Terento

comune italiano

Terento (Terenten in tedesco) è un comune italiano di 1 795 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige.

Terento
comune
(IT) Terento
(DE) Terenten
Terento – Stemma
Terento – Veduta
Terento – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoReinhold Weger (SVP) dal 10-5-2015 (2º mandato dal 22-9-2020)
Lingue ufficialiItaliano, tedesco
Territorio
Coordinate46°49′43.68″N 11°46′33.66″E / 46.8288°N 11.776016°E46.8288; 11.776016 (Terento)
Altitudine1 210 m s.l.m.
Superficie42,16 km²
Abitanti1 795[2] (31-8-2020)
Densità42,58 ab./km²
FrazioniColli in Pusteria/Pichlern, Marga/Margen, Pino/Pein
Comuni confinantiChienes, Selva dei Molini, Vandoies
Altre informazioni
Cod. postale39030
Prefisso0472
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021096
Cod. catastaleL106
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 4 413 GG[4]
Nome abitanti(IT) terentini
(DE) Terenter[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Terento
Terento
Terento – Mappa
Terento – Mappa
Posizione del comune di Terento nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

È situato a 1.210 m s.l.m. sul versante soleggiato della Val Pusteria, su di un altipiano a est della Val di Fundres (Pfunderer Tal). Il collegamento verso Bressanone (a ovest) avviene raggiungendo Vandoies il fondovalle. Il capoluogo di valle (Brunico, a est) può essere raggiunto percorrendo la "strada del sole" (Sonnenstraße) che attraversa l'abitato di Falzes e termina a nord di Brunico, all'inizio della Val di Tures, oppure scendendo in Val Pusteria verso Chienes.

Origini del nome modifica

 
Prima attestazione documentale di Terento negli atti della chiesa vescovile di Frisinga, attorno al 1000

Il toponimo è attestato nel 993/941005 nel Codex traditionum del vescovo di Frisinga come "in monte Tôrento"[5] e nel 1295 come "Toerenten" e deriva forse dal latino torrens ("torrente").[6][7]

Le frazioni di Colli (Pichlern) e Pino (Pein) sono attestate nel 1050 come "Hovarun" e nel 1500 come "Hoffern", ovvero nel 1235 come "Punawe" e nel 1329 come "Pein".[8]

Storia modifica

Se il paese geograficamente fa parte della Val Pusteria, ecclesiasticamente è da sempre connessa alla parrocchia di Rodengo che è l'ultimo lembo della Valle Isarco.

Stemma modifica

Lo stemma raffigura un aratro nero in campo rosso; è il simbolo dell'attività agricola del luogo. Lo stemma è stato adottato nel 1969.[9]

Energie rinnovabili modifica

Il paese è molto attivo nell'utilizzo delle fonti rinnovabili e nel 2011, assieme a Prato allo Stelvio e Torre San Giorgio, si aggiudica fra più di 3000 comuni partecipanti nella categoria dei piccoli comuni (fino a 5000 abitanti), il premio nazionale del "Campionato solare" indetto da Legambiente.[10]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Architetture militari modifica

Architetture civili modifica

Siti naturali modifica

Società modifica

Ripartizione linguistica modifica

La sua popolazione è per la quasi totalità di madrelingua tedesca:

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[11]
99,40% madrelingua tedesca
0,54% madrelingua italiana
0,06% madrelingua ladina

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[12]

Geografia antropica modifica

Frazioni modifica

Terento ha una sola frazione ufficiale, Colli in Pusteria (Pichlern), mentre altre località minori sono Marga (Margen) e Pino (Pein), quest'ultima con una graziosa chiesetta dedicata a San Zeno (St. Zien in Pein).

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2005 2009 Josef Weger SVP Sindaco
2009 2010 Walter Unterpertinger SVP Sindaco
2010 2015 Manfred Schmid SVP Sindaco
2015 in carica Reinhold Weger SVP Sindaco

Note modifica

  1. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 652.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Martin Bitschnau, Hannes Obermair, Tiroler Urkundenbuch, II. Abteilung: Die Urkunden zur Geschichte des Inn-, Eisack- und Pustertals. Bd. 1: Bis zum Jahr 1140, Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 2009, pp. 135–137, n. 170, ISBN 978-3-7030-0469-8.
  6. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. I, Bolzano, Athesia, 1995, p. 466s. ISBN 88-7014-634-0
  7. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
  8. ^ Kühebacher, op. cit., p. 155 e 306.
  9. ^ (EN) Heraldry of the World: Terenten Archiviato il 1º agosto 2012 in Internet Archive.
  10. ^ Campionato Solare 2011: Terento, Torre San Giorgio e Prato allo Stelvio vincitori della competizione dell'energia pulita
  11. ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
  12. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia modifica

  • (DE) Bildungsausschuß Terenten, Gemeinde Terenten (a cura di), Terenten – ein Dorf erzählt, Terento, 1998 (online).
  • (DE) Waltraud Kofler-Engl, Terenten - Kirchen und Kapellen, Bolzano, Graphic Line, 1993.
  • (DE) Waltraud Schmid-Pichler, Terenten: dein Dorf - deine Heimat: Brauchtum, Tradition und Leben auf der Sonnenseite 1809-2009, Terento, Compagnia degli Schützen, 2009. ISBN 978-88-88910-74-1.
  • (DE) Reimo Lunz, Terenten auf der Pustertaler Sonnenterrasse, in «Südtirol in Wort und Bild», 54, 2010, pp. 1–14 (specificatamente riguardo all'archeologia).

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN144325096 · LCCN (ENn85380158 · GND (DE4119564-4 · J9U (ENHE987007564693705171