Tayma

oasi dell'Arabia Saudita

Taymāʾ (in arabo تيماء?; traslitterata in latino Tema) è una vasta oasi che vanta una lunga storia insediativa, sita nell'attuale Arabia Saudita nord-occidentale, nel punto di confluenza delle strade mercantile che univano Yathrib (oggi Medina) e Duma col deserto del Nefud. Tayma è collocata 264 km a SE di Tabuk e a circa 400 km a nord di Medina.

Tayma
Stele con iscrizione dedicatoria in aramaico del dio Salm. Arenaria, V secolo a.C. Rintracciata a Tayma da Charles Huber nel 1883. Ora al Louvre
Localizzazione
StatoBandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita
Mappa di localizzazione
Map
Iscrizione aramaica proveniente da Tayma (VI secolo)

Storia modifica

La più antica menzione della città-oasi è nelle iscrizioni assire (VIII secolo a.C.), dove essa viene citata come "Tiamat". L'oasi s'era già sviluppata come centro prospero di commerci, ricca di pozzi d'acqua e di edifici ben costruiti. Tiglath-Pileser III riceveva tributi da Tayma e Sennacherib parla di una delle porte di Ninive definendola "Porta del deserto", ricordando che "i doni dei Sumu'aniti e dei Taymiti passavano attraverso essa".

Nel VII secolo a.C. era ricca e orgogliosa abbastanza da meritarsi una profezia minacciosa di Geremia (25:23).

Fu governata da una dinastia araba locale. Sono ricordati a tal proposito i nomi di due regine dell'VIII secolo a.C.: Shamsi e Zabibe, cosa che ha fatto ipotizzare una possibile fase matriarcale araba antica.

Nel 539 a.C., Nabonedo si ritirò a Tayma per motivi non del tutto chiariti (forse legati a questioni religiose), affidando il regno di Babilonia a suo figlio. Questo fatto rese assai celebre Tayma, rendendola per un certo periodo una città di notevole rilevanza spirituale.

Iscrizioni cuneiformi, forse datate al VI secolo a.C. sono state scoperte a Tayma. La città è più volte ricordata nell'Antico Testamento. L'eponimo biblico è Tema, uno dei figli di Ismaele. Indagini archeologiche del sito, sotto gli auspici del Deutsches Archäologisches Institut, sono attualmente in corso.

La stele di Tayma scoperta da Charles Hubert nel 1883, ora al Louvre, fornisce l'elenco delle divinità di Tayma nel VI secolo a.C.: Ṣalm di Maḥram, Shingala e Ashira. Questa Ashira potrebbe essere Athirat/Asherah.

Ebrei di Tayma modifica

Secondo la tradizione araba, Tayma fu abitata da una comunità ebraica durante l'ultimo periodo classico, sebbene non sia chiaro se tali ebrei originassero dalla Diaspora o se fossero discendenti di convertiti arabi. La città cadde nelle mani dei musulmani nel primo terzo del VII secolo e i suoi abitanti furono soggetti, come d'uso, alla dhimma.

Medioevo modifica

Tayma e il circondario di Khaybar furono visitati da Beniamino di Tudela intorno al 1170.[1]

Nell'estate del 1181 Rinaldo di Châtillon attaccò proditoriamente una carovana musulmana nei pressi di Tayma, in spregio a una tregua concordata tra il Saladino e il re di Gerusalemme Baldovino IV.

Punti d'interessi modifica

Note modifica

  1. ^ Beniamino era un ebreo di Tudela, nell'attuale Spagna. Egli viaggiò in Persia e in Arabia nel XII secolo.

Bibliografia modifica

  • Arnulf Hausleitner, "Tayma - eine frühe Oasensiedlung", in: Archäologie in Deutschland, 3/213, pp. 14–19.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN151393210 · LCCN (ENn89207461 · J9U (ENHE987007565163905171