblicato che undici anni dopo (cf. Henri Omont, Catalogue des manuscrits grecs, latins, français et espagnols et des portulans recueillis par feu Emmanuel Miller, Paris 1897, 58-9), ma passò quasi del tutto inosservato fino al 1978, quando Robert Aubreton (La Sylloge Barberino-Vaticana, «Revue des Études Anciennes» 89 (1978), 228-38) ed Elpidio Mioni (L'antigrafo dell'«Appendix Barberino-Vaticana» all'Antologia di Planude, «Miscellanea. Università di Padova» 1 (1978), 69-79), che già aveva segnalato il manoscritto nel 1975 (L'"Antologia greca" da Massimo Planude a Marco Musuro, in Scritti in onore di Carlo Diano, Bologna 1975, 263-307), non ne resero noto il contenuto.

Bibliografia modifica

  • Francesca Maltomini, Tradizione antologica dell'epigramma greco. Le Sillogi Minori di età bizantina e umanistica (Pleiadi 9.), Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2008, ISBN 978-88-8498-480-7.
  • A. Cameron, The Greek anthology: from Meleager to Planudes, Oxford, Clarendon Press, 1993, cap. VII. "The Syllogae Minores".
  Portale Antica Grecia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Antica Grecia