Teoctisto di Cesarea in Palestina

Teoctisto (... – tra il 257 e il 259) è stato vescovo di Cesarea di Palestina attorno alla metà del III secolo[1].

Teoctisto
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Cesarea di Palestina
 
Nato?
Consacrato vescovoante 215
Decedutotra il 257 e il 259
 

Quando Origene riparò in Palestina per sfuggire alle persecuzioni di Caracalla, nel 215 o 216, Teoctisto lo accolse a Cesarea e, insieme ad Alessandro di Gerusalemme, lo indusse a predicare pubblicamente anche se era ancora un laico[2][3]. Allora Demetrio gli scrisse un rimprovero, ritenendo che un laico non dovesse predicare pubblicamente in presenza di un vescovo.Teoctisto e Alessandro difesero la loro condotta con una lettera nella quale citarono precedenti casi di predicatori laici, ma Demetrio richiamò ugualmente Origene ad Alessandria[4].

Più tardi, attorno al 230, Teoctisto consacrò presbitero Origene, con l'approvazione di Alessandro[3][5][6][7] e suscitando le ire di Demetrio[2].

Teoctisto morì probabilmente tra il 257 ed il 259 quando Sisto era vescovo di Roma, gli succedette Domnus[1][8][9].

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Eusebio di Cesarea, The Bishops that flourished at that Time (PDF), su Historia Ecclesiastica, vol. VII cap. 14, Documenta Catholica Omnia. URL consultato il 20 marzo 2011.

    «..; ed essendo morto Teoctisto di Cesarea di Palestina, Domnus ricevette quell'episcopato. Ma lo tenne per poco tempo e Teotecno, nostro contemporaneo, gli succedette. Egli era anche un membro della scuola di Origene

  2. ^ a b (EN) Fozio, Pamphilus & Eusebius, Defense of Origen, in Myriobiblon, Codice 118, Early Church Fathers - Additional Texts.

    «Si dice che il movimento contro Origene nacque in questo modo: Demetrio, vescovo di Alessandria, aveva un'alta opinione di Origene e lo aveva ammesso tra i suoi amici più intimi. Ma mentre Origene era in procinto di partire per Atene, senza il permesso del vescovo fu ordinato da Teotecno, vescovo di Cesarea di Palestina, in contrasto con la norma della Chiesa ma con l'approvazione di Alessandro, vescovo di Gerusalemme. Questo incidente cambiò l'amore di Demetrio in odio e la sua lode in biasimo. Per condannare Origene fu convocato un sinodo di vescovi e alcuni presbiteri che, secondo Panfilo, decisero che non avrebbe potuto rimanere o insegnare in Alessandria ma gli consentirono di conservare il sacerdozio. Ma Demetrio e alcuni vescovi egiziani, con l'assenso di coloro che in precedenza lo avevano sostenuto, lo esonerarono anche dalle sue sacre funzioni. Dopo essere stato bandito da Alessandria fu accolto da Teotecno, vescovo di Cesarea di Palestina, che gli consentì di vivere a Cesarea e gli diede il permesso di predicare. Tali sono le ragioni, secondo Panfilo, per l'attacco ad Origene.»

  3. ^ a b Tixeront, p. 90
  4. ^ (EN) Eusebio di Cesarea, Circumstances related of Origen (PDF), su Historia Ecclesiastica, vol. VI cap. 19, Documenta Catholica Omnia. URL consultato il 22 marzo 2011.

    «Ma qualche tempo dopo gravi violenze si verificarono in città ed egli lasciò Alessandria e pensando che sarebbe stato pericoloso rimanere in Egitto, si recò in Palestina dove si fermò a Cesarea. Mentre si trovava lì i vescovi della Chiesa di quel paese gli chiesero di predicare e di esporre le Scritture pubblicamente, anche se non era ancora stato ordinato presbitero. Questo è evidente da quello che Alessandro, vescovo di Gerusalemme e Teoctisto di Cesarea scrissero a Demetrio riguardo alla questione, difendendosi così:

    "Egli ha affermato nella sua lettera che non si era mai sentito parlare prima di una cosa del genere, né era mai accaduto che un laico potesse predicare in presenza dei vescovi. Io non so come egli arrivi a dire ciò che è chiaramente falso. Poiché ogni volta che si trovano persone in grado di istruire i fratelli queste sono esortate dai santi vescovi a predicare al popolo. Così a Laranda, Euelpis da Neon e in Iconio, Paolino da Celso, e in Sinnada, Teodoro da Attico, nostri fratelli benedetti. E probabilmente questo è stato fatto in altri luoghi a noi sconosciuti."

    Egli fu onorato in questo modo, quando era ancora un giovane, non solo dai suoi connazionali ma anche da vescovi stranieri. Ma Demetrio gli mandò una lettera e tramite i membri e diaconi della chiesa, lo esortò a tornare ad Alessandria. Così egli tornò e riprese le sue funzioni abituali.»

  5. ^ Cattaneo, p. 360
  6. ^ (EN) Eusebio di Cesarea, Origen's Daring Deed (PDF), su Historia Ecclesiastica, vol. VI cap. 8, Documenta Catholica Omnia. URL consultato il 22 marzo 2011.

    «Ma i vescovi di Cesarea e Gerusalemme, che erano particolarmente importanti e illustri tra i vescovi della Palestina, considerando Origene degno d'onore al più alto grado, lo ordinarono presbitero. ... Demetrio ... lo ha accusò aspramente, ed osò includere in queste accuse coloro che lo avevano innalzato al presbiterio. ... A Severo, che aveva governato per diciotto anni, succedette suo figlio Antonino

  7. ^ (EN) Eusebio di Cesarea, Origen's Zeal and his Elevation to the Presbyterate (PDF), su Historia Ecclesiastica, vol. VI cap. 23, Documenta Catholica Omnia. URL consultato il 22 marzo 2011.

    «Mentre accadevano queste cose Urbano, che era stato per otto anni vescovo di Roma, fu sostituito da Ponziano, e Zebino succedette a Fileto ad Antiochia. In quel tempo Origene fu mandato in Grecia a causa di una necessità urgente relativa ad affari ecclesiastici e quando attraversò la Palestina venne ordinato presbitero, a Cesarea, dai vescovi di quel paese.»

  8. ^ Clinton, 245, 271, 287, n. 83.
  9. ^ Le Quien, III p. 541.

Bibliografia modifica

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