Tarsius pelengensis

specie di animali della famiglia Tarsiidae

Il tarsio di Peleng (Tarsius pelengensis Sody, 1949) è un primate aplorrino della famiglia dei Tarsidi.

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Tarsio di Peleng
Immagine di Tarsius pelengensis mancante
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
(clade) Euarchonta
Ordine Primates
Sottordine Haplorrhini
Infraordine Tarsiiformes
Famiglia Tarsiidae
Genere Tarsius
Specie T. pelengensis
Nomenclatura binomiale
Tarsius pelengensis
Sody, 1949
Sinonimi

Tarsius spectrum pelengensis

Veniva un tempo classificato come sottospecie di Tarsius spectrum (T. spectrum pelengensis), ma di recente è stato classificato come specie a sé stante[2].

Distribuzione e habitat modifica

 
Areale del tarsio di Peleng

È endemico dell'omonima isola ad est di Sulawesi, dove vive nella foresta pluviale primaria e secondaria.

Descrizione modifica

Il manto è grigio-rossiccio, coi peli dalla punta bianco-crema sulle zampe posteriori.
Questi animali hanno grandi occhi che però sono fissi nelle orbite: per ovviare a questo inconveniente, le vertebre del collo sono assai mobili e l'animale può ruotare il collo fino a 180°.
Rispetto alle altre specie, il terzo molare inferiore è meno sviluppato ed i canini superiori sono più piccoli. Le dita terminano con polpastrelli rigonfi, sui quali sono poste unghie appiattite simili a quelle umane, fatta eccezione per il secondo e terzo dito di ogni piede (e non di uno solo come in altri congeneri) che presentano artigli per il grooming.

Biologia modifica

Si tratta di animali notturni e solitari, dalle abitudini principalmente insettivore, anche se non disdegnano ogni tanto nutrirsi di piccoli vertebrati.

Note modifica

  1. ^ (EN) Eudey, A. & Members of the Primate Specialist Group 2000, Tarsius pelengensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Colin Groves, Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, a cura di D.E. Wilson e D.M. Reeder, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, 127-128, ISBN 0-8018-8221-4.

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