Torre Orsaia

comune italiano

Torre Orsaia (La Turri nel dialetto cilentano meridionale[4]) è un comune italiano di 1 968 abitanti della provincia di Salerno in Campania. Il suo territorio è compreso nel parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Torre Orsaia
comune
Torre Orsaia – Stemma
Torre Orsaia – Bandiera
Torre Orsaia – Veduta
Torre Orsaia – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Amministrazione
SindacoPietro Vicino (lista civica) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate40°08′N 15°28′E / 40.133333°N 15.466667°E40.133333; 15.466667 (Torre Orsaia)
Altitudine295 m s.l.m.
Superficie21,03 km²
Abitanti1 968[1] (31-3-2022)
Densità93,58 ab./km²
FrazioniBorgo Cerreto, Castel Ruggero
Comuni confinantiCaselle in Pittari, Morigerati, Roccagloriosa, Rofrano, San Giovanni a Piro, Santa Marina
Altre informazioni
Cod. postale84077
Prefisso0974
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT065149
Cod. catastaleL274
TargaSA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 300 GG[3]
Nome abitantitorresi - ursentini
Patronosan Lorenzo
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Torre Orsaia
Torre Orsaia
Torre Orsaia – Mappa
Torre Orsaia – Mappa
Posizione del comune di Torre Orsaia all'interno della provincia di Salerno
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Storia modifica

La storia di Torre Orsaia ha inizio intorno alla metà del secolo undicesimo, all'epoca del condottiero normanno Roberto il Guiscardo, quando le incursioni dei pirati, la malaria e la distruzione di Policastro operata dallo stesso Guiscardo (1065) spinsero le popolazioni costiere a spostarsi verso zone più interne del territorio; venne così a costituirsi un primo centro abitato nella Terra Turris Ursajae. Il luogo su cui attualmente sorge Castel Ruggero, poi, considerato di grande importanza strategica già dai Longobardi, ospitò intorno al 1150 un accampamento di truppe di Ruggero II il Normanno (da cui il nome Castra Roggerii). Nel 1301 monsignor Pagano, Vescovo di Policastro, deciso a far valere i propri diritti feudali sul territorio della Diocesi, ordinò la costruzione di una sede estiva dell'Episcopio a Torre Orsaia, ed emanò un bando nel quale prometteva, a tutti coloro i quali avessero voluto prendere dimora vicino al Palazzo Vescovile, terra a sufficienza per una casa, una vigna, un orto e un pagliaio, dietro pagamento di un'imposta detta pregata. Come abbiamo detto, nel 1301 un nucleo abitativo, per quanto piccolo, esisteva già: il bando di monsignor Pagano e la redazione dei Capitula terre turris ursaye, un codice legale che regolava la convivenza civile e i rapporti della popolazione con il Vescovo-Barone, servirono unicamente a ratificare situazioni e usanze che si erano oramai consolidate nel corso di due secoli.

Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Vallo del Regno delle Due Sicilie.

Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia è stato capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Vallo della Lucania.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[5]

Geografia antropica modifica

Frazioni modifica

Lo statuto comunale di Torre Orsaia non menziona alcuna frazione. In base al 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni[6], le località abitate sono:

  • Calleo, 40 abitanti, 50 m s.l.m., abitato contiguo alla loc. Strazzari del comune di San Giovanni a Piro;
  • Castel Ruggero, 421 abitanti, 400 m s.l.m..
  • Borgo Cerreto

Infrastrutture e trasporti modifica

Principali arterie stradali modifica

Stazione di Torre Orsaia posta sulla linea Tirrenica Meridionale Gestione RFI in uso

Amministrazione modifica

Altre informazioni amministrative modifica

Il comune fa parte della Comunità montana Bussento - Lambro e Mingardo

Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Sinistra Sele.

Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990, p. 660.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ 14º Censimento, su dawinci.istat.it. URL consultato il 28 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2012).

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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