Thomas Hill Green

filosofo britannico

Thomas Hill Green (Birkin, 7 aprile 1836Oxford, 26 marzo 1882) è stato un filosofo britannico, fondatore dell'idealismo inglese.

Thomas Hill Green

Biografia modifica

Green nacque nello Yorkshire, in Inghilterra, e venne cresciuto da suo padre Valentine Green, il quale era discendente di Oliver Cromwell. La sua educazione e la sua istruzione furono condotte dentro le mura domestiche fino all'età di quattordici anni, quando entrò alla scuola di Rugby.

Nel 1855 entrò al collegio Balliol, dove ebbe per professori Benjamin Jowett e Charles Stuart Parker. Nel 1860 fu designato lettore di storia antica e moderna al collegio Balliol e a metà anni Sessanta fu eletto nel consiglio comunale di Oxford. Sposatosi nel 1871 con Charlotte Symonds, nel 1877 venne nominato professore ordinario alla cattedra di filosofia morale[1].

Morì di setticemia all'età di quaranticinque anni.

Pensiero modifica

Coscienza assoluta modifica

L'empirismo di David Hume e l'evoluzionismo derivato da Herbert Spencer erano già correnti affermate dopo la seconda metà dell'Ottocento; Green rappresentò, fondamentalmente la reazione filosofica a queste due dottrine.

Sostenne l'impossibilità di definizione della coscienza in un insieme di idee e di percezioni oltre alla difficoltà di riconoscere le connessioni di queste ultime. Affinché il soggetto riconosca le idee è necessario che sia fuori delle idee stesse, ma per esserlo dovrebbe trattarsi di un soggetto universale, unico, eterno. Ma dato che la natura è in continuo mutamento, occorre una coscienza unificante e saldante i vari mutamenti. Questa "Coscienza assoluta", secondo Green, non doveva risultare incompatibile con l'origine naturale dei processi neurocelebrali, dei tessuti e delle funzioni vitali. Anzi, solo il concetto di "Coscienza assoluta" giustificava e garantiva il progresso dell'umanità.

La morale modifica

Tutto questo, secondo Green, valeva anche per la vita morale. Il perfezionamento dell'uomo era indirizzato verso traguardi intermedi già presenti nella "Coscienza assoluta". Ma la "Coscienza assoluta" è quel Dio al quale l'uomo tende inevitabilmente. Il perfezionamento individuale e il soddisfacimento dei bisogni vengono sospinti, universalmente e razionalmente, dalla vita morale.

Da qui nasce il bene inteso come attività spirituale, a cui gli uomini tendono grazie alla libera cooperazione sociale imperniata nella volontà armoniosa.

Si interessò alla dignità dell'individuo che però va visto in relazione con gli altri membri della società; il fine dell'uomo è di perfezionarsi individualmente ma così facendo perfezionerà la società che a sua volta lo perfezionerà ulteriormente.

La morale di Green è pragmatica e può realizzarsi in un sistema politico socialdemocratico. Green evidenzia una differenza tra diritto e morale: il diritto è coercibile, la morale no.

Il diritto per Green non può andare contro la nostra morale, questa convinzione porta alla formulazione della liceità dell'obiezione di coscienza.

Lo Stato e le istituzioni modifica

Secondo Green, lo Stato non dovrebbe inventare diritti nuovi, ma garantire quelli esistenti, l'intervento dello Stato dovrebbe essere meramente negativo: solo contro ciò che impedisce la libertà di fare qualcosa. Ci sono dei casi in cui, però, lo Stato ha il dovere di intervenire: quando limita la libertà dell'imprenditore a tutela dell'individuo. Scopo delle istituzioni deve essere quello di portare l'individuo ad una vita più libera: lo Stato, almeno in alcuni frangenti, non è più uno Stato che lascia fare ma uno Stato che interviene.

Questa concezione di Stato interventista si unisce all'idea, centrale nella riflessione filosofico-politica di Green, di bene comune: conciliando la libertà con l'emancipazione collettiva, fu uno dei primi esponenti del socialismo liberale.

Influenza di Green modifica

L'insegnamento di Green fu, direttamente o indirettamente, la maggiore influenza filosofica in Inghilterra durante gli ultimi due decenni dell'Ottocento. Il suo esempio di vita civica e politica ispirò i suoi successori e illuminò le università e gli intellettuali maggiormente a contatto con il popolo. Green fu ricordato da molti politici socialisti liberali, come ad esempio Herbert Samuel.

Opere modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) Thomas Hill Green, su plato.stanford.edu. URL consultato il 29 dicembre 2023.

Bibliografia modifica

  • Cesare Goretti, L'opera ed il pensiero di Thomas Hill Green, in A. C. Bradley, Thomas Green Hill, Etica, Torino Bocca, 1925
  • Thomas Geoffrey, The Moral Philosophy of T.H. Green (Oxford and New York 1988)
  • W. H. Fairbrother, Philosophy of T.H. Green (London and New York, 1896)
  • David George Ritchie, The Principles of State Interference (London, 1891)
  • Henry Sidgwick, Lectures on the Philosophy of Kant (London, 1905)
  • J. H. Muirhead, The Service of the State: Four Lectures on the Political Teaching of T.H. Green (1908)
  • A. W. Benn, English Rationalism in the XIXth Century (1906), vol. ii., pp. 401 foll.
  • Nicola Abbagnano, Storia della Filosofia (Torino, 1993 Utet)
  • Alberto de Sanctis, The "Puritan" Democracy of T.h. Green (Exeter, Imprint Academic, 2005).
  • Ben Wempe, T.H. Green's Theory of Positive Freedom (Exter, Imprint Academic, 2004).
  • Colin Tyler, The Metaphysics of Self-realisation and Freedom (Exeter, Imprint Academic, 2010)
  • Denys Leighton, The Greenian Moment (Exeter, Imprint Academic, 2004).
  • T.H. Green: Ethics, Metaphysics, and Political Philosophy, ed. by M. Dimova Cookson and W.J. Mander (Oxford, Oxford University Press, 2006).
  • Antonio Lombardi, Dall'intelletto potenziale alla coscienza eterna. Aristotelismo "averroizzante" e idealismo in Thomas Hill Green, in "Quaestio", 21 (2021), pp. 369-399.

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