Timone d'Atene (ateniese)

misantropo ateniese

Timone, del demo di Collito[1] (V secolo a.C. – ...), è stato un cittadino di Atene, la cui reputazione di misantropo lo rese una figura leggendaria.

Timone rinuncia alla società. Illustrazione del 1803 per l'opera teatrale.

Fonti classiche modifica

Secondo lo storico Plutarco, Timone visse durante l'era della guerra del Peloponneso (431 a.C. - 404 a.C.).[2] Nella Lisistrata di Aristofane, il coro delle vecchie afferma che, sebbene Timone odiasse gli uomini, era amichevole e gentile nei confronti delle donne.[3]

Secondo Luciano di Samosata, Timone era il ricco figlio di Echecratide:[1] quando il suo patrimonio si esaurì, gli amici lo abbandonarono e Timone fu ridotto a lavorare nei campi; un giorno trovò una pentola piena d'oro e subito i suoi amici ritornarono, ma stavolta li allontanò.

Nella cultura successiva modifica

Note modifica

  1. ^ a b Luciano, Timone, 7.
  2. ^ Nella Vita di Alcibiade (16), Plutarco riferisce infatti una battuta che Timone rivolse di persona ad Alcibiade.
  3. ^ Aristofane, Lisistrata, 806-820.
  4. ^ Strabone, Geografia, XVII, 1, 9.
  5. ^ (EN) Jonathan Swift, Gulliver's travels, a cura di Christopher Fox, Springer, 2016, p. 417, ISBN 9781137123572.

Voci correlate modifica

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