Tiapride

composto chimico

La tiapride (venduta commercialmente col nome di sereprile) è un farmaco appartenente alla classe degli antipsicotici atipici e che agisce perciò come antagonista recettoriale dei recettori per la dopamina D2 e D3.

Viene indicato nel trattamento delle psicosi, della schizofrenia,[1] nel controllo degli stati di agitazione anche nei soggetti anziani per via dei suoi scarsi effetti sedativi e sulla vigilanza[2] e nel contesto della terapia di disassuefazione da alcol per via della scarsa interazione con l'etanolo.[3] Possiede inoltre effetto ansiolitico che sembra non essere legato alla sua attività antipsicotica.[2][4]

Tiapride
Nome IUPAC
N-[2-(dietilamino)etil]-2-metossi-5-metilsulfonilbenzammide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC15H24N2O4S
Massa molecolare (u)328.427
Numero CAS51012-32-9
Numero EINECS256-907-9
PubChem5467
DrugBankDB13025
SMILES
eMolecules & PubChem
Dati farmacologici
Categoria farmacoterapeuticaAntipsicotici Atipici
Modalità di
somministrazione
Orale, intravenosa, intramuscolare
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità75%
Legame proteicoTrascurabile
Emivita2,9 - 3,6 ore
EscrezioneRenale
Indicazioni di sicurezza
Frasi H---

Farmacologia modifica

La Tiapride agisce selettivamente come antagonista ai recettori D2 e D3 della dopamina, a cui si lega con minore affinità rispetto ad altri neurolettici come aloperidolo e risperidone (320 nM al D2 e 180 nM al D3 misurati come la concentrazione necessaria a eliminare il 50% di 3H-raclopride da tali recettori) ma con maggiore selettività rispetto a questi, non mostrando infatti affinità per gli altri recettori dopaminergici, quelli serotoninergici (5-HT2A, 2C), adrenergici (α1- α2) e istaminici H1.[4]

La tiapride mostra inoltre una selettività 3 volte maggiore per il sistema limbico piuttosto che per quello striatale e 30 volte maggiore per il septum (una struttura del sistema libico) piuttosto che per il sistema striatale, a differenza di altri composti come l'aloperidolo che non mostrano distribuzione preferenziale.[5][6] Inoltre lega preferenzialmente i recettori ipersensibilizzati all'azione della dopamina.[7] Queste caratteristiche rendono conto della sua scarsa propensione a causare effetti collaterali di natura extrapiramidale.

Usi terapeutici modifica

La tiapride per via del suo peculiare profilo terapeutico viene impiegata nel trattamento di diverse patologie psichiatriche quali l'agitazione anche negli anziani con demenza, nella terapia di disintossicazione da alcol, nelle psicosi e schizofrenia, disturbi del movimento e come terapia aggiuntiva nel corso di trattamenti antidepressvi per via del suo effetto ansiolitico.

Nel trattamento dell'agitazione si è rilevata più efficace e meglio tollerabile del risperidone, col 9,3% di pazienti che hanno sperimentato effetti collaterali rispetto al 25% di quelli trattati con risperidone, per via della sua scarsa incidenza di effetti collaterali e sedativi.[8] In un altro studio è stata trovata tanto efficace quanto l'aloperidolo ma più tollerabile.[9] Può essere utilizzata nel trattamento delle crisi acute in forma iniettabile per via della sua rapidità di azione ed efficacia, con un dosaggio massimo raccomandato di 1800 mg\giorno.[4]

Nella terapia di disintossicazione da alcol è in grado di migliorare i sintomi psicologici, qualità di vita e capacità di astinenza se somministrato al dosaggio di almeno 300 mg\giorno. Tiapride ha scarsa efficacia sulle allucinazioni e i deliri dovuti all'astinenza da alcol ma a questo scopo può essere efficacemente associata a carbamazepina, con la quale non mostra significative interazioni. Tale combinazione è ritenuta più efficace e meglio tollerata delle benzodiazepine che sono controindicate nel trattamento di tali sintomi per il rischio di dipendenza.[10][4] Si rivela quindi particolarmente utile nei soggetti in terapia di mantenimento: migliora lo stress psicologico, diminuisce il tasso di recidive e favorisce il reintegro del soggetto, con assenza di catalessi, sedazione ed interazione significativa con etanolo.[3]

A causa della sua moderata affinità per i recettori D2 della dopamina, tiapride si è dimostrata efficace nel trattare i sintomi dei disturbi del movimento come quelli dovuti alla corea o alla discinesia tardiva,[11] anche nel corso di malattia di parkinson dove non peggiora i sintomi della malattia migliorando nel contempo quelli della discinesia.[12]

Effetti collaterali modifica

La tiapride è considerato un farmaco relativamente sicuro, al pari dei composti correlati sulpiride e amilsulpride, con effetti collaterali generalmente di lieve entità e dose dipendenti. Al pari di tali composti, può innalzare i livelli di prolattina che causa effetti collaterali di tipo sessuale e che può interferire con sviluppo nei soggetti giovani se somministrati per lungo termine, anche se a differenza di altri farmaci antipsicotici non sembra produrre effetti avversi sullo sviluppo cerebrale.[13]

Sono stati riportati casi di prolungamento dell'intervallo QTc, torsione di punta, rabdomiolisi e di ipoglicemia.[14] Solo a dosaggi superiori ai 300 mg\giorno sembra sopraggiungere il rischio di discinesie tardive.[4]

Note modifica

  1. ^ Sagar Karia, Nilesh Shah e Avinash De Sousa, Tiapride for the treatment of auditory hallucinations in schizophrenia, in Indian Journal of Psychological Medicine, vol. 35, n. 4, October 2013, pp. 397–399, DOI:10.4103/0253-7176.122238. URL consultato il 16 luglio 2017.
  2. ^ a b J. W. Steele, D. Faulds e E. M. Sorkin, Tiapride. A review of its pharmacodynamic and pharmacokinetic properties, and therapeutic potential in geriatric agitation, in Drugs & Aging, vol. 3, n. 5, September 1993, pp. 460–478. URL consultato il 16 luglio 2017.
  3. ^ a b D. H. Peters e D. Faulds, Tiapride. A review of its pharmacology and therapeutic potential in the management of alcohol dependence syndrome, in Drugs, vol. 47, n. 6, June 1994, pp. 1010–1032. URL consultato il 16 luglio 2017.
  4. ^ a b c d e (EN) David H. Peters e Diana Faulds, Tiapride, in Drugs, vol. 47, n. 6, 1º giugno 1994, pp. 1010–1032, DOI:10.2165/00003495-199447060-00009. URL consultato il 16 luglio 2017.
  5. ^ B Scatton, C Cohen e G Perrault, The preclinical pharmacologic profile of tiapride, in European Psychiatry, vol. 16, pp. 29–34, DOI:10.1016/s0924-9338(00)00526-5.
  6. ^ M. Dose e H. W. Lange, The benzamide tiapride: treatment of extrapyramidal motor and other clinical syndromes, in Pharmacopsychiatry, vol. 33, n. 1, January 2000, pp. 19–27, DOI:10.1055/s-2000-7964. URL consultato il 16 luglio 2017.
  7. ^ (EN) David H. Peters e Diana Faulds, Tiapride, in Drugs, vol. 47, n. 6, 1º giugno 1994, pp. 1010–1032, DOI:10.2165/00003495-199447060-00009. URL consultato il 6 luglio 2019.
  8. ^ Y. Yuan, L. H. Li e Y. J. Huang, Tiapride is more effective and causes fewer adverse effects than risperidone in the treatment of senile dementia, in European Review for Medical and Pharmacological Sciences, vol. 20, n. 14, July 2016, pp. 3119–3122. URL consultato il 16 luglio 2017.
  9. ^ P.H Robert e H Allain, Clinical management of agitation in the elderly with tiapride, in European Psychiatry, vol. 16, pp. 42–47, DOI:10.1016/s0924-9338(00)00527-7.
  10. ^ (EN) Giovanni Martinotti, Marco Di Nicola e Alessandra Frustaci, Pregabalin, tiapride and lorazepam in alcohol withdrawal syndrome: a multi-centre, randomized, single-blind comparison trial, in Addiction, vol. 105, n. 2, 1º febbraio 2010, pp. 288–299, DOI:10.1111/j.1360-0443.2009.02792.x. URL consultato il 16 luglio 2017.
  11. ^ (EN) M. Dose e H. Lange, The Benzamide Tiapride: Treatment of Extrapyramidal Motor and Other Clinical Syndromes, in Pharmacopsychiatry, vol. 33, n. 01, 2000/01, pp. 19–27, DOI:10.1055/s-2000-7964. URL consultato il 16 luglio 2017.
  12. ^ A. Perényi, M. Arató e G. Bagdy, Tiapride in the treatment of tardive dyskinesia: a clinical and biochemical study, in The Journal of Clinical Psychiatry, vol. 46, n. 6, June 1985, pp. 229–231. URL consultato il 16 luglio 2017.
  13. ^ Nathalie Bock, Gunther H. Moll e Maike Wicker, Early administration of tiapride to young rats without long-lasting changes in the development of the dopaminergic system, in Pharmacopsychiatry, vol. 37, n. 4, July 2004, pp. 163–167, DOI:10.1055/s-2004-827171. URL consultato il 16 luglio 2017.
  14. ^ Sereprile | Scheda Tecnica del Farmaco, in Torrinomedica. URL consultato il 16 luglio 2017.

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