Tito (discepolo di Paolo)

discepolo di Paolo e vescovo di Creta

San Tito (... – post 69) fu uno dei più stretti collaboratori di Paolo di Tarso, che gli indirizzò una delle sue lettere pastorali.

San Tito
 

Vescovo

 
Nascita?
Mortedopo il 69
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Ricorrenza26 gennaio; 6 febbraio (messa tridentina)

Secondo la tradizione fu vescovo di Creta.

È venerato come santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi.

Biografia modifica

Tito è noto solo attraverso le lettere di Paolo, in quanto gli Atti degli Apostoli non lo menzionano. È anche il destinatario della Lettera a Tito, che però, insieme alle altre due lettere pastorali (le due lettere a Timoteo), è considerata pseudoepigrafa (cioè non scritta da Paolo sebbene l'autore affermi di esserlo) dai critici modernisti mentre è considerata autentica da tutti gli studiosi di orientamento conservatore.

Greco di origine pagana, venne probabilmente convertito al cristianesimo dallo stesso Paolo. Gli fu frequentemente vicino durante tutti i suoi viaggi, particolarmente nei difficili rapporti con l'irrequieta comunità di Corinto.[1]

Attorno al 50 accompagnò Barnaba e Paolo al concilio di Gerusalemme per discutere con gli apostoli circa la libertà dell'adesione alla legge giudaica per i nuovi convertiti di origine pagana.[2]

Durante il terzo viaggio missionario, fu inviato da Paolo a Corinto quale messaggero di pace, per ristabilire l'armonia fra i cristiani della città e l'Apostolo, compromessa da avvenimenti piuttosto spiacevoli e non del tutto chiari per noi (2 Co 2,13; 7,6). Successivamente, ebbe anche l'incarico di organizzare la colletta per i poveri in Gerusalemme in quella stessa comunità (2 Co 8,6-17).

Il rapporto tra Paolo e Tito appare improntato all'amicizia fraterna, cementato da una comunanza di sentimenti, di spirito, di cuore. In 2 Co 2,12-13 Paolo, recatosi a Troas per predicarvi la parola di Dio, non trova vera consolazione - non ebbi pace nello spirito - perché non vi trova Tito.

Nelle lettere pastorali, è definito dall'autore «vero figlio nella fede comune»,[3] e si dice che Tito era stato posto a guida della Chiesa di Creta, per poi andare in seguito in Epiro, a Nicopoli,[4] e in Dalmazia.[5]

Culto modifica

 
Chiesa di San Tito a Candia

Le Chiese orientali ne fanno memoria il 25 agosto.

La Chiesa cattolica fissava per la sua celebrazione la data del 4 gennaio, ma papa Pio IX (1846-1878) spostò la sua festa al 6 febbraio. Con la riforma del calendario dei santi operata da papa Paolo VI nel 1969 la sua memoria è stata fissata al 26 gennaio e unita a quella dell'altro discepolo di Paolo destinatario delle lettere pastorali, Timoteo. La messa tridentina impiega la data del 6 febbraio.

Reliquie modifica

Nella chiesa di San Tito a Candia sull'isola di Creta si venera il suo cranio.

Note modifica

  1. ^ Cfr. Seconda lettera ai Corinzi 2Cor 7,5-7, su laparola.net.; 2Cor 8,16-24, su laparola.net..
  2. ^ Lettera ai Galati Gal 2,9, su laparola.net..
  3. ^ Lettera a Tito, Tt 1,4, su laparola.net..
  4. ^ Lettera a Tito Tt 3,12, su laparola.net.
  5. ^ Seconda lettera a Timoteo 2Tm 4,10, su laparola.net.).

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