Teodoro Saponaro

politico italiano (1927-2022)

Teodoro Saponaro, detto Rino (Brindisi, 10 agosto 1927Brindisi, 11 febbraio 2022), è stato un politico italiano.

Teodoro Saponaro

Sindaco di Brindisi
Durata mandato5 dicembre 1992 –
24 maggio 1993
PredecessoreGiuseppe Marchionna
SuccessoreFrancesco Arina

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista Italiano (fino al 1991)
Partito Democratico della Sinistra (1991-1998)
Democratici di Sinistra (1998-2000)

Biografia modifica

Nato a Brindisi nel 1927, militò politicamente nelle file del Partito Comunista Italiano, con il quale fu più volte eletto consigliere comunale nella sua città.[1] Fu attivo in ambito sindacale e ricoprì la carica di segretario provinciale della funzione pubblica della Cgil.[2] In seguito alla dissoluzione del PCI, aderì al Partito Democratico della Sinistra, del quale rivestì l'incarico di capogruppo.[2]

Venne eletto sindaco di Brindisi il 5 dicembre 1992, alla guida di una giunta di centro-sinistra sostenuta dai democratici, socialisti, liberali e la Federazione dei Verdi.[1][2] A causa di una serie di inchieste giudiziarie che riguardarono l'amministrazione comunale, coinvolta nello scandalo di Tangentopoli, il sindaco Saponaro si trovò costretto a rassegnare le dimissioni, non riuscendo più ad avere una solida maggioranza in consiglio, e il suo mandato si concluse il 24 maggio 1993.[2]

Rieletto in consiglio comunale nel 1994, terminò la sua esperienza da consigliere al termine della legislatura nel 1996.[1] In seguito alla nascita dei Democratici di Sinistra, nel 2000 Saponaro rifiutò di rinnovare la tessera, non appoggiando il sostegno del segretario democratico locale Carmine Dipientragelo a Giovanni Antonino, sancendo il suo definitivo addio alla politica.[2]

Note modifica

  1. ^ a b c Teodoro Saponaro, su Anagrafe degli amministratori locali e regionali, Ministero dell'interno.
  2. ^ a b c d e Il più breve della storia di Brindisi: Saponaro sindaco per tre mesi, ma di "sinistra" per tutta la vita, su Brindisi Oggi, 5 maggio 2018. URL consultato il 17 gennaio 2022.

Collegamenti esterni modifica