Teseo e Medea è un'opera in due atti di Carlo Coccia. Fu rappresentata per la prima volta il 26 dicembre 1815 al Teatro Regio di Torino.[1]

Teseo e Medea
Lingua originaleitaliano
Generedramma per musica
MusicaCarlo Coccia
Attidue
Prima rappr.26 dicembre 1815
TeatroTeatro Regio, Torino
Personaggi
  • Egeo, re di Atene (tenore)
  • Teseo, principe, suo figlio (contralto)
  • Medea, maga, sposa del primo, e matrigna del secondo (soprano)
  • Pallante (basso)
  • Creusa, principessa, di lui figlia (soprano)
  • Adrasto, generale delle armi ateniesi (tenore)
  • Cori: sacerdoti, Pallantidi, Furie
  • Comparse: un seguace di Teseo, guardie del re, guardie della regina, soldati ateniesi a piedi ed a cavallo, popolo, atleti, donzelle ateniesi

Gli interpreti della prima rappresentazione furono:[1]

Personaggio Interprete
Egeo Eliodoro Bianchi
Teseo Carolina Bassi
Medea Francesca Festa Maffei
Pallante Giovanni Debegnis
Creusa Beatrice Anti
Adrasto Ladislao Bassi

Trama modifica

Atto I modifica

Il re di Atene Egeo ha un figlio che ha tenuto segreto, per difenderlo dalle mire dei suoi nemici, i Pallantidi. Questo figlio è Teseo, che, divenuto adulto, giunge in Atene incognito allo stesso padre, creduto figlio di Nettuno e accompagnato dalla fama di temerarie imprese. Medea, la nuova moglie di Egeo, ha sentore della vera identità di Teseo, e teme che il suo ritorno possa nuocere ai figli avuti dal re; perciò ordisce un piano: convince Egeo che Teseo è un impostore e lo induce a fargli bere del veleno. Ma il piano non riesce, l'intervento del cielo che si oscura minacciosamente quando Teseo sta per bere fa scoprire al re di avere di fronte il proprio figlio.

Atto II modifica

Tutti anni gli Ateniesi, per placare gli dei che li perseguitano per l'ingiusta uccisione di un figlio del re di Creta, devono scegliere sette ragazzi e sette fanciulle da mandare nell'isola, dove questi vengono introdotti nel labirinto del mitico Minotauro, che li sbranerà. Teseo si offre di andare volontario, nella certezza che saprà uccidere il mostro. Medea cerca l'aiuto della Furie per un sortilegio che causi la morte di Teseo, ma inutilmente; viene anzi sorpresa dallo stesso Teseo, che la insegue, raggiungendola in una piazza di Atene dove sono in corso festeggiamenti alla presenza di Egeo. Medea è costretta a fuggire, sopra uno spaventoso drago.

Struttura musicale modifica

  • Sinfonia

Atto I modifica

  • N. 1 - Introduzione e Cavatina di Egeo Giorno più bel volge - Fidi miei, queste mie lacrime (Coro, Pallante, Adrasto, Egeo)
  • N. 2 - Coro e Cavatina di Medea Al sol possente nome - Alla tremenda impresa (Coro, Medea)
  • N. 3 - Coro e Cavatina di Teseo Si vada da forte - A te vengo, o mio Signore (Coro, Adrasto, Pallante, Egeo, Medea, Teseo)
  • N. 4 - Duetto fra Teseo ed Egeo Deh! perché neppur mi guardi
  • N. 5 - Finale I D'inni celesti (Coro, Pallante, Adrasto, Teseo, Egeo, Medea, Creusa)

Atto II modifica

  • N. 6 - Aria di Creusa Amato padre, lasciaci
  • N. 7 - Duetto fra Medea ed Egeo D'un provocato sdegno
  • N. 8 - Aria di Teseo Quando l'onor mi chiama (Teseo, Coro)
  • N. 9 - Coro e Duetto fra Medea e Teseo Già sta scritto nel Fato, che Teseo - O tu, dell'Erebo (Coro, Medea, Teseo)
  • N. 10 - Aria di Egeo Come mai poté l'ingrata (Egeo, Coro)
  • N. 11 - Aria Finale di Medea All'aspetto della morte (Medea, Coro, Egeo, Teseo, Pallante, Adrasto, Creusa)

Note modifica

  1. ^ a b Dalla scheda del libretto, sul sito Libretti d'Opera dell'Università di Padova (consultato il 10 marzo 2012)

Collegamenti esterni modifica

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