Il tanatoscopio è uno strumento che viene utilizzato in medicina legale. Esso consiste in un termometro in grado di rilevare, in base alla temperatura corporea, il tempo trascorso dalla morte. Il termine deriva dalle parole greche θάνατος (thánatos, morte) e σκoπέω (scopéo, osservare).

Secondo il Manuale di criminologia clinica di Marco Strano:

«La misura della temperatura cadaverica si fa per via rettale con il tanatoscopio. Alcuni fattori influenzano il raffreddamento del cadavere come la rappresentatività del pannicolo adiposo, il rapporto massa/superficie corporea, lo spessore della cute, la temperatura esterna, il clima (caldo, asciutto, umido, ecc.), l'eventuale permanenza in acqua e gli indumenti.[1]»

Nelle opere di fantasia modifica

Il termine tanatoscopio (o thanatoscopio) compare anche per definire strumenti di pura fantasia, come nel film orrorifico del 2008 Imago mortis di Stefano Bessoni, in cui è uno strumento in grado di catturare l'ultima immagine fissata dalla retina,[2] ideato da uno scienziato del Seicento ossessionato dalla brama di riprodurre le immagini.[3] Tale idea è ripresa dal film di Dario Argento 4 mosche di velluto grigio (1971) e nel film Wild Wild West di Barry Sonnenfeld (1999), dove Artemus Gordon utilizza un dispositivo di sua invenzione chiamato "Retinal Terminus Projector".[4]

Note modifica

  1. ^ http://books.google.it/books?hl=it&id=uQomjY2DH4wC
  2. ^ Recensione Imago mortis (2008) - Filmscoop.it
  3. ^ LO SCONSIGLIO DELLA SETTIMANA - Spettacoli - ilGiornale.it[collegamento interrotto]
  4. ^ Rassegna stampa Imago Mortis | MYmovies
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