Tęcza (in polacco "arcobaleno") è un'opera realizzata dall'artista contemporanea Julita Wójcik a seguito dell’entrata in carica del Presidente della Repubblica di Polonia Andrzej Duda nell’agosto 2015 [1]. L'installazione rappresenta un arcobaleno composto di fiori artificiali e installato nella Piazza dei salvatori (Plac Zbawiciela) a Varsavia nell'estate del 2012.[2]. Conservata dall' Adam Mickiewicz Institute[2] l'opera è stata più volte danneggiata da estremisti cattolici a causa del contesto LGBT polacco[3]. La costruzione è stata rimossa permanentemente nell'agosto del 2015, tre anni dopo la sua installazione.

Tęcza, Maggio 2014

Per questo progetto, Wójcik ha ricevuto il premio Paszport Polityki[4]

Storia modifica

L'opera è la terza di una serie di installazioni create negli ultimi anni: la seconda è stata impiantata l'8 Ottobre 2011 davanti al Parlamento europeo a Bruxelles durante la presidenza polacca dell'Unione Europea[2]. L'8 Giugno 2012 il ponte venne spostato a Varsavia[2].

Durante la notte tra il 26 e il 25 Agosto 2015, la costruzione è stata permanentemente dismessa.[5] [6]

Vandalismo e controversie modifica

 
Tęcza bruciato nel Novembre 2012, con alcune decorazioni donate da volontari

Poiché Tęcza aveva esattamente sei colori come la bandiera arcobaleno, simbolo del movimento LGBT, e vista la vicinanza ad una chiesa, l'installazione ha fin da subito provocato diverse controversie[7][8][9] Il ponte è stato vandalizzato cinque volte durante Novembre 2013[6] da rappresentanti dell'estrema destra polacca[10], una volta il 13 settembre 2012, una in seguito il primo gennaio 2013 (con un incendio accidentale ai fiori), tre giorni dopo il 4 Gennaio, ancora a Luglio 2013 e una volta ancora durante le marce per il Giorno dell'indipendenza della Polonia l'11 Novembre 2013.[9][11]

Complessivamente l'installazione è stata criticata da rappresentanti dell'ala destra e conservatrice. Il politico Bartosz Kownacki ha definito l'opera un "arcobaleno frocio" (pedalska tęcza).[1][2][12]

Note modifica

  1. ^ a b "Reportage Polonia musei e gallerie", su artribune.com.
  2. ^ a b c d e Instytut Adama Mickiewicza - Warsztaty towarzyszące odnowieniu Tęczy na Placu Zbawiciela, su iam.pl, 4 ottobre 2013. URL consultato il 21 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2013).
  3. ^ Poland: Burning the rainbow, su economist.com, The Economist, 31 agosto 1939. URL consultato il 21 novembre 2013.
  4. ^ warsztaty Julity Wójcik odnowienie Tęczy - wydarzenia | archiwum - Zachęta – Narodowa Galeria Sztuki, su zacheta.art.pl. URL consultato il 21 novembre 2013.
  5. ^ (PL) Fakt.pl, Tęcza znika z placu Zbawiciela, 18 marzo 2016. URL consultato il 3 luglio 2018.
  6. ^ a b Polityka Newspaper, su Demontaż Tęczy. URL consultato l'11 ottobre 2015.
  7. ^ Julita Wójcik, autorka "Tęczy": Tęcza, zwłaszcza ta spalona, ma być symbolem opamiętania - Wiadomości - WP.PL, su wiadomosci.wp.pl. URL consultato il 21 novembre 2013.
  8. ^ Jest reakcja właściciela tęczy. "Agresja żuli", su wiadomosci.onet.pl, 13 novembre 2013. URL consultato il 21 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  9. ^ a b (PL) Julita Wójcik, autorka 'Tęczy': Ktoś ich musi powstrzymać, su wyborcza.pl. URL consultato il 21 novembre 2013.
  10. ^ Why Poland's Right-Wing Thugs Keep Burning Rainbows | FP Passport, su blog.foreignpolicy.com. URL consultato il 21 novembre 2013.
  11. ^ Polityczna historia tęczy z Placu Zbawiciela | Tęcza na miarę naszych możliwości, su polityka.pl. URL consultato il 21 novembre 2013.
  12. ^ Polityka, "Pedalska tęcza". Kownacki podtrzymuje swoje słowa - TVP Regionalna - Telewizja Polska S.A, su regionalna.tvp.pl. URL consultato il 21 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2015).

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