Tom Bosley

attore televisivo e attore cinematografico statunitense

Thomas Edward Bosley (Chicago, 1º ottobre 1927Rancho Mirage, 19 ottobre 2010) è stato un attore statunitense.

Tom Bosley nel 1960

È principalmente noto al pubblico televisivo per aver interpretato i personaggi di Howard Cunningham in Happy Days, dello sceriffo Amos Tupper di Cabot Cove, in La signora in giallo, e padre Frank Dowling nell'omonima serie.

Biografia modifica

Di religione ebraica[1], Bosley nacque a Chicago, figlio di Dora e Benjamin Bosley. Durante la Seconda Guerra Mondiale entrò a far parte della Marina militare degli Stati Uniti d'America. Mentre ancora frequentava la DePaul University, nel 1947 fece il suo debutto sul palcoscenico di Our Town nel "Fine Arts Theatre", recitando nel biennio 1949-1950 anche nel Woodstock Opera House accanto a Paul Newman.

Bosley morì il 19 ottobre 2010 a 83 anni per un'infezione da stafilococco, in un ospedale a Rancho Mirage, vicino alla sua abitazione a Palm Springs in California: il suo agente Sheryl Abrams dichiarò che stava combattendo da anni contro un cancro ai polmoni[2][3]. È sepolto al Forest Lawn Memorial Park.

Carriera modifica

 
Bosley nei panni di George W. Norris in Profiles in Courage, 1965

Si affermò sul piccolo schermo interpretando il Fante di Cuori in una produzione televisiva di Alice in Wonderland (1955), e interpretò il ruolo del sindaco di New York nel musical di Broadway Fiorello! (1959), che vinse un Tony Award[4]. Dopo essere apparso ancora in televisione in singoli episodi di numerose serie, tra cui Diagnosis: Unknown (1960), The Law and Mr. Jones (1962) e Il virginiano (1969), divenne popolare in tutto il mondo con il personaggio di Howard Cunningham, il padre di Richie, nel famoso telefilm Happy Days (1974-1984). Celebri furono anche le sue interpretazioni di Bob Landers in Ciao Debby! (1969-1970), dello sceriffo Amos Tupper in La signora in giallo (1984-1988) e del sacerdote cattolico Frank Dowling in Le inchieste di Padre Dowling (1989-1991).

Il suo primo ruolo cinematografico fu invece quello dell'aspirante corteggiatore di Natalie Wood in Strano incontro (1963), poi interpretò altri ruoli secondari in film come La vita privata di Henry Orient (1964), Divorzio all'americana (1967), Appuntamento sotto il letto (1968) e Uno strano campione di football (1976). A fine carriera, dopo aver dato una coinvolgente testimonianza sulla sua esperienza sotto l'Olocausto nel documentario Paper Clips (2004), ebbe un ruolo nella commedia Piacere, sono un po' incinta (2010) con Jennifer Lopez.

Bosley fu anche un valente doppiatore e apparve come ospite in radio nella General Mills Radio Adventure Theater, una serie drammatica per bambini del 1977. Doppiò molti personaggi dei cartoni animati, tra cui Harry Boyle in Aspettando il ritorno di papà (1972-1974) e il protagonista della serie David gnomo, amico mio (1985-1986). Diede la voce anche a Geppetto nei film I sogni di Pinocchio (1987) e Geppetto's Secret (2005), e interpretò Maurice nel musical ispirato al film Disney La bella e la bestia (1994), che fu doppiato dalla sua collega Angela Lansbury.

Influenza culturale modifica

Nel fumetto John Doe, il cavaliere dell'apocalisse Pestilenza ha le fattezze di Tom Bosley, e nel volume 15 della serie si presenta alla famiglia Clayman proprio come Howard Cunningham.

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatore modifica

Doppiatori italiani modifica

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Tom Bosley è stato doppiato da:

Da doppiatore è sostituito da:

Note modifica

  1. ^ (EN) Michael Elkin, Tom Bosley: A 'Golden Pond' of Memories, su The Jewish Exponent, 26 ottobre 2006. URL consultato il 7 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2007).
  2. ^ (EN) Tom Bosley Dead at 83, in TMZ.com, 19 ottobre 2010. URL consultato il 7 dicembre 2021.
  3. ^   Addio al padre di "Happy Days", la Repubblica, 19 ottobre 2010. URL consultato il 7 dicembre 2021.
  4. ^ (EN) Fiorello!, su Internet Broadway Database. URL consultato il 7 dicembre 2021.
  5. ^ a b Happy Days, su antoniogenna.net.

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Collegamenti esterni modifica

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